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La rabbia e l'orgoglio: chi terrorizza chi?

di Fabio de Maio - 11/09/2025

La rabbia e l'orgoglio: chi terrorizza chi?

Fonte: Fabio de Maio

George Bush, Presidente degli Stati Uniti, a poche ore dall’attentato contro le Twin Towers, avvenuto l’11 09 2001, dichiarò che il mondo era cambiato e nulla sarebbe stato più come prima. Raramente alle affermazioni di un importante esponente politico sono seguiti i fatti così come è successo con questa frase: 25 anni di” guerre per la democrazia”, ingaggiate dagli Usa, con alcuni alleati del Patto Atlantico e soprattutto con l’onnipresente ed ingombrante presenza dell’entità abusiva denominata Israele.
La macchina della propaganda si mise in moto con l’efficienza di un motore preparato e testato per le migliori competizioni, il mantra “non tutti i terroristi sono musulmani ma tutti i musulmani sono terroristi” venne diffuso anche da una parte del mondo progressista, lo stesso che solo 30 anni prima scendeva in piazza contro la guerra del Vietnam, così come fece una nota scrittrice di successo che veniva da quel mondo, Oriana Fallaci.
La Rabbia e l’Orgoglio, scagliati come missili contro i nemici veri o presunti dell’Occidente, accompagnò i soldati della Libertà, mentre compivano la loro crociate:
-Afghanistan, nel 2001, nonostante non vi fosse nessuna prova del coinvolgimento dei talebani e della complicità con Al Quaeda( ben tenersi in mente questo nome, ci torniamo a breve) nell’attentato alle Torri Gemelle- risultato almeno 300.00 morti, un paese depredato anche delle poche risorse valutarie, trasferite negli Usa pochi giorni prima della ritirata ignominiosa dei militari alleati.
-Iraq, nel 2003, nonostante le prove dell’esistenza delle armi chimiche fossero state totalmente inventate, anche davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, con la famosa fiala di Colin Powell. Risultato, quasi 1 milione di morti di cui più della metà civili, un paese che ancora fatica ad essere ricostruito, con le truppe di occupazione trincerate nei QG da cui non possono più nemmeno uscire
-Libia,nel 2011, nonostante non vi fosse nessuna legalità internazionale che legittimasse l’intervento, iniziò la Francia di Sarkozy, Usa e Gb seguirono a ruota. Risultato, una Nazione mai più tornata tale, flussi migratori fuori controllo per almeno 10 anni, un disastro totale per l’Italia.
Poi le guerre per procura, combattute dagli alleati e da milizie create ad hoc, opportunamente finanziate ed armate, la Siria e lo Yemen gli esempi più importanti. 
Per uno strano scherzo del destino, colui che nel 2016 era di fatto il numero due di Al Quaeda arriva al potere in Siria nel 2023, anche sulla spinta dell’azione Usa, oltre che dei suoi alleati; gli Usa creano gli amici che poi trasformano in nemici ma al momento buono sanno anche ripescarli, in questo caso mettiamo Oriana Fallaci nel cassetto, in fondo nessuno è perfetto.
Dulcis in fundo, l’appoggio totale all’azione di Israele che ha attualmente 6 fronti aperti, il primo dei quali è Gaza con la Palestina tutta, sottoposta ad un olocausto in diretta televisiva ma non ancora doma e sconfitta. Nel frattempo, sono stati sdoganati gli assassini mirati di leaders nemici con la licenza di extraterritorialità, “dovunque c’è un mio nemico, quella è anche casa mia."
 In questo modo sono stati uccisi Il Gen. Soleimani, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, il capo politico di Hmas Ismail Haniyeh e molti altri, sempre durante una sessione di trattative di pace su iniziativa americana, l’orgoglio viene autogenerato dal duo Usa/Israele, la rabbia certamente li guida.
 Ma cresce ed aumenta anche la Rabbia attorno a loro.