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La big-bubble del Nobel in Economia: un deja vue

di Fabrizio Pezzani - 20/10/2025

La big-bubble del Nobel in Economia: un deja vue

Fonte: Fabrizio Pezzani

I premi Nobel in economia per l’anno in corso sono stati assegnati a Noel Mokyr , a Philippe Anghion ed a Peter Howitt , proviamo a leggere le motivazioni dei premi per vedere come in realtà sia stato un processo ed un richiamo di idee già da tempo affrontate da insigni studiosi di un ‘economia scienza sociale e non scienza esatta come l’irragionevole e deleteria assegnazione di stuoli di Nobel alla finanza razionale e spacciata come verità incontrovertibile che ha reato il caso in cui ci troviamo.
Noel Mokyr  è un economista e storico dell’economia olandese-israeliano. Professore alla Northwestern University e all’Università di Tel Aviv, Mokyr è considerato uno dei massimi interpreti della storia economica moderna.  La sua carriera accademica è interamente dedicata alla comprensione dei meccanismi che hanno reso possibile la Rivoluzione industriale e, più in generale, il progresso tecnologico dell’Occidente e come lo sviluppo economico non dipenda solo da istituzioni e risorse materiali, ma anche da idee, cultura e valori condivisi ( la creatività  dei sistemi sociali ); la Storia riappare . A suo giudizio, l’Europa moderna crebbe perché promosse una cultura della curiosità scientifica e della sperimentazione, alimentata da una rete di scambi intellettuali e dalla frammentazione politica che favoriva la libertà di pensiero; sono le minoranze creative che portano avanti le società scriveva Toynbee nel 1946. 
Per Mokyr il motore del progresso è la conoscenza, quando una società decide di credere nel potere delle idee riprendendo pari pari le considerazioni dei grandi storici dell’economia che l’hanno preceduto ed a cui spetterebbe un Nobel in memoria.
Philippe Aghion  è un economista francese studioso della crescita economica e dell’innovazione.  È autore di lavori che hanno rivoluzionato la teoria della crescita endogena, spiegando come il dinamismo economico nasca dall’interazione tra imprenditorialità, competizione e politiche pubbliche che favoriscono la ricerca e l’adattamento tecnologico come sostenevano sia Keynes che Shumpeter.
Insieme a Peter Howitt, ha sviluppato un modello che descrive la crescita come un processo di innovazione continua, in cui nuove imprese e tecnologie soppiantano le vecchie, generando al tempo stesso prosperità e disuguaglianze ..come insegnano duemila anni di storia. 
Peter Howitt è un economista canadese, noto per i suoi contributi fondamentali alla teoria della crescita endogena e dell’innovazione. 
Nel celebre modello Aghion-Howitt (1992), i due studiosi hanno formalizzato un meccanismo di crescita basato sull’innovazione continua: ogni nuova tecnologia sostituisce la precedente, migliorando la produttività ma anche generando instabilità e transizioni dolorose. Questa visione ha ridefinito la comprensione del capitalismo moderno, ponendo l’enfasi sul ruolo degli imprenditori, della conoscenza e delle politiche pubbliche.
Con il suo lavoro ha mostrato che la crescita non è un equilibrio statico, ma un processo incessante di trasformazione, in cui la capacità di adattarsi al nuovo diventa la chiave del progresso.
Questa è la descrizione della storia che si ripete come aveva intuito Gianbattista Vico nel sul lavoro " Historia nova " del 1711, trama poi seguita da sociologi , antropologi che hanno scavato in tremila anni di storia arrivando alla conclusione che la storia si ripete non in modo meccanicistico ma sempre con gli stessi cicli e cadenze .  
Ora leggere queste prime considerazioni sembra di scoprire una big-bubble per creare antiche verità storiche perché i temi affrontati dai tre studiosi sono la lettura della storia fatta da sociologi insigni come Pitirim Sorokin che nel 1933  fondò la facoltà di Sociologia di Harvard che ha studiato 30 secoli di storia per capire la crescita delle civiltà ed il loro collasso  , Arnold Toynbee che nel 1947 in " Civiltà al paragone" scriveva che il dominio americano del dopoguerra sarebbe durato tre generazioni poi sarebbe passato all'estremo oriente , Romano Guardini  poi Urs von Baltahzar ed altri ma prima di loro il tema della crescita e del collasso delle istituzioni era stato trattato da Gianbattista Vico   “ La storia nuova “ e che Historia se repetit .Non di meno sono la ripresa degli studi , da tempo tralasciati dalla finanza di Shumpeter e di Keynes
Siamo di fronte a crisi che si ripetono e   previste da questi eminenti studiosi oltre 70 anni fa ; ma oggi con una sorprendente finta novità ci mettiamo a studiare quello già scritto. Questa ingenuità , forse falsa , si stacca dalla finanza egemone che ha modificato il dna dell'economia da scienza sociale a scienza positiva come aveva ammonito dell'errore Frederich Von Hayek nel 1974 in occasione della consegna del nobel . Sorprende questa elevazione all'economia quando le scienze che studiano l'uomo , le sue istituzioni ed i suoi drammi sono magistralmente scritti dagli insigni studiosi che hanno anticipato i tempi ma non sono mai stati letti ed ora , come detto , in modo naif si forma lo stupore davanti alla big-bubble del Nobel in Economia che riscopre la storia  . Che un'Istituzione come l'Accademia di Svezia cada in un errore così grossolano è sbalorditivo e significativo delle sue collusioni. .
Proviamo a riprendere le previsioni dei sociologi ed antropololgi sull' avvio delle Istituzioni , più semplicemente civiltà per provare a mettere questo premio ad un luogo più idoneo.
L'uomo si è sempre chiesto il senso della propria vita cercando la risposta alle domande essenziali. questa ricerca è cominciata nell'antica Grecia dove gli studiosi non pongono dogmi come succede oggi. Tutti gli studiosi greci nel loro intimo furono filosofi vedendo l'uomo come elemento da cui partire ; quel tempo dal V secolo a.C. pose le fondamenta  del pensiero moderno creando le premesse del cristianesimo. Per Tucidide lo storico deve fornire ai decisori politici gli strumenti per capire il presente e prevedere il futuro.
Lo stesso contesto creativo si ritroverà nel periodo del rinascimento italiano ed il termine con cui si può definire quei tempi è l'armonia.
Si prepara il terreno a Vico che è il primo studioso innovativo nella storia ; Vico si sofferma sul divenire delle società e se sia possibile trovare delle costanti nella storia; nell'evoluzione della storia dell'uomo vi sono tappe che alternano che si susseguono . Il percorso della civiltà è progressivo ma quando raggiunge l'apice gli stili di vita si indeboliscono , si corrompono e si degradano verso una forma di barbarie con violenza ed egoismo esattamente come siamo oggi
Oggi l'attenzione prevalente alla razionalità inesistente del mondo della finanza ha fatto perdere di vista la dimensione sociale della vita e le scienze sociali si occupano della società umana trattandola come una colonia di termiti , di api e di formiche . Siamo di fronte ad una crisi antropologica e non economica ma lo studio esclusivo dell'economia ottunde i cervelli ed uccide la creatività . Pitirim Sorokin , colpevolmente dimenticato, studia 30 secoli di storia e cataloga i periodi storici ed i modelli culturali che ne fanno da supporto in tre stadi simili a quelli di Vico : ideazionale,sensistico ed idealistico , il modello attuale è la cultura sensistica l'opposto di quella ideazionale come scriveva nel 1941 ne " La crisi del nostro tempo " . .
Infine Arnold Toynbee che come Vico e Sorokin fa leva sulla natura dell'uomo continuamente combattuto tra l'Eros e la Thanatos , esiste un legame con  la natura dell'uomo di cui oggi vediamo un nichilismo distruttivo che porta al collasso le società dell'uomo. Nel suo ultimo lavoro del 1965  scriveva che le società si evolvono attraverso un meccanismo di sfida e risposta ovvero di interazione tra ambiente esterno e capacità di dominare gli eventi esterni che consentono il progrezzo delle società e delle loro istituzioni :" Ed in tal modo, se il congegno della sfida e della replica spiega le inesplicabili origini e crescita delle civiltà , esso spiega altresì il loro crollo  e la loro disintegrazione  che comincia quando nelle elites che governano viene meno la creatività in grado di rispondere in modo nuovo alle sfide portate dall'ambiente esterno . Per incapacità o per supponenza la società lentamente perde la sua forza vitale e comincia a collassare" .E’ la creazione distruttrice dei nuovi nobel.
Questo è quello che vediamo ogni singolo giorno di una elite che ha perso contatto con  le realtà ; forse prima di dare un nobel sulla storia già scritta si poteva evitare ma le stesse elites dell'Accademia di Svezia hanno perso la capacità di capire la storia offrendoci l'acqua calda.
Gli illustri Nobel americani potrebbero mettersi a cimento per capire come mai il loro paese , gli Usa, in cui vivono e studiano le disfunzioni sociali è il paese con la maggiore disuguaglianza al mondo  una ricchezza concentrata al massimo livello , una crescente massa di homeless , di disoccupati ed una società esplosiva  che mostra lo scollamento tra ricchezza e povertà e drammaticamente l'asimmetria tra i nobel e la società in cui studiano.