Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / I cigni neri e chi li cavalca

I cigni neri e chi li cavalca

di Simone Torresani - 25/04/2020

I cigni neri e chi li cavalca

Fonte: Il giornale del Ribelle

Senza il virus quest'anno sarebbe accaduto lo stesso qualcosa di grosso. A chi segue la geopolitica, la finanza e le relazioni internazionali da anni, non affidandosi solo alla narrazione mainstream ma sapendo trovare le proprie fonti affidabili ed alternative, non era di certo sfuggito il fatto che il mondo del 2019 era entrato in uno stato di entropia totale, quasi vicino al punto di rottura. L' economia mondiale, mai per altro del tutto ripresasi dopo la crisi dei subprime culminata con la crisi dei debiti sovrani del 2008-12, stava mostrando evidenti segni di avvitamento e di fiacca, a cui si univa un disordine bancario e finanziario che raramente si era visto nella Storia contemporanea. Ancora ad autunno 2019 quando Wuhan per molti era una città sconosciuta, circolavano insistenti voci di una nuova spettacolare crisi economico-finanziaria prevista non oltre l'estate 2020. Diversi fondi speculativi avevano infatti puntato, entro l'estate 2020, su un potenziale crollo dei mercati. E difficilmente chi manovra tali fondi si lancia in simili azzardi da corse dei cavalli. Molto difficilmente. O meglio, quando il banco è truccato, lo fanno pure i bookmaker all' ippodromo…Il senso di disordine e di entropia era addirittura estremo a livello ecologico: il degrado e gli incendi apocalittici in Congo, Amazzonia, Borneo e Australia, in simultanea, unito a invasioni di cavallette in Africa e Medio Oriente, erano uno spettacolo degno da libro dell’Esodo. A livello geopolitico le tensioni tra Russia e NATO, la situazione in Siria, i flussi migratori ormai fuori controllo, la guerra dei dazi iniziata da Trump erano tutti segnali di un quadro in rapido e costante disfacimento.
Insomma, come sogliono dire gli inglesi, "qualcosa era nell' aria". Se non il virus sarebbe successo qualcosa di diverso ma non per questo meno simpatico. Di certo la globalizzazione aveva i giorni contati e lo sapevano. Solo che non sapevano come venirne fuori senza troppi scossoni. Per loro, ovvio. In questo contesto un banalissimo contatto tra due animali selvatici in un mercato di Wuhan è stato il "cigno nero" che ha chiuso un'epoca della Storia, tenendo una netta linea divisoria tra "prima e dopo". La Storia è piena di tali cigni neri e non avvengono mai per complotti, mai a tavolino, non esiste insomma un "duca Frittella" che cospira nell' ombra per scalzare dal trono re Soldino I di Bancarotta (se mi si permette questa reminiscenza di un simpatico fumetto degli anni '80). Non esistono i duca Frittella, dietro i cigni neri. I cigni neri avvengono banalmente o per caso o per opera di atti di oscuri personaggi ben lontani dal Potere che nel migliore dei casi sono marionette di burattinai di second'ordine.  Nel 1788 fu una perturbazione grandinigena ad accelerare i tempi degli Stati Generali e della rivoluzione in Francia. Nel 1346 fu un anonimo soldato di un khanato asiatico a manovrare la catapulta in Crimea che gettò nel campo genovese alcuni morti di peste: tre anni dopo l'Europa usciva dal Medioevo con un cataclisma di Peste Nera che fa sembrare Covid-19 uno starnuto di un gatto. Il 28 giugno 1914 fu il figlio 19enne di un oscuro postino d' un villaggio bosniaco, certo Gavrilo Princip, a tirare due colpi di pistola che cambiarono letteralmente un mondo, un'epoca, una mentalità, una civiltà politica. I duca Frittella sono però bravissimi a cavalcare i cigni neri a loro comodo e piacimento: questo è il problema. E lo fanno pure oggi, aiutati dalla tecnica e dal "Progresso".
Diciamo che se ne approfittano, ci giocano dentro alla grande e vogliono vedere quanto la corda può venir tesa senza spezzarsi. Al momento gli riesce bene se gli italiani hanno perfino rinunciato alla figura del nonno. Hanno proibito ai nonni di vedere i nipoti e sta bene a tutti la cosa. Qualcuno ha detto per un anno, chi per due anni. Chi per sempre (a leggere tra le righe, si intende...non detto direttamente ma fatto capire). E i genitori e i nonni stanno ad applaudire. Intanto pare che il mondo di ieri non manchi proprio.  Allora erano tutti sfizi lo stadio, i ristoranti, i locali, le movide, gli aperitivi. Sconcerta l'atteggiamento dei giovani. Dove sono? Io non li vedo neppure in strada.  Spariti tutti gli over 30. Volatilizzati. Dove sono? Che fanno? Che dicono? Che pensano? Hanno obbedito con una docilità sconcertante. A questo punto locali, discoteche, aperitivi, etc erano solo dei tappabuchi per colmare esistenze vuote.
E veniamo alla conclusione. La famosa App... perché nel "dopo" qualcosa non sarà tolto.  E resteranno queste App. Io sinceramente mi stupisco di chi solo ora ha lasciato cadere il prosciutto dagli occhi. Ma come? Sino a ieri lo smartphone era la protesi della mano, la scatola nera digitale della esistenza...e la App non va bene adesso? Da anni navigano sui social, mettono in vetrina le loro vite, dicono praticamente tutto agli algoritmi e mettono in piazza vita morte miracoli dei cui dati sensibili nessuno si è mai preoccupato...e ora saltano su che la App viola la privacy e la democrazia. A costoro andrebbe fatta la stessa domanda che un anonimo funzionario comunista osò fare a Krusciov nel XX Congresso del PCUS durante la requisitoria contro Stalin: "Compagno Krusciov, ma tu dov' eri??".
Fino a ieri a incensare le app, l e start up, la tecnoscienza e oggi no, contrordine compagni, Stalin era malvagio. Scusate, ma dove eravate prima? Ormai è troppo tardi, bisognava svegliarsi prima. A me la App fa un baffo. Posso scaricarla senza problemi. Al massimo vedranno che andrò a zappare l'orto e siccome chi zappa l'orto oggi è un retrogrado luddista, si faranno quattro risate e scuotendo la testa diranno: lasciamolo nel suo brodo, quel fessacchiotto. Auguro buona fortuna invece a tutti coloro che nel Sistema sino a ieri ci hanno vissuto come oche all' ingrasso inconsapevoli. Buona fortuna: ne avrete bisogno, vi ruberanno tutto e vi devasteranno. Vi stravolgeranno nel lavoro, nei ritmi quotidiani, in tutto, lavorerete alle 4 del mattino per rispettare il distanziamento, coi turni stravolti. Per tutti niente sabati e niente domeniche. Casa lavoro casa lavoro e tasse, perché anche quando uscirete avrete le tasche vuote. Volete essere furbi? Vendete tutto, licenziatevi, comprate un terreno in campagna e ricavatene orti ben coltivati con un pollaio, dandovi alla vita campestre e rurale.