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Il deserto dell’Occidente

di Antonio Martone - 14/02/2023

Il deserto dell’Occidente

Fonte: L'interferenza

Spazio digitale ed economico globalizzato ma forte appartenenza territoriale al proprio spazio imperiale. Ideologia libertaria e democratica ma cancellazione di fatto di qualsiasi dissidenza rispetto al pensiero espresso dal mainstream capitalistico dominante. Asservimento integrale dei media alla linea dettata dagli editori-padroni. Propaganda incessante diffusa da tutti gli schermi, monitor o carta stampata, e affossamento continuo delle “interferenze” – nel silenzio o nella repressione esplicita mediante colpevolizzazione morale. Nessuna identità umana stabile, nessun radicamento, né ambientale né corporeo. Nessuna identità di genere. Il tempo cancellato in un eterno presente. Memoria e futuro obliterato all’interno di una temporalità “sballata”. Fine della poesia e della cultura in quanto memoria e speranza. Mobilitazioni incessanti contro i vincoli e le appartenenze. Il progetto è preciso: non dovrà sopravvivere alcuna comunità (neppure quella con un partner sentimentale né quella con sé stessi) che possa prescindere dalla necessità di competizione individualistico-mercantistica. Nessuna forma di confronto fra differenze, fra paesi e culture, è possibile: la differenziazione fra individui va fatta soltanto a partire dalla potenza delle rispettive carte di credito e dei Pil nazionali. Nessuna sorpresa, e meno ancora scandalo, nei confronti delle disuguaglianze, delle ingiustizie e della povertà crescente. Nessuna sorpresa, e meno ancora scandalo, nei confronti delle zone della terra (e dell’ecosistema) ormai abbandonate ad un degrado non più sanabile. Lobby e oligarchie sempre più ristrette ed esclusive in tutti gli ambienti. Fine della competizione economica e sviluppo crescente di monopoli in grado di sviluppare forme inedite di “schiavismo”, sebbene ricoperto dalle ghirlande della libertà individuale. Democrazia a partecipazione ridotta se non cancellata. I paesi europei ridotti alla necessità del Washington consensus. Tutti connessi con tutti. Ciascuno sconnesso da sé stesso. Molto in breve ecco un quadro di ciò che pensiamo come il compimento della civiltà occidentale. Duemila anni di storia, di civiltà, di cultura, di religione, di diritto hanno portato a questo.