L'esercito siriano si mobilita per fronteggiare l'aggressione turca contro i curdi
di Luciano Lago - 13/10/2019
Fonte: controinformazione
L’esercito arabo siriano (SAA) si sta preparando ad entrare nelle città di Manbij e Kobane nella campagna orientale e settentrionale di Aleppo in base a un accordo storico con le forze democratiche curdo/siriane (SDF) , ha riferito al-Mayadeen alla fine del 13 ottobre, citando fonti siriane.
“L’esercito siriano entrerà a Manbij nella campagna orientale di Aleppo e Ain al-Arab [Kobane] nella campagna settentrionale di Aleppo entro 48 ore”, ha riferito il canale di informazione libanese. Le prime colonne sanno già entrando nella città di Manbji per difendere la popolazione siriana dall’avanzata delle truppe turche e dei suoi alleati islamisti. Altre truppe siriane stanno entrando a Kobane.
Poco fa il Comando generale dell’Esercito siriano in una dichiarazione televisiva ha affermato che le forze armate hanno iniziato a spostarsi a nord per “affrontare l’aggressione turca”.
Prima del rapporto di al-Maydeen, Mohammed Shaheen, un funzionario dell’ala politica della SDF, aveva dichiarato a North-Press che le SAA entreranno a Manbij.
Secondo quanto riferito, lo spiegamento dell’Esercito Siriano mira a fermare le forze turche, che stanno conducendo un’operazione militare nella regione. Miliziani turcomanni appoggiati dalla Turchia hanno catturato dozzine di villaggi e città lungo il confine con la Turchia negli ultimi giorni, con la SDF che non è riuscita a respingere i loro attacchi.
Combattenti siriane che ” non esistono” per i media occidentali
In precedenza, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva promesso di attaccare le forze curde a Manbij. Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti ha anche annunciato che tutte le truppe statunitensi si ritireranno dal nord-est della Siria. Questi sviluppi hanno probabilmente incoraggiato il governo di Damasco e la SDF a raggiungere un accordo con il comando delle formazioni curde.
Le prossime ore riveleranno probabilmente maggiori dettagli sull’accordo tra Damasco e SDF. Alcuni attivisti stanno già segnalando che le forze del SAA saranno dispiegate nell’intera regione nord-orientale e non solo a Manbij e Kobane. Le formazioni curde si ritiene che dovranno passare sotto il comando dell’Esercito siriano che risponde al presidente Bashar al-Assad.
Giovani donne siriane difendono il loro paese (ma che “non esistono per i media occidentali)
Nota: Forse soltanto adesso i media occidentali riusciranno “ad accorgersi” che in Siria non esistono soltanto i curdi delle SDF e le forze turche di Erdogan, ma esiste anche un Esercito Siriano fatto da coscritti che da 8 anni combatte ed ha sconfitto i gruppi terroristi (ISIS-Al Nusra e vari). Lo stesso Esercito Arabo Siriano che oggi costituisce il baluardo che difende l’integrità della Siria dalle molteplici forze straniere che da anni stanno cercando di distruggere quel paese, sotto la direzione degli USA, di Israele e dell’Arabia Saudita. Nella narrazione falsificata dei media occidentali sarebbero stati i curdi a sconfiggere l’ISIS, mentre si evita di menzionare il pesante contributo di sangue che hanno pagato l’Esercito ed il popolo siriano per avere resistito al tentativo di disintegrazione della Siria da parte delle potenze esterne. Anche i curdi hanno capito (troppo tardi) che, ad allearsi con il nemico, prima o poi si subiscono le conseguenze e si paga un prezzo. Purtroppo questo prezzo lo stanno pagando anche le decine di migliaia di civili ancora intrappolati nel conflitto del nord della Siria.
Fonti: Al Mayadeen – Al Masdar News
Traduzione e nota: Luciano Lago