La guerra delle formiche
di Francesco Petrone - 28/08/2025
Fonte: Francesco Petrone
Come talvolta nascono le guerre. È noto l’esperimento del barattolo di formiche. Fu riempito un barattolo con delle formiche di due tipi diversi, nere e rosse. il contenitore venne poi sigillato. Le formiche anche se mescolate non si disturbavano e dimostravano di essere tranquille nonostante la situazione. Poi il barattolo veniva scosso e agitato violentemente nonostante da una mano in modo da creare una specie di terremoto tra le formiche chiuse all'interno e inconsapevoli. Solo a quel punto le formiche rosse e quelle nere cominciavano a combattere tra loro uccidendosi reciprocamente ogni formica di un tipo uccideva quelle dell'altro tipo ritenendo le altre formiche responsabili di quello che era stato interpretato come un attacco al proprio popolo e alla sicurezza. Probabilmente ogni specie si sentiva minacciata dall’altra. Colui che abitava il barattolo aveva ottenuto un effetto analogo al colpo di pistola di Sarajevo. Spesso le guerre fra umani hanno la medesima meccanica perché gli uomini talvolta reagiscono con le stesse dinamiche delle formiche. Basta che una manina agiti il barattolo e dei popoli che vivevano tranquilli si sentono minacciati dai vicini. Troppo spesso ci armiamo solo perché qualcuno si diverte ad agitare il barattolo come quando qualcuno a suo tempo ha dato ordine di dire che i russi ci vogliono invadere. Tutto era iniziato quando qualcuno aveva suggerito al governo golpista di Kiev, appena insediato, di scrivere una letterina in cui veniva fatta domanda per entrare in un'alleanza militare ostile da sempre a Mosca. Poi, gli stessi avevano fatto rompere, sempre a Kiev, il trattato di amicizia ucraino-russo esistente dall'indipendenza. I russi logicamente, a quel punto, cominciarono a pensare che li si minacciasse. Poi ci fu l'episodio raccapricciante in cui vennero bruciati vivi, senza una ragione apparente, 50 ucraini di lingua russa a Odessa e forse l'episodio era stato studiato per creare tensione fra i due Stati fratelli. Infatti in seguito per lunghi otto anni, Kiev sembrava si divertisse a massacrare la popolazione delle regioni russofone che aveva chiesto l’autonomia. Erano palesi provocazioni. Il sospetto dei russi a quel punto diventa certezza e Mosca si sente costretta a intervenire. Era quello che gli agitatori di barattoli aspettavano e per cui avevano lavorato. Cominciano a ripetere come dischi rotti “C’è un aggredito e un aggressore” in ogni occasione per anni. Poi alla televisione da esperti viene detto, agli europei, che se i russi non vengono fermati in Ucraina, non si fermeranno più e l'Ucraina è solo l'inizio. A quel punto ogni europeo si indebita e fa un mutuo di 40 anni per comprare armi e fronteggiare i tartari che pensa siano in marcia verso la propria abitazione. Però gli agitatori ormai eccitati dicono che vogliono addirittura la resa dei russi o guerra. La resa sarebbe il ritiro incondizionato delle truppe di Mosca dalle regioni abitate da russi. Per impaurire le formiche/europee, veniva detto dai grandi media che Putin faceva il bagno nel sangue di cerva e che muove le braccia in modo asimmetrico per tenersi pronto ad estrarre la pistola e aprire il fuoco ed altre sciocchezze. Come formiche abbiamo già creato le tifoserie