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Lo Stato minimo

di Paolo Borgognone - 20/03/2021

Lo Stato minimo

Fonte: Paolo Borgognone

Il fallimento comunicativo prima ancora che operativo della campagna vaccinatoriadovrebbe agevolare la comprensione di un dato di fatto fondamentale: lo Stato "regolatore" (cioè lo Stato che favorisce gli interessi di questo o quel privato in base a considerazioni di diverso tipo) è infinitamente meno efficiente dello Stato "imprenditore" (lo Stato che prevale sugli interessi settoriali privati). La guerra tra multinazionali che si sta combattendo in questi giorni va in scena con la complicità degli Stati e degli enti "regolatori". Questi Stati e questi enti appaiono complici e subalterni nei confronti degli attori economici (privati) di siffatta guerra. Il confine tra subalternità, complicità e disorientamento di Stati ed enti "regolatori" è labile e impalpabile. Ciò che è sicuro è la debolezza degli Stati europei che, fatte salvo alcune eccezioni, assistono impotenti alla guerra tra attori economici più forti, influenti e strategicamente inseriti di loro. Gli Stati sono in grado unicamente di fare propaganda, il resto non è loro appannaggio. Gli Stati hanno un unico ruolo attivo: fare propaganda funzionale a celare, presso l'opinione pubblica, la guerra tra multinazionali. Gli Stati, attraverso l'arma dello spettacolo, distraggono l'opinione pubblica, la disorientato, mentre i riccastri si scannano tra loro per accaparrarsi quote di mercato. L'esempio più paradigmatico di tutto ciò lo abbiamo visto al festival di Sanremo, manifestazione che per eccellenza serve a veicolare presso le classi dominate (attraverso studiati messaggi subliminali che vanno dai testi delle canzoni alle comparsate, ai dialoghi e ai costumi degli ospiti in scena) l'ideologia delle classi dominanti. Mentre a Sanremo si faceva propaganda provaccinie il popolo da casa recepiva e digeriva, le multinazionali del farmaco davano vita alla guerra intestina per l'egemonia sui mercati che dura tuttora (nelle tragicomiche forme comunicative cui i più assistono in inebetito e impassibile silenzio).