Il liberalismo bellico delirante
di Alessandro Volpi - 13/09/2025
Fonte: Alessandro Volpi
La retorica del riarmo. Sul "Corriere della Sera" di stamani compare un articolo a firma Federico Fubini e Antonio Polito che è un vero e proprio manifesto per il riarmo europeo. In sintesi la tesi dei due giornalisti è che non è vero che l'Europa spende troppo in armi e, anzi, dovrebbe spendere di più. Naturalmente il termine di paragone è la Russia : anche se l'Europa spende 381 miliardi di euro ogni anno e la Russia circa 150 miiliardi, in realtà questa differenza è solo apparente. In primo luogo, sostengono Fubini e Polito, perché le armi d'attacco costano meno di quelle per la difesa, ma soprattutto per altre due ragioni, a mio parere, assai discutibili. La prima è contenuta in questa affermazione: "Dire che l’Europa spende di più della Russia in armi è come dire che gli Usa spendono di più in welfare della Svezia: in termini assoluti è ovviamente vero, ma l’affermazione è falsa". Davvero, faccio fatica a capire il senso del ragionamento: la spesa pubblica americana è insufficiente perché va commisurata al numero dei cittadini e delle cittadine americane che ne beneficiano, mentre la spesa militare non può essere certo divisa per il numero degli abitanti per misurarne l'efficacia o in relazione al Pil perché 381 miliardi sono ben oltre il doppio di 150 miliardi e dunque la disponibilità di risorse finanziarie verso il riarmo è decisamente più alta anche se si conteggia una parte di spesa militare che non va ad acquisto di armi in senso stretto. Disporre di 381 miliardi in un unico settore è una cifra enorme e la sua eventuale insufficienza, ripeto, non può essere calcolata in base alla numerosità della popolazione o sulla capacità di generare ricchezza. La seconda ragione mi sembra altrettanto criticabile. In pratica, l'Unione europea dovrebbe spendere di più perché la Russia, con meno soldi, fabbrica più armi, e questo dipende dal fatto che dispone di grandi materie prime, di filiere produttive e di una tradizione militare. Ora, mi sembra davvero incredibile pensare che a tutto questo si possa ovviare aumentando la spesa militare perché significherebbe, data la capacità russa di produrre a un prezzo quattro volte inferiore rispetto a quello europeo, portare la spesa militare a livelli tali da assorbire gran parte delle altre spese pubbliche degli Stati europei. Ma questo è, probabilmente, quello che vogliono le grandi firme del liberalismo bellico italiano.