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I nazionalismi eterodiretti

di Fabio Filomeni - 01/06/2025

I nazionalismi eterodiretti

Fonte: Fabio Filomeni

I piccoli nazionalismi eterodiretti sono sempre stati la principale causa di guerre nel mondo. Il piccolo nazionalismo ucraino contro le minoranze russofone nel Donbas ha distrutto una Nazione. I piccoli nazionalismi locali diventano uno strumento ideale in mano alle superpotenze che possono soffiare sulla brace per alimentare conflitti utili a perpetuare ed estendere la loro egemonia. Dietro ai piccoli nazionalismi locali c’è sempre Lui. C’era in Guatemala nel 1954 quando venne rovesciato Arbenz. C’era pure a Cuba nel 1961 nell’invasione della Baia dei Porci. Lui fu il regista della menzogna del Golfo del Tonchino che diede il via alla guerra in Vietnam. Lui non poteva mancare neanche nella guerra tra sandinisti e contras in Nicaragua nel 1981. Lui era anche in Bosnia nel 1995 e non poteva mancare in Serbia nel 1999. Poi si è trasferito in Afghanistan per lunghi venti anni. Nel frattempo, è stato anche in Iraq, Yemen, Libia e Siria. Ormai da tre anni Lui è stanziale in Ucraina ma vorrebbe l’Europa intera. O meglio, cerca di soffiare sulla brace dei piccoli nazionalismi europei – che adesso si chiamano sovranismi – per una Terza guerra mondiale sempre da svolgersi nel Vecchio Continente. Scusate, ho evocato l’apocalisse ma non ho ancora detto chi è “LUI”. Bè, lui fu nominato per la prima volta da Eisenhower nel 1961 nel suo discorso di addio alla nazione. Lui è il “complesso militare-industriale e politico” americano.  Eisenhower intendeva riferirsi al fitto intreccio che lega l’industria degli armamenti, il Pentagono e la politica.
Lui è tra Noi. Perché sa che siamo il suo migliore affare.