I BRICS e l'insensatezza dell'Occidente
di Alessandro Volpi - 08/07/2025
Fonte: Alessandro Volpi
Rappresentano il 50% della popolazione mondiale e poco meno del 45% della ricchezza prodotta a livello planetario. Si sono riuniti a Rio de Janeiro, ma sui media italiani quasi non ne compare traccia. Si tratta del vertice dei Brics che ha riunito tutto ciò che, semplificando, si può definire "non occidentale". Il silenzio dei media è quindi davvero incredibile anche perché da quel vertice sono uscite almeno tre cose di grande rilievo. La prima, davvero sorprendente, è costituita dal fatto che proprio i Brics stanno invocando il rispetto del diritto internazionale e del multilateralismo, arrivando persino a "difendere" le istituzioni di Bretton Woods, le Nazioni Unite e il Wto. In altre parole, le principali realtà produttive del pianeta, che non hanno, nella stragrande maggioranza dei casi, contribuito né alla definizione degli assetti successivi alla Seconda guerra mondiale, né alla stesura delle regole fondamentali del diritto internazionale e tantomeno alle istituzioni finanziarie globali, chiedono, ora, di fronte al disastro dell'Occidente, di rispettare quelle norme di convivenza collettiva e quelle istituzioni per evitare il collasso dell'umanità. Chiedono, certo, di avere un maggior peso all'Onu, nell'FMI e nella Banca Mondiale ma non propongono il loro abbattimento perché sono consapevoli dell'irresponsabilità delle classi dirigenti occidentali e dei loro possibili comportamenti sconsiderati di fronte a rotture degli equilibri maturati negli ultimi 80 anni. I Brics invocano quel multilateralismo che era stato concepito dalla cultura democratica e che ora le logiche di dominio hanno stravolto. I "nuovi barbari", secondo le definizioni della presidente Von der Leyen e del comandante in capo Trump, manifestano un chiaro sforzo per ristabilire la pace e la tenuta economica complessiva servendosi ancora delle forme istituzionali conosciute, per provare a gestire in modo graduale una trasformazione inevitabile nei fatti. Il secondo aspetto rilevante è rappresentato dall'idea, maturata dai Brics, di una progressiva sostituzione del dollaro non con un'unica moneta alternativa, ma con il ricorso alle "valute locali": in pratica, di fronte al declino inesorabile del biglietto verde, i Brics pensano di aumentare, ancora una volta gradatamente, il volume degli scambi fatti con le monete dei singoli paesi, a cui restituire sovranità monetaria, utilizzando il coordinamento di una nuova Banca delle sviluppo, con sede a Shangai. Di nuovo, nessuna forzatura egemonica, sotto l'egida di un unico grande potere imperiale, ma un rafforzamento dei singoli Stati in una dialettica generale, dove, naturalmente, condurre un ridimensionamento "pacifico" del dollaro. Il terzo elemento è invece più rapido nel suo inveramento ed è costituito da un sistema di pagamenti autonomo che, in primis, impedisca la proliferazione delle sanzioni. A Rio, il mondo nuovo ha dimostrato di avere veramente paura dell'insensatezza dell'Occidente e ha provato a tendergli una mano.