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Gli imprenditori del FICO

di Marco E. Malaguti - 05/10/2023

Gli imprenditori del FICO

Fonte: Marco E. Malaguti

Ogni tanto andrebbe ricordato il fatto che Farinetti ha ricevuto dieci ettari di terreno, nella pianura più fertile d'Europa, a due passi dalla città e da infrastrutture strategiche (aeroporto di Bologna, autostrade A1 e A14, porto di Ravenna) completamente GRATIS al fine di permettergli di costruire (a spese d'altri) il suo costoso balocco chiamato FICO. Non soltanto: strade deviate per portare meglio le auto verso il Mostro, segnaletica in tangenziale (e non solo) cambiata per segnalare FICO in qualsiasi punto della città, e addirittura l'istituzione di una linea di autobus, dal grottesco nome di FICOBUS, appositamente destinata a portare i visitatori al Mostro (ça va sans dire, Ficobus ha viaggiato, vuoto e a spese nostre, per cinque anni). Il tutto, lo ripeto, a zero spese, su un terreno a valore immobiliare altissimo REGALATO gratuitamente a questo soggetto; nella Bologna del 2017 e non nella Russia degli anni novanta di Khodorkovskij, Eltsin e Berezovskij dove gli oligarchi si regalavano a vicenda compagnie e beni di stato come fossero le bomboniere della cresima. Adesso, con grande nonchalance, il suddetto imprenditore coi soldi degli altri in area Leopolda se ne esce con un "FICO non mi è riuscito proprio bene", come se anziché una colata di centomila metri quadrati di cemento avesse sbagliato la collocazione di una tabaccheria. Questa è la grande imprenditoria italiana, una casta di feudatari non diversa da quella del Medioevo e del Rinascimento, che però almeno edificava cattedrali e castelli anziché supermercati spacciati per "parchi tematici".