La persecuzione di Francesca Albanese
di Chris Hedges - 10/07/2025
Fonte: Giubbe rosse
Le sanzioni da parte dell’amministrazione Trump a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite, è un inquietante presagio della fine dello stato di diritto internazionale.
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite (ONU) per i territori
palestinesi occupati, tiene una conferenza stampa a Ginevra l’11 dicembre 2024.
Quando verrà scritta la storia del genocidio a Gaza, una delle paladine più coraggiose e schiette della giustizia e del rispetto del diritto internazionale sarà Francesca Albanese, la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite, oggi sanzionata dall’amministrazione Trump. Il suo ufficio ha il compito di monitorare e denunciare le violazioni dei diritti umani commesse da Israele contro i palestinesi.
La Albanese, che riceve regolarmente minacce di morte e sopporta campagne diffamatorie ben orchestrate da Israele e dai suoi alleati, cerca coraggiosamente di ritenere responsabili coloro che supportano e sostengono il genocidio. Denuncia quella che definisce “la corruzione morale e politica del mondo” che permette al genocidio di continuare. Il suo ufficio ha pubblicato rapporti dettagliati che documentano i crimini di guerra a Gaza e in Cisgiordania, uno dei quali, intitolato “Genocidio come cancellazione coloniale“, l’ho ristampato come appendice nel mio ultimo libro, “Un genocidio annunciato“.
Ha informato le organizzazioni private di essere “penalmente responsabili” per aver aiutato Israele a compiere il genocidio a Gaza. Ha annunciato che, se fosse vero, come è stato riportato, che l’ex primo ministro britannico David Cameron ha minacciato di ritirarsi dalla Corte Penale Internazionale (CPI) e di non finanziarla dopo che quest’ultima aveva emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, Cameron e l’altro ex primo ministro britannico Rishi Sunak potrebbero essere accusati di reato ai sensi dello Statuto di Roma. Lo Statuto di Roma criminalizza coloro che cercano di impedire che i crimini di guerra vengano perseguiti.
Ha chiesto ai massimi funzionari dell’Unione Europea (UE) di rispondere delle accuse di complicità in crimini di
guerra per il loro sostegno al genocidio, affermando che le loro azioni non possono essere affrontate impunemente. È stata una paladina della flottiglia Madleen che ha cercato di rompere il blocco di Gaza e consegnare aiuti umanitari, scrivendo che l’imbarcazione intercettata da Israele trasportava non solo rifornimenti, ma anche un messaggio di umanità.
Il suo ultimo rapporto elenca 48 aziende e istituzioni, tra cui Palantir Technologies Inc., Lockheed Martin, Alphabet Inc. (Google), Amazon, International Business Machine Corporation (IBM), Caterpillar Inc., Microsoft Corporation e il Massachusetts Institute of Technology (MIT), insieme a banche e società finanziarie come BlackRock, assicuratori, società immobiliari e enti di beneficenza, che, violando il diritto internazionale, stanno guadagnando miliardi dall’occupazione e dal genocidio dei palestinesi.
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha condannato il suo sostegno alla CPI, di cui quattro giudici sono stati sanzionati dagli Stati Uniti per aver emesso mandati di arresto per Netanyahu e Gallant lo scorso anno. Ha criticato Albanese per i suoi sforzi nel perseguire cittadini americani o israeliani che sostengono il genocidio, affermando che non è idonea a svolgere il ruolo di relatrice speciale. Rubio ha anche accusato la Albanese di aver “diffuso uno sfacciato antisemitismo, espresso sostegno al terrorismo e un aperto disprezzo per gli Stati Uniti, Israele e l’Occidente”. Le sanzioni molto probabilmente impediranno alla Albanese di recarsi negli Stati Uniti e congeleranno tutti i suoi beni nel Paese.
L’attacco contro la Albanese preannuncia un mondo senza regole, un mondo in cui stati canaglia, come gli Stati Uniti e Israele, sono autorizzati a commettere crimini di guerra e genocidi senza alcuna responsabilità o controllo. Smaschera i sotterfugi che usiamo per ingannare noi stessi e cercare di ingannare gli altri. Smaschera la nostra ipocrisia, la nostra crudeltà e il nostro razzismo. Nessuno, d’ora in poi, prenderà sul serio i nostri impegni dichiarati per la democrazia, la libertà di espressione, lo stato di diritto o i diritti umani. E chi può biasimarli? Parliamo esclusivamente il linguaggio della forza, il linguaggio dei bruti, il linguaggio del massacro di massa, il linguaggio del genocidio.
“Gli atti di uccisione, le uccisioni di massa, l’inflizione di torture psicologiche e fisiche, la devastazione, la creazione di condizioni di vita che non permetterebbero alla gente di Gaza di sopravvivere, dalla distruzione degli ospedali, agli sfollamenti forzati di massa e alla mancanza di una casa, mentre la gente veniva bombardata quotidianamente, e alla fame: come possiamo leggere questi atti isolatamente?”, ha chiesto la Albanese in un’intervista che ho fatto con lei quando abbiamo discusso del suo rapporto, “Genocidio come cancellazione coloniale”.
I droni militarizzati, gli elicotteri da combattimento, i muri e le barriere, i posti di blocco, le spirali di filo spinato, le torri di guardia, i centri di detenzione, le deportazioni, la brutalità e la tortura, il rifiuto dei visti d’ingresso, l’esistenza da apartheid che deriva dall’essere clandestini, la perdita dei diritti individuali e la sorveglianza elettronica, sono familiari tanto ai migranti disperati lungo il confine messicano, o che tentano di entrare in Europa, quanto ai palestinesi.
Questo è ciò che attende coloro che Frantz Fanon chiama “i dannati della terra”.
Coloro che difendono gli oppressi, come la Albanese, saranno trattati come oppressi.
chrishedges.substack.com — Traduzione a cura di Old Hunter