Il capitalismo è la piena espressione dell'anarchismo e l'anarchismo è la piena espressione del capitalismo
di Francesco Petrone - 26/11/2025
Fonte: Francesco Petrone
Marx nel Manifesto del partito comunista, già nel 1848 parla della distruzione del patriarcato ad opera della borghesia, distruzione che "Ha spezzato i legami "patriarcali" e "feudali" che tenevano unite le persone alla loro posizione sociale, riducendo la dignità personale a un valore di scambio". Si deduce che nel 1848 il patriarcato era già stato distrutto con l'avvento della borghesia e che la mentalità borghese è sostanzialmente antipatriarcale perché monetizza ogni rapporto. La Sinistra e le femministe sanno di cosa stanno parlando? Il sociologo americano di formazione liberal, Christopher Lash dice inoltre che il colpo mortale alla famiglia l'ha dato la rivoluzione industriale. La famigliola tradizionale patriarcale era una struttura non unicamente affettiva ma produttiva. La famigliola non era nucleare ma allargata nel senso di clan. Con la fabbrica la produzione si è spostata e la famiglia ha perso il suo ruolo produttivo ed educativo. La famiglia non è stata distrutta dalla rivoluzione sessuale o generazionale ma era stata uccisa dal liberalismo borghese. La contestazione del patriarcato è antistorica come l'antifascismo o l'identificazione del mondo borghese col patriarcato. Inoltre oggi non è morto solo il patriarcato ma da più di mezzo secolo è morta anche la borghesia produttiva la cui crisi irreversibile è descritta da Pirandello, Mann, Ibsen. La Sinistra e composta da spettri come quelli di Ibsen. Lottano contro il patriarcato in assenza del patriarcato e contro il fascismo in assenza di fascismo ma non vedono il vero pericolo attuale e non del passato che è la finanza cosmopolita che ha preso della borghesia produttiva.
"Il capitalismo è la piena espressione dell'anarchismo e l'anarchismo è la piena espressione del capitalismo".
Murray Rothbard.
Economista, filosofo, storico, esponente principale dell'anarco-capitalismo.
La ragazza col cartello è il prodotto della deculturazione, processo di impoverimento operato dal globalismo ed è l'esatto contrario della presa di coscienza di cui parlava Marx.