La comune del Rojava, tra la narrazione e la realtà
di Fabio Falchi - 13/10/2019
Fonte: Fabio Falchi
La comune del Rojava rappresenta in Medio Oriente il primo progetto politico anticapitalista basato sul Confederalismo Democratico, che promuove una visione alternativa dell’organizzazione della vita, fondata sull’autonomia non statale, sull’autodeterminazione, sulla democrazia diretta e sulla lotta al patriarcato" (farneticazioni subito condivise da esseri spregevoli come Toni Negri e Wu Ming, che confondono le loro farneticazioni con la realtà).
Invero, i principi politico-culturali del Rojava sono quelli tipici dell'etnonazionalismo.
Il Rojava (in cui si trovano i giacimenti di gas e petrolio siriani) difatti è una sorta di entità statale etnonazionalista, che comprende sette regioni. Anche se il Rojava non si definisce come uno Stato, vi sono un Consiglio esecutivo, dei Dipartimenti (ossia dei ministeri), una Assemblea legislativa (ovverosia un Parlamento eletto a suffragio universale ), una Corte Costituzionale, un esercito, che è stato pure accusato di arruolare dei minori, e un corpo di polizia.
Cambia quindi il nome ma non la "cosa" e vi è chi dirige , chi comanda e chi deve eseguire gli ordini.
Peraltro, i curdi del Rojava sono accusati di avere commesso vari crimini di guerra, di essere responsabili di una pulizia etnica, di usare i civili come scudi umani e di discriminare i cristiani.
Questo non significa che i curdi (siriani, si intende) siano "cattivi" e i loro nemici siano "buoni". Tutt'altro! Né significa che non abbiano diritto ad una autonomia politico-culturale (ma entro i confini dello Stato siriano) o che non si debbano difendere dai turchi. Comunque sia, in Siria da più di otto anni si combatte una guerra spietata che è stata scatenata da islamisti e occidentali per abbattere il regime di Assad. Insomma, chi non ha commesso peccato scagli la prima pietra.
Solo dunque chi (come Toni Negri e i suoi compagni di merende) ha una immagine fasulla del mondo può interpretare in modo così distorto la realtà.