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Movimento populista

di Gennaro Scala - 26/12/2025

Movimento populista

Fonte: Gennaro Scala

Per quanto riguarda la fine del movimento populista, di cui dicevo qualche post fa, va fatta una precisazione riguardo al termine “movimento”, perché sembra invalso l'uso di usare il termine movimento anche per quattro scappati di casa che vogliono organizzarsi per tentare il colpo di piazzare qualcuno in Parlamento e arraffare prebende varie da distribuire tra loro ecc. Con movimento intendo praticamente un movimento, una agitazione della società intorno a una questione specifica importante, ad es. il movimento operaio intorno alla questione operaia, il movimento femminile intorno alla questione femminile (quando non era ancora solo una  lobby per la competizione con i maschi per i posti di potere), ci sono stati vari movimenti giovanili. Sulla base di questo movimento della società poi nascono i vari gruppi organizzati che offrono delle soluzioni specifiche: i partiti del movimento operaio, i sindacati ecc.
Il movimento populista nasce intorno alla questione dello svuotamento della democrazia a partire dalla fase della globalizzazione in seguito al crollo del muro. In merito ci sono  testi in abbondanza, ma in particolare sul populismo consiglio quello di Carlo Formenti “La variante populista”, che ha smontato  le denigrazioni che gli sono state montate contro dalla propaganda, populismo sarebbe un termine negativo, il quale ha anche avanzato una prospettiva neo socialista a cui mi sono ispirato.
Consideriamo la questione storicamente. Come mostro  più ampiamente nel mio libro “Per un nuovo socialismo”, la società borghese, per sua natura oligarchica come oligarchico è il suo stato,  è stata democratizzata al di fuori dello stato principalmente dal movimento operaio. Il primo partito moderno è il partito socialdemocratico tedesco, che è stato da modello e apripista ai vari partiti della classe media che pure hanno contribuito alla democratizzazione della società. Non a caso con Mani Pulite, processo, in tutti i sensi, che ha invertito la  tendenza storica alla democratizzazione, è stata eliminata la Democrazia Cristiana, che in tutta la sua corruzione comunque rappresentava dei settori sociali della classe media, mentre è stato salvato il partito dei rinnegati ovvero coloro che si erano dimostrati disposti ad abbandonare ogni rappresentanza dei settori sociali per diventare puro partito dell'oligarchia: il PD. 
La contraddizione del movimento populista era di voler affrontare questo deficit democratico nelle istituzioni ormai fintamente democratiche. Rapidamente questi partiti sono stati sussunti nel sistema di corruzione, il MoVimento 5 stelle da partito che doveva liberarci del PD ne è diventata la stampella.
 Se qualcuno ha l'ambizione di creare qualcosa di importante in politica, qualcosa che resti, deve porsi al di fuori di questo sistema, per un certo periodo bisognerà organizzarsi fuori dallo stato per riconquistare quella autonomia che ha consentito ai partiti e alle classi sociali nel passato di giocare un certo peso nei confronti della oligarchia dominante. Se qualcuno invece ha l'ambizione che mammá possa vantarsi con le amiche di avere il figlio deputato, mentre questo a Roma partecipa ai festini con coca e trans, si tratta sicuramente di ambizione umane comprensibili, ma abbastanza piccine e meschine.
Bisognerà affrontare un periodo più o meno lungo, prima di arrivare alla mediazione politica nelle istituzioni dello stato, comunque necessaria, può darsi anche che la storia acceleri. Bisogna ricostruire l’autonomia delle classi popolari, e anche la formazione individuale perché le classi popolari sono state davvero rimbecillite dalla mancanza di difesa contro una propaganda particolarmente sofisticata. E’ quello che intende  Agamben quando parla di costruire la società nella società, diversamente si farà come tanti partiti che hanno tradito il loro mandato, ingannato gli elettori, perché l'oligarchia ha tutti i mezzi legali (anzi è proprio la magistratura spesso lo strumento che viene utilizzato) ma anche extra-legali per ricondurre i partiti al loro ordine. Per giunta, la popolazione non è più disposta a essere ingannata, considerata l’astensione, sacrosanta in queste condizioni, che peggiorano giorno per giorno, che sta raggiungendo livelli mai visti, non mi stupirei se nel prossimo futuro, se non cambiano le cose, andasse a votare soltanto il 20 o 30% della popolazione.

Gennaro Scala