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Il senso delle cose

di Andrea Zhok - 23/09/2025

Il senso delle cose

Fonte: Andrea Zhok

Rispetto ai danneggiamenti di ieri alla stazione centrale di Milano vedo aleggiare – come al solito – un certo stato confusionale.
Da un lato ci sono i governativi che ti spiegano che – vedi, in fondo tutti sti manifestanti sono semplicemente degli sciopera(n)ti violenti, degli straccioni perditempo che si sarebbero mobilitati per la qualunque pur di menare le mani. Questa è la “sinistra violenta” che vuole abbattere con mezzi antidemocratici la destra liberamente eletta.
Dall’altro lato ci sono i novelli Lenin che ti spiegano che non si può fare una frittata senza rompere le uova, che anche quando hanno preso la Bastiglia o il Palazzo d’Inverno hanno rotto vetrate, e che – anzi – il problema è che “siamo stati troppo buoni”: bisognava spaccare tutto e poi vedevi come se la faceva addosso la Meloni.
Entrambi i gruppi hanno urgente bisogno di ridurre l’abuso di sostanze psicotrope e ritornare al mondo reale.
Ai primi si deve rispondere che ci sono state manifestazioni massicce in 80 città italiane, e solo in due casi ci sono stati tafferugli, per di più ampiamente minoritari. Dunque la realtà è che una manifestazione promossa da un sindacato estraneo alla trimurti confederale ha ottenuto un successo enorme e che – vista l’agenda esplicita della manifestazione – questo segnala una capacità di mobilitazione che NON appartiene “alla sinistra” e che NON si riduce a “fare un dispetto alla Meloni”.
In una democrazia normale – cosa che non siamo da tempo – queste sarebbero istanze che dovrebbero essere raccolte, riposizionando l’Italia sulla questione israelo-palestinese.
Ai secondi si deve rispondere che qui nessuno ha la capacità di fare la rivoluzione, e che quella era e poteva essere solo una manifestazione, non un abbozzo di rivoluzione. E le manifestazioni servono come armi dialettiche nel dibattito pubblico: non hanno letteralmente nessuna altra funzione. Dunque perdere il controllo di una parte della manifestazione di Milano ha diminuito l’efficacia della manifestazione, rappresentando un danno per chi manifestava. Grazie al cielo non invalida la manifestazione perché i cretini che spaccavano vetri erano una minoranza, ma si tratta di un danno e non deve essere spacciato consolatoriamente per qualcos’altro. Pensare che se a spaccare vetrine fossero stati in più ci saremmo avvicinati d’un balzo al sol dell’avvenir è solo una penosa scemenza.