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Chi invade la Polonia

di Marco Travaglio - 14/09/2025

Chi invade la Polonia

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Se la guerra che gli sgovernanti europei stanno preparando con ogni pretesto non fosse terribilmente seria, a sentirli parlare coi loro trombettieri ci sarebbe da scompisciarsi. Questo è Rutte, segretario della Nato, sullo sciame di droni caduti in Polonia (e in Bielorussia), curiosamente censurato dai giornaloni: “È un fatto pericoloso e inaccettabile, che sia stato intenzionale o meno. Non è la prima volta, è già accaduto in Romania. Si tratta in ogni caso di droni che arrivano dalla Russia. Certo poi se sarà un fatto intenzionale sarà rilevante”. Quindi, mentre Trump parla apertamente di “errore” e “incidente”, anche la Nato dubita che la Russia abbia attaccato la Polonia. Però scatena subito una contro-esercitazione al confine russo (la mitica “Sentinella a Est”, con tanto di scudo eurotedesco “Occhio di Odino”) senz’attendere di sapere cos’è successo. Tanto, anche se i russi avessero scagliato quei droni nell’Ucraina occidentale e l’apparato elettromagnetico di Kiev li avesse deviati sulla Polonia, sarebbe sempre colpa loro. E, se Kiev l’avesse fatto apposta, noi seguiteremmo ad armare un “alleato” che organizza false flag per simulare attacchi russi alla Nato e trascinarci direttamente in guerra. Come già provò a fare nel 2022 attribuendo ai russi l’attentato ucraino ai gasdotti NordStream e i due missili ucraini in Polonia. Per fortuna siamo così abituati alle menzogne dei nostri “alleati” che, nelle opinioni pubbliche occidentali, nessuno crede alla Russia che invade la Polonia: tutti avvertono quanto suoni falso lo sdegno di chi non fa nulla contro lo sterminio israeliano a Gaza (con droni ben più micidiali, missili, raid aerei e di terra) per 19 droni di cartone e compensato da 10 mila euro l’uno senza vittime né danni. Quindi, per sostenere l’insostenibile, ecco pronta la contraerea delle panzane. Sul Corriere il duo Fubini-Polito spaccia per “analisi” l’ennesimo spot all’industria delle armi per dimostrare che spendiamo troppo poco (quando Cottarelli, sullo stesso Corriere, ha già dimostrato il contrario): “Il costo (necessario) della difesa: per contrastare droni da 20 mila euro servono sistemi molto più costosi”. Oppure serve un negoziato molto meno costoso che ci riporti a quando con la Russia si conviveva e cooperava in pace. C’è pure l’“analisi” dell’autorevole Nona Mikhelidze sul Foglio: “Putin vuole un’altra guerra. Non ha raggiunto nessuno degli obiettivi che si era dato, non ha nulla da presentare come una ‘vittoria’. Può solo ampliare gli attacchi, sconfinando oltre l’Ucraina. L’Occidente glielo permetterà?”. Pura logica cartesiana: siccome Putin le busca di brutto contro l’Ucraina, ora si pappa uno dopo l’altro i 27 Paesi europei e arriva finalmente a Lisbona. Fila, no?