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Il re è nudo

di Antonio Catalano - 13/02/2023

Il re è nudo

Fonte: Antonio Catalano

ANCORA UNA VOLTA BERLUSCONI CI DICE CHE IL RE È NUDO

Smaltita la sbornia sanremese, si torna alla realtà con le parole di Berlusconi sulla questione ucraina. Non è una novità. Già ad ottobre scorso il Cavaliere lo diceva chiaro e tondo (si vada ad ascoltare l’audio): che nonostante l’accordo di Minsk del 2014, in cui l’Ucraina si impegnava a cessare le ostilità verso le popolazioni del Donbass e la Russia a stare calma, Kiev riprendeva ad attaccare le frontiere delle due repubbliche e, addirittura, con l’arrivo di Zelensky, a triplicare gli attacchi. Berlusconi aggiungeva ai suoi – in quella che apparentemente doveva essere una comunicazione riservata – che non credeva a un tavolo di mediazione tra Putin e Zelensky. Su quest’ultimo disse testualmente così: «…Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo… se lui diceva “non attacco più” finiva tutto».
Ieri ha semplicemente aggiornato il suo discorso di ottobre: se fossi stato presidente del Consiglio da Zelensky non ci sarei mai andato… bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico molto, molto negativamente il comportamento di questo signore.
Non sono quindi improvvisazioni, sono parole che esprimono una posizione politica ben precisa, e il fatto che ieri lo abbia detto con molta chiarezza rappresenta la spia dell’incrinatura di una formale unanimità di punti di vista all’interno della compagine governativa. Nella quale si reagisce con la presa d’atto che le posizioni di Berlusconi e Meloni in materia di politica internazionale divergono, mentre la Lega tace, in cuor suo approvando il Cavaliere. Mentre, sul lato dell’opposizione al governo, si scatena la stizza atlantista. Letta: «Le dichiarazioni di Berlusconi sono gravissime, incompatibili con il posizionamento dell’Italia e dell’Europa». Calenda: «Le parole di Berlusconi confermano che FI è un partito inaffidabile e chiaramente schierato con la Russia». Conte: «Alla luce delle ultime e più complete dichiarazioni di Berlusconi si pone un problema per il nostro Paese. Non credo che possa essere accettato che FI esprima un ministro degli Esteri».
Un governo FdI-PD-Azione-5stelle risolverebbe il problema, ci sarebbero solo da limare alcune differenze su alcuni punti di programma, intorno ai quali, al di là dei proclami, c’è più unanimità di quanto si pensi.
Berlusconi non è uno sprovveduto, ha grande fiuto politico, in politica internazionale ha sempre espresso una posizione “critica” rispetto al becero atlantismo italiota, anche se non è mai andato fino in fondo, mostrando così debolezza e sudditanza politiche. Rammentiamoci, per esempio, il suo lavarsi le mani di fronte alla decisione americana (2011) di attaccare la Libia di Gheddafi con il quale un anno prima aveva stretto un importante accordo politico. Rimane comunque, quest’ultima di Berlusconi, un’esternazione non casuale, uno smuovere la cenere sotto la quale la brace continua ad ardere.