Cinque ragioni per cui stare dalla parte dei BRICS
di Riccardo Paccosi - 02/09/2025
Fonte: Riccardo Paccosi
DALLA REDUCTIO AD UNUM ALLA PLURALITA' COME VALORE: LE CINQUE RAGIONI PER CUI STARE DALLA PARTE DEI BRICS
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Anche se il Vertice appena conclusosi a Tainjin ha riguardato l'Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione (SCO), dal punto di vista politico sono un po' tutti concordi sul fatto ch'esso abbia rappresentato indirettamente un avanzamento del più generale progetto BRICS e, pertanto, è possibile fare il punto su tale prospettiva geopolitica.
Va premesso, necessariamente, che all'orizzonte dell'umanità, si stanno profilando minacce - come ad esempio l'organizzazione delle società sulla base del sistema di credito sociale - che prescindono completamente dalla geopolitica, ovvero che sono trasversali agli schieramenti di quest'ultima.
Ciò malgrado, quella tra mondo multipolare promosso dai BRICS e Impero unipolare promosso dall'Occidente, è una differenza sostanziale che impone di schierarsi. Chi sostiene la rigenerazione della democrazia e della sovranità popolare nelle corrotte società occidentali, non può che stare dalla parte dei BRICS e per le seguenti cinque ragioni:
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1) I BRICS rigettano l'idea fanatica e infantile dei neoliberali, secondo la quale ricondurre il mondo a Uno, negare le differenze, sarebbe la risoluzione di tutti mali.
La filosofia puerile della reductio ad unum, è stata alla base dell'Unione Europea e dei tentativi di governo mondiale messi in atto dal World Economic Forum, coi risultati fallimentari che oggi ben vediamo. I BRICS rigettano la reductio ad unum e assumono, di contro, la pluralità come visione generale del mondo.
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2) I BRICS hanno di fatto già sepolto la Fine della Storia, ovvero la tesi di Fukuyama secondo cui il modello liberale anglosassone avrebbe finito per replicarsi in ogni angolo del mondo. I BRICS sono composti da sistemi istituzionali ed economici molto diversi fra loro e, quindi, assumono la molteplicità sistemica come valore fondativo.
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3) Malgrado ne facciano parte anche stati non democratici, i BRICS pongono le uniche precondizioni oggi possibili per la rigenerazione della democrazia. La Dichiarazione di Kazan del 2024 pone al centro il tema della sovranità, condizione sia giuridica che meta-giuridica senza la quale in nessuna nazione del mondo sarà mai possibile l'instaurazione d'un effettivo potere popolare.
A questo va dunque collegato come i BRICS stiano altresì affossando l'ideologia dell'Uno Imperiale - il globalismo - e stiano rigenerando al suo posto l'internazionalismo, ovvero un ordine mondiale fondato sulla pluralità delle nazioni sovrane.
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4) I BRICS preannunciano un ordine mondiale basato sul rispetto paritetico fra nazioni grandi e piccole, sul diritto internazionale, in contrapposizione al darwinismo neoliberale applicato alle relazioni internazionali ch'è proprio dell'Occidente, ovvero un approccio basato sulla sopraffazione e sul terrorismo.
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6) I BRICS delineano una visione del mondo che prevede, per larghe fasce di popolazione mondiale, crescita economica e il miglioramento delle condizioni sociali. Una visione del mondo, insomma, dove esiste il futuro laddove l'Occidente, al contrario, ha affossato ogni avvenire che non sia composto da stato d'emergenza, povertà e guerra.