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Deep State

di Stefano Vernole - 30/01/2022

Deep State

Fonte: Stefano Vernole

Se consideriamo che fin dall'inizio i veri candidati in campo erano solo due, Draghi e Mattarella, non si può nemmeno sostenere che sia andata così male. Trovandosi l'Italia sotto duplice vincolo esterno - occupazione militare USA e commissariamento economico UE - ha probabilmente prevalso l'opzione più vicina al resuscitato asse franco-tedesco (evidentemente liberatosi dal torpore dopo l'incubo di truppe russe ai confini di Varsavia ...).
Nella ridda di inutili trattative per il nuovo capo dello Stato, bisogna ammettere che ancora una volta è emerso il ruolo dell'unico politico italiano capace di giocare a livello internazionale, Matteo Renzi. L'insopportabile leader di "Italia Viva", riferendosi alla candidatura di Elisabetta Belloni, ha infatti espresso una evidente verità - “Solo in un Paese anti-democratico il capo dei servizi segreti diventa presidente della Repubblica” - per nascondere una verità decisamente più terribile.
Nel suo libro "Coronavirus e servizi segreti. Come la pandemia ha cambiato e cambierà l'ordine globale" (2020), ottimamente recensito da Daniele Perra ("Eurasia" 1/2021), il prof. Aldo Giannuli ha eccellentemente delineato come "in Occidente la guida politica continuerà a ridursi fino a divenire una semplice rappresentazione scenica utile per i mezzi di informazione, con uno spostamento del potere decisionale verso quello che lo storico definisce come "Stato maggiore informativo" (l'intreccio tra i servizi segreti di Stato e quelli legati alle grandi corporazioni industriali e finanziarie), con un rafforzamento di quel "capitalismo della sorveglianza" che, con tutta probabilità, rimarrà la peggiore eredità della pandemia ... alla quale farà seguito una convulsa riorganizzazione degli spazi politici a livello sia interno sia internazionale: teatri sui quali potranno giocare un ruolo di non poco rilievo anche la criminalità organizzata ed i gruppi terroristici (soggetti che spesso agiscono in perfetta comunità di intenti con i servizi di intelligence)".
Ecco, questa è la scelta che si impone a chi davvero vorrà fare politica nei prossimi anni. Spezzati i due finti poli politici e ricreato il "grande centro", ora si varerà una legge elettorale proporzionale e nel 2023 si richiamerà Draghi a Palazzo Chigi per tenere l'Italia commissariata fino al 2028 (garantendo l'attuazione dei vincoli economico-finanziari che Bruxelles ci chiederà di esaudire).
Se si vuole continuare a rimanere all'interno del sistema, l'unica partita possibile è andare a chiedere un pezzo di pane al tavolo del Deep State.
Se si vuole davvero cambiare sistema, bisogna trarne le dovute conseguenze e rompere quei vincoli internazionali che impediscono all'Italia di essere un Paese sovrano.
Ma in Italia esiste una forza politica capace, non dico di farlo, ma anche solo di pensarlo?