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Contro l’arroganza e la prevaricazione del più forte

di Fabio Filomeni - 23/09/2025

Contro l’arroganza e la prevaricazione del più forte

Fonte: Fabio Filomeni

Manifestazioni in 80 città, decine di migliaia di italiani per le strade e le piazze a dimostrare con i fatti la solidarietà al popolo palestinese. A Roma dalle 30 alle100 mila persone hanno partecipano ai cortei pro-Gaza, con blocchi davanti alla stazione Termini e cortei lungo via Giolitti, Piazza dei Cinquecento e Santa Maria Maggiore. A Bologna la partecipazione di circa 50 mila persone, cortei nei pressi di piazza Maggiore e piazza del Nettuno; a Napoli Oltre 15 mila partecipanti, con due manifestazioni principali: una al mattino dalla Stazione Centrale e una al pomeriggio all’ex base NATO di Bagnoli; A Genova migliaia di manifestanti, con blocchi portuali a San Benigno nonostante l’allerta meteo; a Torino cortei universitari e sindacali con circa 10 mila manifestanti, binari occupati e strade principali chiuse; a Firenze e provincia (Calenzano) la manifestazione è partita dalla rotatoria all’uscita A1, ha attraversato Campi Bisenzio e Capalle, con blocchi e proteste davanti allo stabilimento Leonardo e alla ex GKN. Potrei continuare la cronaca per altre 70 città ma mi fermo qui. Ovviamente ai notiziari di regime è interessato di più evidenziare gli scontri di Milano in cui degli imbecilli hanno spaccato le vetrine della stazione e hanno mandato all’ospedale una ventina di poliziotti. A parte la mia scontata solidarietà agli agenti, registro che questi violenti – una sparuta minoranza di disadattati – nuocciono alla causa palestinese perché danno modo al sistema di generalizzare utilizzando i soliti stereotipi, togliendo visibilità e valore alla manifestazione in sé.
Invece la mia lettura delle manifestazioni di ieri è la seguente: lavoratori, studenti, giovani e meno giovani si sono mobilitati non soltanto in solidarietà del popolo palestinese. Non sono scesi in piazza soltanto per denunciare l’arroganza e l’assurdità della pretesa israeliana di cancellare un popolo. Non hanno manifestato esclusivamente per il diritto sacrosanto dei palestinesi ad avere una Patria. E neppure per contrastare chi vorrebbe appropriarsi delle loro terre per farne dei complessi turistici per facoltosi.  Chi è sceso in piazza ieri lo ha fatto soprattutto per sé stesso e per la sua coscienza. Contro l’arroganza e la prevaricazione del più forte. Contro i disvalori dell’americanismo e del sionismo. Contro la “massa di bugiardi” pronti per interesse a barattare la verità. Quegli stessi bugiardi che si ergono a paladini del sovranismo e del patriottismo ma che sono complici di chi ogni giorno stermina un popolo che ha diritto ad avere una Patria.