La tragedia: una catastrofe morale, prima ancora che militare.
di Alessandro Volpi - 13/06/2025
Fonte: Alessandro Volpi
La tragedia. L'Unione europea rappresenta il principale partner commerciale di Israele, con un interscambio annuo di circa 50 miliardi di euro. Fornisce infatti ad Israele il 38% dei beni e acquista da Israele circa il 30% delle merci che vende. Questi scambi sono regolati da un Accordo, siglato nel 2000, che all'articolo 2 prevede il rispetto dei diritti umani come elemento fondamentale per il suo mantenimento. Nei giorni scorsi alcuni paesi europei, di fronte al genocidio di Gaza, hanno proposto una sospensione e una radicale revisione di quell'Accordo. Il governo Meloni è stato fra i pochissimi che si è opposto, contribuendo così a rinviare la decisione. Nel frattempo Israele ha continuato la strage a Gaza e ha attaccato dappertutto, in Yemen, in Libano e ora in Iran. E' evidente che Netanyahu punta sull'impunità garantita da parte dell'Europa e sulla piena complicità americana per portare a termine un disegno tragico. E' altrettanto chiaro che la costante narrazione ideologica della centralità della "difesa" militare come asse portante della tenuta del capitalismo finanziario, insieme alle inutili disquisizioni sulle ragioni storiche dell'aggressività israeliana e sulle esigenze di "autodifesa", destinate a legittimare migliaia di morti civili, stia portando il mondo alla catastrofe: una catastrofe morale, prima ancora che militare.