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Siamo pronti per la nuova campagna di Russia?

di Antonio Catalano - 23/01/2023

Siamo pronti per la nuova campagna di Russia?

Fonte: Antonio Catalano

E così Lucio Caracciolo, direttore di “Limes”, rivista di geopolitica, rompe il tabu. Oggi sulla “Stampa” scrive che se la Nato non scende in campo, Kiev perderà la guerra. L’invio di armi agli ucraini non basta più, bisogna considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina. Gli Occidentali, secondo Caracciolo, non devono cadere nell’illusione di congelare lo scontro per inventare una convivenza pacifica fra russi e ucraini, il conflitto è ancora caratterizzato da squilibrio e se continua questa deriva, se la guerra insiste su questo “piano inclinato”, non resterà, prima o poi, che considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina.
Le parole di Caracciolo non sono quelle di un analista di geopolitica che delinea eventuali scenari futuri, sono le parole di un fautore dell’intervento militare diretto, con le nostre truppe. Parole gravi che non esprimono solo il punto di vista di un direttore della carta stampata, ma gli “umori” che stanno sempre più montando all’interno della Nato (Usa), della quale noi siamo diventati i più servili esecutori.
Il governo Meloni, alla faccia del sovranismo proclamato, svende completamente i nostri interessi nazionali alla bramosia aggressiva dell’apparato militare americano, che ha preparato da anni questo scenario, nell’intenzione di mettere sotto scacco la Russi. La quale non ha fatto altro, costretta, che limitarsi a intervenire in Ucraina per mettere in sicurezza non solo i suoi confini ma la sua stessa esistenza. Con gli ucraini utilizzati come carne da cannone dagli americani, che in quanto a “umanità” non hanno nulla da insegnare.
Sul fronte politico interno non si muove foglia, tutti allineati al diktat atlantista, se non fosse per la generosa compagine che la scorsa estate ha dato vita all’area di “Italia Sovrana e Popolare”, la quale, attraverso i suoi canali denuncia la pericolosa deriva guerrafondaia intrapresa dal nostro paese, che con il governo Meloni ha registrato una forte accelerazione.
Dove sono i 5stelle, che alcuni ingenui pensavano potessero arginare questa deriva? Dov’è la loro battaglia contro il coinvolgimento dell’Italia in guerra? Erano pregiudizi quelli di chi – come il sottoscritto – ammoniva sulla natura opportunistica di certe posizioni (peraltro molto blande) assunte dai pentastellati sulla questione ucraina? Ho visitato il loro sito ufficiale. Disarmante. Per trovare qualcosa che accenni alla questione bisogna andare al 2 dicembre 2022, dove in una breve nota si critica il governo per aver scelto di voler destinare più soldi alle armi che alla scuola. Poi, silenzio assoluto.
Nessun lamento, nessuna indignazione, ma lavorare per costruire un percorso di opposizione netta e decisa alla deriva guerrafondaia.
#No Zalensky a Sanremo!