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Da dove vengono ansia, paura, tristezza e angoscia?

di Francesco Lamendola - 14/12/2020

Da dove vengono ansia, paura, tristezza e angoscia?

Fonte: Accademia nuova Italia

Noi siamo abituati a pensare che gli stati d’animo dell’essere umano vengano da lui e siano il risultato di dinamiche interiori, il che è vero. Siamo anche consapevoli che fattori esterni possono influire sugli stati d’animo e possono agire su di essi in senso positivo o negativo, e anche questo è vero. Quel che la grande maggioranza di noi non pensa affatto, né ha mai pensato, è che le circostanze esterne possano esser provocate a bella posta per far sì che il nostro stato d’animo ne sia modificato. O meglio: siamo tutti consapevoli che una cosa del genere, benché rara, può accadere, qualora qualcuno si riproponga di provocare una modificazione nello stato d’animo di una singola persona, per gli scopi più vari: fare uno scherzo, fare una sorpresa, incutere timore, ecc. Però che un intervento esterno, o tutta una serie d’interventi esterni, possano essere studiati nel tempo e attuati simultaneamente a livello planetario, per modificare lo stato  d’animo dell’intera umanità, o di una percentuale assai consistente di essa, questo eccede la capacità delle persone comuni di formulare ipotesi razionali e in genere viene semmai associato alla letteratura o al cinema di fantascienza, cioè relegato in un ambito puramente immaginario.

Un tale scenario, già di per sé fantastico, appare scarsamente verosimile essenzialmente per due ragioni: primo, è inimmaginabile che esista una centrale così potente da attuare un disegno di tale portata; secondo, non si capisce a quale scopo lo farebbe. Per tenere l’umanità sottomessa? E sia pure: ma che c’entra lo stato d’animo delle persone? Non sarebbe sufficiente, se davvero esistesse un potere così immensamente malvagio e pervasivo, che si assicurasse la sottomissione della gente sul piano politico ed economico? Certo: per sottomettere bene la gente può essere utile terrorizzarla, in modo che divenga più remissiva di fronte alle pressioni del potere. E lo stiamo vedendo, ad abundantiam, con l’emergenza sanitaria, quando milioni di persone, anziché farsi due domande e pretendere verità e trasparenza sui dati della mortalità, le autopsie non eseguite, le cremazioni frettolose, le terapie trascurate come l’idrossiclorochina, e in genere la mancanza d’informazione su come sviluppare le difese immunitarie, non pensano ad altro che al vaccino e sono disposte a farselo somministrare non appena giungerà sul mercato (perché di questo si tratta, di un’operazione di mercato e non certo di filantropia o beneficenza), pur in assenza del periodo minimo per verificare l’insorgenza di eventuali effetti collaterali, e addirittura nella più completa ignoranza sulla composizione di un vaccino pensato per combattere un virus specifico che non è mai stato isolato. E tuttavia, ribadiamo il concetto: se queste forze potentissime esistono, il loro obiettivo vero non è ottenere la vaccinazione in massa della popolazione mondiale; questo, semmai, è l’obiettivo dei miliardari amorali come Bill Gates o George Soros, per i quali il denaro accumulato con ogni sorta di speculazioni non è mai abbastanza e ne vorrebbero ancora di più, sempre di più, senza limite alcuno. Sarebbe però un errore pensare che uomini come Bill Gates o George Soros siamo i registi ultimi d’un simile gioco planetario: tutto in essi, nel loro modo di agire, attesta che sono solo dei miseri personaggi accecati dalla ricchezza e impazziti per la sete di potere, capaci di reclutare personaggi ancor più miseri di loro e ancor più egoici e banali, come i capi di stato e di governo che assecondano il migrazionismo e la dittatura sanitaria per restare sulle loro poltrone qualche anno o qualche mese in più, e ricavare il massimo dei vantaggi materiali da tale permanenza abusiva in posizioni di potere, cui non avrebbero diritto né per i loro meriti e le loro capacità (uno Speranza, esperto di questioni sanitarie?), né, soprattutto, in base alla volontà degli elettori, espressa nelle ultime occasioni in cui vi sono state delle consultazioni politiche, almeno formalmente regolari.

Ecco: qui ci stiamo avvicinando alla vera natura e ai veri scopi dei Padroni del Gioco – sempre ammesso che esistano, si capisce, perché siamo partiti da una semplice ipotesi di lavoro, suggerita, sì, da una serie di fatti strani e d’inquietanti coincidenze, e da alcune osservazioni e deduzioni che sono di puro buon senso, ma pur sempre assai difficili da provare e dimostrare con lo stesso grado di certezza che ci si aspetta per qualunque fatto della società, della politica, dell’economia o della cultura. A che cosa sono interessati, esattamente, i Padroni del Gioco? Che cosa vogliono da noi, allorché istigano i loro sottoposti a fare in modo che le popolazioni vivano costantemente imprigionate in una gabbia d’angoscia, insicurezza e paura, ora per la minaccia di attacchi terroristici (che strani però questi terroristi, che vanno a compiere le stragi tenendo in tasca i documenti d’identità); ora per l’avanzare minaccioso dello spread, o per l’inquinamento, il mutamento climatico, il buco nell’ozono e lo scioglimento dei ghiacci polari; ora, infine, per il dilagare di morbi sconosciuti e forse pericolosissimi, da quello della mucca pazza al carbonchio, e dal Covid-19 a qualche nuovo virus, che qualcuno si appresta a rilasciare prossimamente dai diabolici laboratori nei quali è stato realizzato, coltivato e tenuto in serbo per il momento giusto? Non vogliono il nostro denaro: quello di fatto l’hanno già, e inoltre, controllando le banche centrali, ne possono far emettere quanto ne vogliono. Non mirano neppure alla nostra obbedienza: anche quella di fatto l’hanno già, visto che controllano sia i governi, sia i cosiddetti partiti d’opposizione, i quali ben poco si distinguono, nella sostanza, da quei governi che criticano a parole, senza però far nulla, specie se per caso si trovano loro stessi ad andare al potere (esemplare, in questo senso, il caso del Movimento 5 Stelle e del suo ispiratore Beppe Grillo). Vogliono sostituire i popoli europei con i popoli asiatici e africani? No, quello è il fine perseguito da George Soros. Vogliono vaccinarci? No, quello è l’obiettivo di Bill Gates. Vogliono imporre il monopolio sulla rete informatica? No, quello lo vuole Mark Zuckerberg. Vogliono sostituire la distribuzione commerciale consueta con gli acquisti online? No, quello è l’obiettivo di Jeff Bezos. Insomma, tutte queste cose, che pure stanno avvenendo, rientrano negli obiettivi dei multimiliardari e dei politici e amministratori pubblici che si sono posti, consapevolmente o meno – la cosa in fondo è secondaria - al loro servizio. Vogliono riconvertite l’economia mondiale attuando il Great Reset, il Grande Azzeramento, in modo da tagliare radicalmente i posti di lavoro e produrre merci nell’ottica di una green economy, secondo il nuovo vangelo ecologista e ambientalista di Greta Thunberg, destinata alla sussistenza di una popolazione mondiale drasticamente decimata? No, neppure questo: tale è l’obiettivo delle multinazionali della chimica, dell’elettronica, dell’agro-alimentare, ecc. Roba che interessa gli amministratori delegati e i proprietari delle multinazionali stesse: ultramiliardari, ancora e sempre gente che vuole accrescere ulteriormente il proprio capitale, di norma speculando sul lavoro e le sofferenze altrui. Gente ricchissima e senza scrupoli, ma in fondo banale; più astuta che intelligente, più avida che razionale. Sì, lo sappiamo: essi sono convinti che non pagheranno mai il conto; che anche quando la terra sarà diventata, grazie alle loro politiche, un luogo invivibile, sconvolto da povertà, epidemie e guerre civili, per loro ci sarà pur sempre un futuro più che accettabile, e a tal fine negli ultimi anni hanno acquistato vaste proprietà fondiarie nella Nuova Zelanda, un Paese da essi individuato come luogo di rifugio per i membri dell’élite mondiale, cioè per se stessi, e chiuso a tutti gli altri. Dal che si capisce che la loro testa funziona come quella di tutti, anche un po’ meno lucidamente, perché è puerile immaginare che un’isola felice possa sopravvivere in un mondo distrutto; e, soprattutto, che ragionano in maniera puramente e piattamente materialistica, facendo consistere i loro obiettivi in cose sempre e solo materiali, delle quali essi potranno disporre a piacimento, e tutti gli altri no.

I Padroni del Gioco, invece, se esistono – e fra poco cercheremo di sciogliere questo interrogativo – non ragionano così, per la buona e semplice ragione che non sono come noi. Non appartengono alla razza umana. Alcuni pensano che si tratti di creature extraterrestri; altri, di creature provenienti da un’altra dimensione; altri ancora, fra i quali noi stessi, seguono la dottrina cattolica e li identificano con i principati e le potestà, con gli spiriti malvagi che popolano le regioni celesti, come li descrive san Paolo nella Lettera agli Efesini: non creature di sangue e di carne, ma esseri di natura spirituale e perciò proiettati in una dimensione soprannaturale, anche se, come è proprio degli angeli caduti, dediti ad una sorta di spiritualità rovesciata, nella quale il male diventa bene e il bene è visto come il male. In ogni caso, i loro obiettivi non sono rivolti alle cose materiali, e dunque essi non sono interessati a esercitare un dominio fisico sugli uomini, se non nella misura in cui è uno strumento per conseguire i loro fini. Ma quei fini possono essere conseguiti anche per altre vie, ad esempio seminando il terrore e alimentando ogni sorta di stati d’animo negativi. E qui torniamo al punto di partenza. In ciascuno di noi vi è l’attitudine a sviluppare sia la dimensione superiore, sia quella inferiore: è proprio della natura umana potersi innalzare al di sopra di se stessa, attingendo le vette spirituali, oppure precipitare al di sotto di se stessa, abbrutendosi e sprofondandosi nella palude di un ego primordiale, animalesco. In effetti, l’essere umano è il solo che gode di uno statuto ambiguo, elastico, plasmabile, che può condurlo sia verso l’alto che verso il basso, appunto perché è il solo che possiede il libero arbitrio. Quando persegue il bene, il suo stato d’animo s’innalza, diventa luminoso, e vibra alle alte frequenze energetiche: allora diffonde intorno a sé onde di pace e benevolenza, che gli altri percepiscono immediatamente. Si narra di alcuni santi, come san Serafino di Russia, che perfino gli orsi si accucciassero ai loro piedi, contemplandoli con sguardo mite, perché soggiogati dalle onde di amore disinteressato che s’irradiavano dalle loro persone. Anche san Francesco d’Assisi ammansiva i lupi, comandava ai pesci e agli uccelli, colloquiava con le cavallette. I pittori hanno cercato di esprimere questo concetto dipingendo una sorta di disco luminoso intorno al capo dei santi. Viceversa, quando un essere umano è dominato dalla rabbia, dalla frustrazione, dalla tristezza, dall’angoscia, dalla paura, dall’odio, emette delle vibrazioni a bassa frequenza, che spandono intorno un’aura negativa, plumbea, tale da mettere a disagio quelli che si trovano vicino. Quante volte abbiamo provato una sensazione di negatività, di soffocamento, stando vicino a certe persone, intuendo che da esse s’irradiava un’energia malefica, fatta d’invidia, cattiveria, malignità?

E adesso possiamo provare a rispondere alla domanda: perché lo farebbero? Perché i Padroni del Gioco si darebbero la pena di tenere in piedi un meccanismo planetario di ansia, paura, rabbia, se non per nutrirsi dell’energia a bassa frequenza che noi stessi, impauriti, ansiosi, rabbiosi, produciamo con le nostre basse vibrazioni? Riflettiamo: non è “normale” e non è sempre stato così. Quando una società è ordinata, anche il male che attraversa la vita degli individui è naturale, e l’amore per la vita prevale sul male di vivere. La studiosa Régine Pernoud ha scritto che se c’è stata un’epoca della storia in cui gli uomini hanno coltivato intensamente la gioia di vivere, quella è stata il Medioevo Le grandiose cattedrali che si slanciano verso il cielo, come se avessero vinto la forza di gravità, ne sono l’emblema visibile. Al contrario la civiltà moderna si direbbe immersa in un campo invincibile di basse frequenze. Città brutte, arte brutta, musica brutta, cinema e letteratura dell’orrore, programmi televisivi che trasudano violenza e lussuria: tutti questo produce energia a bassa frequenza e tiene gli uomini sprofondati nella dimensione più bassa, animalesca. Si può pensare che si tratta di fenomeni spontanei; ma si può anche pensare che siano manovrati e orchestrati dall’alto. A ben guardare, non è normale che l’uomo moderno sia morbosamente attratto dallo spettacolo del male, che genera disgusto e paura. È come se fosse avvinto da un sortilegio. E come spiegare il dilagare della droga, della violenza, dei suicidi, degli aborti, del satanismo?  Si può considerare naturale una simile linea di tendenza? A questo punto l’ipotesi di lavoro che avevamo formulato acquista uno spessore, una credibilità nuovi. Se queste cose non sono naturali, allora qualcuno le alimenta; qualcuno vuole spingere gli uomini in tale direzione; e ci sta riuscendo perfettamente. E chi può essere questo qualcuno? Non i padroni del mondo visibili, quelli che compaiono sulle copertine dei giornali, e che, essendo dominati dal’ego, godono di essere visti da tutti. No, i padroni veri sono altri: quelli che stanno dietro e si tengono nascosti. A loro non interessa affatto farsi vedere, anzi amano l’oscurità: così come disdegnano il denaro, disdegnano la fama. In un certo senso, sono creature spirituali: ma alla rovescia. Sono le creature del Male. Hanno bisogno che noi soffriamo, che noi disperiamo, che noi viviamo immersi nella tristezza e nella paura, lontani dalla luce e dalla pace di Dio, perché quello è, letteralmente, il loro cibo. Come vampiri psichici, si nutrono di energia negativa (queste cose sono state bene esposte da un ricercatore come Rodolfo Palermo: vedi, ad es.,(https://youtu.be/79DrCgFYea4).

Che fare per spezzare la gabbia delle basse vibrazioni e sollevare la nostra energia alle frequenze superiori? Coltivando il bello in primo luogo: ascoltando Bach invece dell’heavy metal, ad esempio. Poi, amando invece di odiare. Infine, superando la paura con il riconoscimento del loro gioco. Una volta capito cosa vogliono, perché darglielo? Vogliono rubarci l’anima: perché mai regalargliela?