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Oltre Atlantico

di Riccardo Paccosi - 07/01/2021

Oltre Atlantico

Fonte: Riccardo Paccosi

Vedere la nazione imperialista a cui il nostro paese è sottomesso da settant'anni sprofondare nella guerra civile, fa venir voglia di prendere un pacco di popcorn e gustarsi lo spettacolo.
Purtroppo, se questa situazione proseguisse, la componente globalista che attualmente ha il controllo di media e istituzioni, sposterebbe immediatamente la tensione verso l'esterno, ovvero facendo innalzare venti di guerra nel mondo.
Un piccolo segnale in tal senso, è fornito dalle parole di servilismo ideologico che Federico Rampini scrive su Repubblica, laddove parla del fatto che secondo molti commentatori, con l'assalto di ieri al Congresso, "i nemici della democrazia (da Xi Jinping a Vladimir Putin) hanno vissuto un momento trionfale".
Vorrei dirgli: caro Rampini, rispetto ai nemici della democrazia non saprei che dire, ma per quanto riguarda i nemici dell'imperialismo, in effetti è naturale che per essi non sia stato del tutto un brutto spettacolo.
Ad ogni modo, questa vicenda ci dice qualcosa su come le tensioni potrebbero svilupparsi da noi, ovvero della grande lacerazione che si verificherà a livello sociale e culturale quando, fra due-tre mesi, la disoccupazione provocata dal lockdown esploderà.
Anche in quella circostanza, proprio come adesso, ci sarà una classe dominante e i media di proprietà delle multinazionali, che cercheranno di propagandare una lettura in termini di destra e sinistra intorno a fenomeni che sono invece, profondamente e integralmente, generati da contraddizioni di classe.