Pandemia: la Waterloo degli intellettuali marxisti
di Riccardo Paccosi - 18/11/2022
Fonte: Riccardo Paccosi
Nel 2020, fra i miei contatti, vi fu un calo drastico di intellettuali marxisti o comunque di formazione marxista.
Motivo: la divergenza totale sulla pandemia.
Alla mia tesi che non si trattasse di un'emergenza bensì di un cambio strutturale di paradigma sociale e istituzionale, essi reagivano dandomi del terrapiattista o bannandomi.
Alla mia constatazione del fatto che l'intera emergenza fosse gestita sulla base di strategie politiche ed economiche, rispondevano con la tesi che il capitalismo è "impersonale", quindi ormai privo di soggettività e volontà.
Alla mia annotazione dell'evidenza che l'istituzione che stava indirizzando l'emergenza fosse il World Economic Forum, essi rispondevano affermando che uomini come Klaus Schwab e Bill Gates non contano nulla, ovvero che sono solo degli anziani signori esprimenti opinioni personali.
Due giorni fa, al G20 di Bali, è stato rilasciato un documento denominato "G20 Bali Leaders' Declaration" e che può essere consultato sul sito della Casa Bianca (vedi spazio commenti).
Al punto 23 di suddetto documento, ebbene, si legge:
"Accogliamo con favore la ricerca congiunta e la produzione congiunta di vaccini, inclusa una cooperazione rafforzata tra i paesi in via di sviluppo. Riconosciamo l'importanza di standard tecnici condivisi e metodi di verifica, per facilitare viaggi internazionali senza soluzione di continuità, l'interoperabilità e il riconoscimento di soluzioni digitali e soluzioni non digitali, inclusa la prova delle vaccinazioni."
In pratica, il green pass per sempre e su scala globale.
Sarebbe bello se, adesso, quelle persone si scusassero per le offese impartite a me e a molti altri, ma non succederà.
Possiamo solo attestare, anche alla luce dell'eclissi politica generale che li ha investiti, che la pandemia sia stata la Waterloo degli intellettuali marxisti.