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Legge e ordine: la fine di ogni opposizione sociale

di Riccardo Paccosi - 22/09/2024

Legge e ordine: la fine di ogni opposizione sociale

Fonte: Riccardo Paccosi

IL DDL SULLA SICUREZZA DI PIANTEDOSI, NORDIO E CROSETTO PORTA ALLA FINE DI OGNI OPPOSIZIONE SOCIALE

Durante il movimento anti-green pass, è stato tristemente divertente vedere gente che aveva votato per Salvini scoprire che, grazie al DDL Sicurezza realizzato da quest'ultimo quand'era Ministro dell'Interno, fare un blocco stradale di protesta implicava ora il rischio di galera.
Le misure del DDL salviniano risultano ora non già confermate, bensì amplificate dal nuovo DDL 1660 a firma Piantedosi, Nordio e Crosetto approvato alla Camera due giorni fa.
Nell'area dell'opposizione anti-sistema, vige ignoranza sulle relazioni fra democrazia e diritto e, di conseguenza, manca la comprensione storica del fatto che da sempre le misure "legge e ordine", ben lungi dal garantire la sicurezza del cittadino, garantiscono invece:
a) che la destra risponda al senso d'insicurezza sociale con uno spostamento di priorità del tutto analogo a quello che utilizza la sinistra: non potendo né volendo nessuna delle due intervenire sul versante sociale-economico, l'ala progressista si focalizza sul palliativo dei diritti civili, mentre quella conservatrice fa capire che la risposta all'incertezza esistenziale consta del rendere le carceri delle strutture concentrazionarie per ladri di polli (più qualche criminale davvero pericoloso, ovviamente);
b) che gli inasprimenti sul versante giuridico, penale e carcerario - in qualsiasi epoca e latitudine - vanno sempre e comunque a vantaggio della èlite dominante e a discapito dei popoli; la dimensione garantista del sistema penale, è stata una conquista della sovranità popolare negli ultimi tre secoli esattamente come lo sono stati il costituzionalismo e il welfare state; pensare di rigenerare la democrazia inasprendo il sistema penale, implica dunque ignoranza della storia.
A questo, si aggiunge ignoranza dei legami tra repressione giudiziaria e sottrazione della sovranità popolare. Non posso, ora, mettermi a spiegare in dettaglio le conseguenze implicate da ciascuna delle misure messe in campo dal DDL 1660 ma, intanto, vale la pena riassumere sommariamente cosa esso prevede:
- Il blocco stradale e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere.
- Le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni.
- Idem per chi protesta contro le grandi opere.
- Anche la "propaganda" delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata "terrorismo della parola".
- Carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni.
- Fino a 15 anni per resistenza attiva alle forze dell'ordine.
- Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato "anti-Ghandi")
- Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno.
Chi abbia esperienza di movimenti, cortei e lotte sociali, comprende immediatamente come un contesto legislativo siffatto impedirebbe tecnicamente qualsivoglia mobilitazione.

PS:
(Pare che la vicenda abbia risvegliato dal torpore la sinistra cosiddetta radicale, ovvero quella che tanto ama i lockdown, le vaccinazioni obbligatorie, la NATO e l'Unione Europea. Io afferisco a un principio di Autonomia Popolare e, quindi, cosa facciano o non facciano le varie sinistre non mi interessa e, soprattutto, non mi riguarda.)