Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il nazionalismo panafricanista nel XXI secolo

Il nazionalismo panafricanista nel XXI secolo

di Farafin Kissi Shabazz - 16/08/2025

Il nazionalismo panafricanista nel XXI secolo

Fonte: Farafin Kissi Shabazz

IL NAZIONALISMO NERO PANAFRICANISTA RIVOLUZIONARIO NEL XXI SECOLO

Di fronte al miraggio mondialista contro la diaspora Nera, il nazionalismo Nero e il panafricanismo rivoluzionario rappresentano una chiave di sopravvivenza.

 Chi è il nazionalista Nero ?

Il nazionalismo Nero (Black-Nationalism) è una scuola dottrinale emersa nella diaspora Nera, con lo scopo di condurre gli Afrodiscendenti e gli Africani verso l’autodeterminazione, l’emancipazione, l’indipendenza economica, il comunitarismo, e la riconnessione a ciò che siamo veramente attraverso la Spiritualità.

L’Onorevole Dr. Khalid Abdul Muhammad, militante Afroamericano, uno dei miei mentori ideologici, “leader della futura generazione di leader Neri radicali” (secondo il New York Times) sosteneva che il nazionalismo Nero rivoluzionario è l’unica via naturale che l’uomo originale (l’Uomo Nero e la Donna Nera), potessero seguire. Sosteneva che l’assimilazionismo nella società caucasoide è quello che ci fa dimenticare sempre di più la nostra natura. Di conseguenza, organizzarsi in comunità attraverso i nostri precetti diventa la necessità.

Il Dr. Amos Nelson Wilson, psicologo e teorico afroamericano, nel suo libro  Afrikan-Centered Consciousness versus the New World Order: Garveyism in the Age of Globalism (Coscienza afrocentrata VS  Nuovo Ordine Mondiale: Il Garveyismo nell’Èra del Mondialismo), dava la sua visione particolare su chi fosse un nazionalista Nero. Propongo qui degli estratti : “Il vero nazionalista non è ossessionato dal passato al punto da dimenticare il presente . Una delle cose che vale la pena notare nell’eredità di Marcus Garvey è che, pur tenendo in grande considerazione il passato dell’uomo Nero, pur proiettando quel passato e integrandolo nella coscienza nera, nel suo approccio c’era una profonda continuità tra presente e futuro.

Il vero nazionalista è lungimirante e futuristico. Vedo troppo poche conferenze, troppo poche persone preoccupate per il futuro, persino tra i nazionalisti:

Cosa dobbiamo fare oggi per garantire la sopravvivenza del popolo Africano nel mondo? Cosa dobbiamo fare per contrastare la minaccia dell’Asia di conquistare il mondo? Ci libereremo o contempleremo la caduta della civiltà europea, solo per cadere sotto il giogo della civiltà orientale?

Il vero nazionalista è un imprenditore : costruisce qualcosa. Lo vediamo in Garvey; non si tratta solo di preoccuparsi del passato, non si tratta solo di identificarsi con l’Egitto o altri grandi Imperi Africani antichi , non si tratta solo di cogliere alcuni piccoli dettagli della storia africana , ma è un movimento profondo verso una costruzione concreta e duratura, uno sviluppo profondo, un solido recupero di un’ideologia e di una politica di sviluppo africano.

 Vediamo il vero nazionalista nella persona di Marcus Garvey, nella persona dell’Onorevole Elijah Muhammad , che non si è lamentato della natura dell’istruzione data ai bambini Neri, ma ha fatto qualcosa per una migliore istruzione di questi bambini. Lui (il vero nazionalista) costruisce scuole e università, costruisce ed educa nella sua missione nazionalista.

Il vero nazionalista non è ossessionato dalla distruzione della sua civiltà, dalla crudeltà del destino che ha subito, dal lato diabolico dei suoi nemici . Certamente, analizzerà tutto questo e lo terrà ben presente. Certamente, si lamenterà della distruzione delle civiltà nere, della caduta dei nostri Imperi e Regni, del nostro declino. Ma non sarà traumatizzato da queste cadute e distruzioni. Non sarà ossessionato da questa analisi. Le affronta, impara da esse, le integra e giura che non accadrà più, e va avanti, usando tutta questa conoscenza per costruire una nuova civiltà.

Dobbiamo diventare autosufficienti. Un nazionalismo che non parla di autosufficienza, che non parla di costruzione della nazione, che non costruisce una rete nazionale, che non costruisce un sistema economico, sociale e politico nazionale, è un falso nazionalismo, Fratelli e Sorelle.”

Più che mai oggi è necessario un nazionalismo Nero panafricanista rivoluzionario nel XXI secolo che incarni le definizioni del Dr. Amos Nelson Wilson.

 La necessità di una base spirituale

In un libro sacro è scritto che ogni nazione ha ricevuto i suoi Messaggeri, che parlavano la lingua di una specifica area geografica, affinché la Verità e il Messaggio del Dio-Unico potesse essere diffuso. Con il tempo però, le persone si sono allontanate dal senso originale della Spiritualità, e il Creatore misericordioso inviò delle corde agli uomini affinché si potessero riconnettere a ciò che avevano dimenticato. Ciò avvenne attraverso delle religioni e l’invio degli ultimi grandi profeti. Vi era un tempo in cui l’uomo originale (Nero Africano) non aveva bisogno di un materiale (i libri come la Bibbia o il Corano), non avevano bisogno di Chiese, Moschee, Sinagoghe, Templi per essere connessi con le leggi di Dio. Perché la loro essenza è fatta per essere naturalmente in connessione con Dio, con l’Universo e la Natura. L’uomo originale rappresenta la Spiritualità stessa e Dio non gli era estraneo. Il punto è che alcuni Neri hanno dimenticato la Conoscenza di Sé e la Conoscenza di Dio. Dobbiamo tornare a ciò che siamo veramente. In questo senso, la Metafisica Negro-Africana può essere la nostra salvezza: essa non è mai stata estranea al Monoteismo, come insegna il Dr. Khalid Abdul Muhammad, poiché ne è la base. La Metafisica Negro-Africana rappresenta la miglior espressione per comprendere il senso della Primordialità. Il nazionalismo Nero panafricanista rivoluzionario nel XXI secolo dovrà condurre questa battaglia culturale di riscoperta della nostra Spiritualità Ancestrale Africana. È importante tuttavia non stigmatizzare chi è nelle Religioni Rivelate. Dobbiamo praticare la tolleranza religiosa, interessarci alla Primordialità (la scuola del perennialismo) fonte di ogni emanazione religiosa-spirituale. Ognuno può essere nel suo paradigma religioso, senza dimenticare la propria cultura e senza ignorare lo studio delle cosmogonie Nere. Poiché come insegna Khalid Abdul Muhammad, tutte queste Religioni non sarebbero mai esistite senza l’Africa.

Comunitarismo, l’unica via

Le masse Nere devono comprendere che stiamo vivendo una fase molto delicata oggi nel XXI secolo. La nuova Guerra Fredda non è più tra comunismo da una parte e capitalismo dall'altra come nel XX secolo, ma tra la visione del mondialismo (caratterizzata in Occidente dalla sinistra e da alcuni dei suoi seguaci assimilazionisti Neri) e la riorganizzazione della reazione caucasoide nazionalista in Occidente come in Oriente dall'altra, attraverso una negrofobia diffusa. In questa dicotomia, gli Afrodiscendenti e gli Africani devono essere cauti e comprendere che esiste un dualismo all’interno di un altro: il confronto tra mondialisti bianchi / neri e nazionalisti bianchi (alleati della visione liberista-atlantista-sionista). Quest’ultimi rispondono a riflessi dettati dalla visione eurocentrica. È importante che i nazionalisti Neri panafricanisti rivoluzionari si organizzino, si concentrino sul proprio popolo. Il secolo della “fine della storia” predetto da Francis Fukuyama sta volgendo al termine; il concetto di “società aperta” di Karl Popper, poi ripreso da George Soros, è ormai putrefatto. È il secolo del consolidamento in grandi centri di civiltà, identitari ed endo-solidali. Il cosiddetto “Nord globale” si sta organizzando contro il cosiddetto “Sud globale” attraverso il riemergere dei nazionalismi, e in questa guerra non saranno risparmiati né i nazionalisti Neri panafricanisti rivoluzionari né i suicidi ideologici assimilazionisti-mondialisti Neri. I Neri devono abbracciare i principi del nazionalismo Nero ( Black Power, autodeterminazione comunitaria Nera nella diaspora, ritorno in Africa in ottica delanysta-garveyista, panafricanismo rivoluzionario, sovranità africana), decostruire la visione mondialista degli afro-assimilazionisti ( Black Lives Matter, maggiore assimilazione nelle società occidentali, maggiore riconoscimento in Occidente, cosmopolitismo) e affrontare la supremazia mondialista neoliberale. E se alcuni continuano a credere nelle illusioni mondialiste o alter-mondialiste, nel villaggio mondiale, nel concetto di “cittadini universali”, la nostra sopravvivenza sarà minacciata. Tutti i poli o le forze non-africane che sfidano l’egemonia americana sono alleati necessari, ma dobbiamo ricordare in quanto Africani che dobbiamo concentrarci su noi stessi, e che il miglior amico del Nero, come direbbe il Dr. John Henrik Clarke, è il Nero stesso. Il comunitarismo sotto l’impulso del nazionalismo Nero panafricanista rivoluzionario è l’unica via in questo XXI secolo di fronte al mondialismo.

Farafin Kissi Shabazz (nato Francois Sandouno)