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La piazza progressista guerrafondaia

di Antonio Catalano - 13/03/2022

La piazza progressista guerrafondaia

Fonte: Antonio Catalano

Andiamo al sodo: la piazza di Firenze chiamata a raccolta dal sindaco Nardella è una piazza guerrafondaia, che addirittura fa sembrare moderata la stessa Nato. Esagero? Guardiamoli mentre applaudono euforici l’appello di Zelensky, proiettato su schermo gigante, alla richiesta di istituire la “No fly zone” sui cieli ucraini, che la stessa Nato rifiuta sapendo bene che suonerebbe come una dichiarazione diretta di guerra alla Russia, per il momento le sta bene così. Invece no, i nostri intrepidi progressisti capeggiati dal Pd, che in questi lunghi e oziosi anni hanno frantumato i cosiddetti coi loro piagnistei politicamente corretti e la coltivazione ideologica del vittimismo sulle infinite discriminazioni, ora esprimono l’anima militante del partito della guerra. Ci sono tutti: da Letta a Landini, da Zingaretti a Calenda, da Gualtieri a Sala, da Orlando a Speranza... Lo stato maggiore del partito guerrafondaio, quello che coordina le operazioni di propaganda bellica nelle tv nazionali era tutto schierato ieri in piazza a Firenze. Tra quelli che sono scettici spesso provengono commenti che vanno dal sono imbecilli al sono irresponsabili. No cari miei, smettetela con questa ingenuità, fate un salto di qualità, basta fare i sorpresi, questi non sono né imbecilli né irresponsabili sono semplicemente pericolosi, rappresentano la punta di diamante dello schieramento bellicista. Sono stati i primi ad aver chiesto sanzioni, i primi a soccorrere in aiuto di un presidente intorno al quale si è sviluppata una propaganda mediatica made in Usa che ce lo mostra come eroe nazionale, i primi a fare i virtuosi e invocare l’abbassamento di un grado, anzi no, due, delle nostre caldaie, i primi a calarsi nella necessità di una economia di guerra… per un fronte che sperano sia sempre però altrove. Noi siamo in Italia, siamo cioè nel campo Nato (ha ragione da vendere Luciano Canfora quando dice che la guerra è tra Nato e Russia), e se dobbiamo mobilitarci contro la guerra c’è un solo modo per farlo: scendere in piazza contro la Nato, vero fattore di destabilizzazione. Basta guardare quel che ha combinato negli ultimi 30 anni.