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Se in passato la CIA influenzava i mezzi di informazione, oggi, sono essi stessi la CIA

di Daniele Perra - 24/10/2023

Se in passato la CIA influenzava i mezzi di informazione, oggi, sono essi stessi la CIA

Fonte: Daniele Perra

Sul finire dell'anno scorso, nel suo rapporto annuale, NewsGuard ha indicato “Open” come “il sito più attendibile e con maggiore engagement in Italia”. Questo ci pone di fronte a due domande: che cos'è NewsGuard? Cosa realmente significa “engagment”? Bene. NewsGuard è un sistema di valutazione sull'attendibilità della notizie e dei siti di informazione della rete. Naturalmente, NewsGuard nasce negli Stati Uniti d'America ad opera dei giornalisti Steven Brill e Gordon Crovitz. È piuttosto curioso notare che tra i suoi consiglieri si trovino ex direttori della CIA (Michael Hayden); personaggi che per anni hanno scritto i discorsi dell'ex Segretario di Stato USA Condoleeza Rice (Elise Jordan); ex Segretari Generali della NATO (Anders Fogh Rasmussen); ex direttori della comunicazione per la Casa Bianca durante la presidenza Clinton (Don Baer). È altrettanto curioso notare come, alla pari di molti altri “centri studi” nordamericani vi sia al suo interno una evidente trasversalità politica. Ad ulteriore dimostrazione del fatto che, quando si tratta di difendere il potere egemonico USA (seppur con rarissime eccezioni), non vi sono reali differenze politiche che tengano tra “repubblicani” e “democratici”. Questo ci porta alla seconda domanda. Con il termine “engagement”, infatti, si indica una sorta di “impegno ideologico e culturale”. Questo “impegno”, più che ad essere rivolto alla qualità dell'informazione fornita all'utente medio televisivo o della rete, è rivolto al fatto che suddetto utente possa usufruire solo di una “informazione” riconosciuta come valida dai centri di potere d'Oltreoceano.
In questo contesto rientra anche l'informazione fornita dalle cosiddette OSINT (Open Source Intelligence) che operano analizzando le immagini provenienti dai diversi teatri di conflitti. Un caso particolare, ad esempio, è quello di OsintTechnical sostenuta da CIA e Pentagono. Ed in questo contesto rientra anche l'agenzia Stratfor Enterprise degli amici (come da lui stesso affermato) del principale esponente del “giornalismo geopolitico” italiano: Dario Fabbri, attuale direttore della rivista Domino, a sua volta legata alla direzione di Open. Stratfor si definisce come "geopolitical intelligence platform". Il gruppo è stato fondato dall'ebreo ungherese (figlio di sopravvissuti all'olocausto) George Friedman, ora a capo di Geopolitical Futures, e da alcune personalità legate direttamente al Pentagono come l'ex ufficiale dell'US Special Operations Command Bret Boyd. Stratfor è stata a lungo definita come la "CIA ombra" ed è profondamente legata con l'industria delle armi Lockheed Martin (la stessa che, attraverso il think tank Project 2049 del protetto di Steve Bannon Randall Schriver, spinge per la vendita costante di armi a Taiwan), con Goldman Sachs (la stessa banca nella quale lavorava, ad esempio, Mario Draghi), Bank of America e Coca Cola.
A Stratfor si deve il vero e proprio “addestramento” all'informazione di molti volti del giornalismo americano ed europeo (ne sa qualcosa il comitato editoriale di Repubblica e, più in generale, l'intero gruppo GEDI). Ancora una volta, ad ulteriore dimostrazione del fatto che, se in passato la CIA influenzava i mezzi di informazione, oggi, sono essi stessi la CIA.