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La giustizia è il solo antidoto alla violenza

di Giuseppe Gorlani - 22/10/2023

La giustizia è il solo antidoto alla violenza

Fonte: Arianna editrice

Bombardano ospedali, chiese, scuole, rubano le terre più fertili, razionano acqua, energia elettrica, medicine, abbattono gli ulivi, radono al suolo tutto. E attribuiscono la responsabilità della carneficina attuale ad un popolo che martirizzano da quasi 80 anni. A loro è concesso il “diritto” alla vendetta, agli autoctoni no. Solo i santi illuminati, i buddha, i cristi crocifissi non si vendicano, ma è assurdo e profondamente sbagliato pretenderlo dalle persone comuni. Di norma la violenza cessa quando si ripristina la giustizia.
In riferimento agli europei che si impadronirono delle Americhe, sterminandone i nativi, lo scrittore statunitense dell’Ottocento Washington Irving nel suo racconto The conquest of the earth by the moon elenca i tre diritti dei quali si avvalsero: della “scoperta”, della “civilizzazione” e, soprattutto, del “diritto allo sterminio”. Sembra che la medesima tragedia si stia ripetendo anche oggi in Medioriente.
Quanta stramaledetta ipocrisia prospera sotto i nostri cieli! I rappresentanti dell’Europa nel corso delle loro conferenze stampa sembra che dicano tutte cose “giuste”, peccato che sostengano la parte sbagliata, dimostrando di avere a cuore il potere, non la giustizia. Almeno tentassero di mantenere un distacco equanime nei confronti di entrambi gli schieramenti: al presente si tratterebbe pur sempre di pusillanimità ma di un grado meno rivoltante; e invece no, salgono sul carro degli apparentemente più potenti, palesando ai popoli e al mondo intero la vergognosa pochezza che li impregna.
C’è un video che circola in rete in cui si vede un corvo abbattere al suolo la bandiera dei persecutori issata su un pennone. Si sa come questi volatili siano particolarmente intelligenti, nel caso testé citato dimostrano di esserlo più di tanti sedicenti umani. Vedremo ancora molta barbarie trionfare nel prossimo futuro, ma ci conforta pensare che tutto ha un limite: la menzogna non potrà prevalere per sempre. In termini esoterici alcuni si riferiscono agli anni attuali e a quelli che immediatamente seguiranno come ai “tempi ultimi”, gli anni in cui gli esseri umani riusciranno ad esprimere il massimo della stupidità immaginabile. Osiamo pensare che sarà la fine di un mondo degenerato, caratterizzato dalla cecità etica, intellettuale e spirituale, e non la fine del mondo.
In siffatta temperie è indispensabile che ogni persona si impegni a migliorare se stessa, rigettando gli automatismi distruttivi, consci e inconsci, rifiutando la sottomissione alla propria arbitrarietà e imparando ad usare la ragione guidata dall’intelligenza profonda. Fondamentale sarà pure l’emergere negli ambiti sani della società di una politica autenticamente basata sulla concezione del potere come servizio.
Quando l’élite dei peggiori non avrà più masse sterminate di pecore alle quali imporre follia, egoismo e incompetenza, collasserà. Fulcanelli, in Finis gloriae mundi, la definisce un’accolita di “soffiatori”, nel senso che hanno imparato sì alcune nozioni dell’Arte trasmutatoria, ma non si sono discostati dalla superficie. Lo si deduce da come agiscono, giacché è patente che non hanno imparato nulla della giustizia, la stessa di cui il giovane Hofmannsthal ebbe a scrivere: “Giustizia è tutto […] giustizia è il principio, giustizia è la fine, e chi non lo comprende perirà”.