Il debito
di Gennaro Scala - 09/10/2025
Fonte: Gennaro Scala
Si traduce e pubblica di tutto, ma non esiste la traduzione italiana di un solo libro di Michael Hudson, autore decisivo per comprendere la cosiddetta finanza, ovvero il potere dei creditori e della rendita, che attraverso il debito arrivano ad avere il controllo sullo Stato. In un post precedente, scrivevo della necessità di un nuovo anticapitalismo, aggiungo che non deve commettere lo stesso errore del precedente, l'errore su cui è inciampata l'Unione Sovietica (ma non la Cina) di individuare la radice del problema nella presenza del mercato e delle imprese (su questo convergono sia Hudson che l'ultimo Arrighi di Adam Smith a Pechino). Quando la "finanza" assume il controllo dello Stato, la politica perde la sua funzione regolativa, il potere della rendita, che come afferma Hudson, è il contrario della creazione del valore che avviene attraverso la produzione effettiva delle imprese nell'ambito del mercato, ma si accresce attraverso la spoliazione (v. in merito anche David Harvey) per via "finanziaria" attraverso il debito: il potere parassitario della finanza si accresce fino ad uccidere "l'ospite", ovvero l'intera società (M. Hudson, Killing the Host).
Uno degli aspetti più interessanti del lavoro di Hudson è l'aver mostrato come il debito sia un problema tanto antico quanto moderno, che può essere rintracciato fino agli albori della civiltà (mediterranea), fin dai Sumeri e dagli Assiri. Problema poi affrontato in forma divulgativa da David Graeber (collaboratore di Hudson) nel libro Debito. I primi 5000 anni. La rovina di Roma fu dovuta allo strapotere dei grandi proprietari terrieri che attraverso il debito asservirono quella plebe e quei popoli italici la cui fedeltà era stata decisiva per la sconfitta di Cartagine. Fu così che il cristianesimo che rilanciava il messaggio dell'antica pratica della cancellazione dei debiti, dopo presente nei Sumeri, e contenuta nella Bibbia (Levitico), superando però con una religione dell'amore universale l'esclusivismo comunitario ebraico, adattando il messaggio ad una civiltà universale quale era quella romana, fece presa sulle masse impoverite dell'Impero romano.
Secondo il principio della ricorsività storica: Tutto torna ma diverso, dal titolo di un libro di Gianfranco La Grassa che ben esemplifica questo concetto, ritorna oggi il potere dei creditori. Tuttavia costoro oggi, con lo sviluppo del capitalismo, non banno bisogno del possesso della terra, come era stato nell'antichità, ma il potere risiede nel possesso dei capitali che nascono nella produzione industriale, attraverso cui imporre il debito tanto alla popolazione, quanto al proprio stato, tanto agli altri stati. Da qui nasce lo scivolamento verso una guerra globale.
Secondo Hudson non se ne esce senza una rivoluzione. Ma considerato il livello di consapevolezza collettiva, le precedenti esperienze storiche, probabilmente si porrà mano al problema dopo una nuova devastante guerra (ammesso che essa non raggiunga un livello tale di distruzione, un nuovo "diluvio", da provocare un crollo complessivo della civiltà umana). Come fu fatto dopo la seconda guerra mondiale., ma in modo temporaneo, le misure di contrasto alla finanza durarono fino agli anni '70, quando si pose fine alla convertibilità dei dollari in oro, facendo di nuovo uscire dalla lampada il genio della finanza.