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Ikea e i mobili in affitto: prove tecniche di sradicamento dell’umano

di Diego Fusaro - 24/02/2019

Ikea e i mobili in affitto: prove tecniche di sradicamento dell’umano

Fonte: Il Primato Nazionale


 
Ikea lancia il business dei mobili in affitto. Parte l’esperimento in Svizzera. Così apprendiamo da SkyTg24: “I mobili di Ikea potrebbero presto essere affittati. Il colosso svedese dell’arredamento, secondo il Financial Times, sta cercando infatti di modificare il proprio modello di business aprendo al mercato del noleggio. La nuova iniziativa, sostiene il quotidiano economico britannico, verrà sperimentata in Svizzera per poi essere riproposta in altri Paesi”.
Il “tu puoi” che diventa “tu devi”
Eccoci giunti al cospetto di prove tecniche in vista dell’ulteriore sradicamento dell’umano. Il capitalismo no border impone ovunque la libera circolazione delle merci e delle persone mercificate. La presenta, trionfalmente, come una chance: ma tale è sempre e solo, ovviamente, per la classe dominante degli apolidi del capitale liquido-finanziario. La libera circolazione si traduce puntualmente, per gli sconfitti della mondializzazione, in coazione allo sradicamento, alla deterrittorializzazione e all’erranza diasporica planetaria. Il “tu puoi” del sistema liberal-libertario del totalitarismo del mercato si traduce sempre in un impietoso “tu devi” per le classi martoriate dal capitale. “Puoi muoverti senza confini”, dice con stile glamour la narrativa pubblicitaria del capitale. “Sei obbligato a muoverti”, dice segretamente la voce del padronato cosmopolitico alla classe lavoratrice, ridotta al rango di un precariato esistenziale votato alla migrazione permanente. Il capitale e i poliorceti del globalismo hanno già da tempo messo sotto assedio l’oikos, la fissa dimora, base di ogni stabilità per l’essere umano. Così disse espressamente l’euroinomane Mario Monti la mattina del 28 luglio 2015, nel corso della trasmissione Agorà in onda su RaiTre: «Quando c’è la casa di proprietà, c’è meno mobilità nel Paese, il mercato del lavoro è meno mobile […] e se noi vogliamo continuare ad avere una scarsa mobilità e giovani che vivono a lungo con i genitori e le caratteristiche che fanno dell’Italia un Paese poco competitivo, allora andiamo avanti a dare un trattamento privilegiato sulla casa». Più chiaro di così! Vogliono toglierci la casa di proprietà per renderci ancora più flessibili e disponibili per le dinamiche del capitalismo deeticizzato. Ed ecco che Ikea si porta avanti nel lavoro: mobili in affitto, per schiavi del capitale che mai potranno stabilmente radicarsi in un territorio e vivere in una “fissa dimora”. Ecco le grandi chances del mondialismo, che tali sono sempre per i dominanti: per i dominati sono sciagure mediante le quali si mondializza il non-senso dell’economia del libero mercato. Che tutti ci vuole condannati alla mobilità perpetua, con vite da freelance e – grazie a Ikea – con mobili in affitto.