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Massimo Cacciari e la censura di Alain de Benoist

di David Allegranti - 11/02/2018

Massimo Cacciari e la censura di Alain de Benoist

Fonte: Il Foglio

 

Massimo Cacciari, un altro intellettuale certamente non ascrivibile alla destra, dice al Foglio che la decisione è “scandalosa, allucinante”. Dice di non conoscere le “studiose e studiosi” che hanno firmato l’appello contro la conferenza. “Mai sentiti”, dice il filosofo. “Con de Benoist si può essere d’accordo o no, ma è un intellettuale di vastissima cultura, che da anni studia i fenomeni della globalizzazione da un punto di vista molto critico, con grande competenza e conoscenza”. Quello di de Benoist è un pensiero critico anche nei confronti di “un certo cosmopolitismo”, presupposto della globalizzazione, ed “è certamente un pensiero radicalmente anti illuministico, ma è ferocemente critico di ogni nostalgia reazionaria, fascista o nazista”. Tra i suoi maestri culturali, ricorda Cacciari, c’è Georges Dumézil e in lui sono riscontrabili influenze guenoniane. “Le sue posizioni sono state discusse in Italia da tutti i punti di vista, qui in Italia il suo mentore è Marco Tarchi, che da anni lavora con il gruppo di Danilo Zolo. Insomma le sue posizioni possono risultare convergenti con quelle di una certa sinistra”. De Benoist da tantissimo tempo “viene invitato da circoli intellettuali e culturali che con il fascismo non hanno nulla a che spartire e svolge una analisi dei processi di globalizzazione di cui bisogna tener conto, a meno che di non essere ciechi e sordi. Ed è scandaloso che la fondazione Feltrinelli accetti questi diktat”. Insomma, “ma questi studiosi hanno letto una parola di de Benoist? E’ un critico feroce della globalizzazione all’americana, ha criticato tutte le guerre statunitensi. Ripeto, basta vedere in Italia i rapporti che Tarchi, suo mentore, ha con Zolo”. Oltretutto, de Benoist con il partito di Marine Le Pen non c’entra nulla, “anzi ha sparato contro il Front National”. Poi certo, solleva una questione sulla situazione occidentale ed europea riguardante la denatalità e la crescita della religione musulmana, “ma questo mica vuol dire tornare a Hitler. Dice che con questi tassi di natalità, nel giro due generazioni la maggioranza degli europei non sarà di origine europea. Ma li ha visti i dati dell’Istat?”.

Secondo l’Istat in Italia nel 2017 c’è stato il 2 per cento in meno di nascite rispetto al 2016 e i decessi sono aumentati del 5,1. “E se fra 50 anni non ci saranno più europei sarà un problema o no? Se ne può parlare o no?”. Insomma, dice Cacciari che coloro che tappano la bocca a de Benoist ed evitano di interrogarsi su queste questioni “sono i migliori alleati dei Matteo Salvini e dei Donald Trump. Ce ne accorgeremo anche noi quando avremo il nostro Trump. Non c’è niente da fare: Dio acceca coloro che vuole perdere”.