Tensioni globali. Il rischio di ripetere il 1914
di Paolo Becchi e Cesare Sacchetti - 06/10/2025
Fonte: Paolo Becchi
Ciò che sta accadendo nella Striscia di Gaza ha suscitato la crescente indignazione di molti. L’ intervento militare israeliano nella Striscia, con la quotidiana scia di morte di civili ha fatto nascere un movimento di protesta popolare. L'opinione pubblica si è mobilitata soprattutto nel nostro paese a favore del popolo palestinese, come non accadeva da tempo con grandi manifestazioni di piazza.
Questo ha fatto un po’ perdere di vista l’altro conflitto, quello in Ucraina, che non accenna a fermarsi e potrebbe avere esiti molto dirompenti. Il conflitto in Medio Oriente, infatti, è probabilmente destinato a rimanere localizzato. La questione palestinese si trascina da tempo, in realtà sin dalla fondazione dello Stato d'Israele, e la soluzione è oggi più lontana di mai, ma è altrettanto difficile pensare che il conflitto possa estendersi e la situazione sfuggire di mano.
Non è così per la guerra in Ucraina. Fatte tutte le debite differenze c’è una certa analogia tra le tensioni globali di oggi e di allora. Allora esisteva una Triplice Alleanza (Germania, Austria-Ungheria, Italia) e una Triplice Intesa (Francia, Regno Unito, Russia), oggi esiste un blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti e dai paesi alleati nella Nato e un asse informale formato da Russia, Cina, Iran e Corea del Nord. Nel conflitto in Ucraina le provocazioni sono ormai giornaliere e mirano solo ad una cosa: superare il livello di guardia e far entrare la Nato in guerra con la Russia. Non più in modo indiretto come di fatto sta avvenendo ma direttamente. Basta una scintilla per accendere il fuoco.
Se non si è ancora giunti a tanto è perché Trump ha fiutato il pericolo. L’ apertura di un diretto fronte di guerra in Ucraina da parte della Nato avrebbe come probabile conseguenza l’invasione di Taiwan da parte della Cina e così Trump si troverebbe a dover combattere su due fronti: uno in Europa contro la Russia e uno in Asia contro la Cina. Per gli Stati Uniti sarebbe oggi impossibile gestire i due fronti. Le tensioni globali sono palpabili ma è per questa ragione che non sono ancora esplose in un conflitto mondiale.
Anche nel 1914 però c’era una crescente tensione ed era iniziata la corsa agli armamenti e ciò che oggi più preoccupa è che ad armarsi sia la Germania e che in quel paese sia in atto una vasta opera di manipolazione del consenso volta a presentare la Russia come un serio pericolo per la stabilità europea. In questa situazione ci vuole poco a creare un incidente e a scatenare l’inferno.
Insomma, non siamo nell’ abisso ma ne stiamo pericolosamente costeggiando il bordo.