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Terrorista a chi?

di Antonio Catalano - 22/11/2022

Terrorista a chi?

Fonte: Antonio Catalano

Il nuovo governo, tranne che per alcuni timidi e pilateschi cambi di passo (come, per esempio, sulla questione del reintegro dei professionisti sospesi, osteggiato dalla corporazione medica), sta mostrando sulle questioni centrali continuità col governo Draghi. Significativo l’atteggiamento sulla fornitura delle armi all’Ucraina che, per bocca del ministro alla difesa Crosetto, si intende rinnovare a tutto il 2023, mostrando con ciò un fanatismo bellicista ancora più marcato, probabilmente frutto dell'esigenza di questo governo di sentirsi del tutto accettato dal padrino americano.
Altro che sovranismo! Che, pur nella limitatezza del rapporto di subordinazione agli Usa, i partiti della prima repubblica esprimevano sicuramente in grado maggiore. E non a caso Mani Pulite si incaricò – su procura americana – di liquidare quei partiti ormai divenuti poco affidabili per il nuovo ordine unipolare che gli Usa stavano costruendo dopo il crollo del campo sovietico. E così mandiamo miliardi e miliardi a Kiev, sottraendoli al nostro bilancio, come se non avessimo questioni urgenti da affrontare sul fronte sociale (lavoro, sanità, servizi…), esprimendo una sudditanza atlantica a novanta gradi; cosa che invece non accade per la Turchia la quale, pur essendo membro Nato, si concede margini di manovrabilità che noi ci sogniamo.
Intanto l’Ansa ci comunica che l’Assemblea della Nato, riunitasi per la sua 68ma sessione annuale, ha adottato una risoluzione che dichiara, tra le altre cose, che «lo Stato della Russia, con il suo regime attuale, è uno Stato terrorista». Classico esempio di conferma del famoso proverbio del bue che dice cornuto all’asino. Senza che nessuno, tra quelli che contano, né della stampa né della politica, che si sia almeno un po’ stupito della sfacciataggine della Nato.
La Nato che dichiara terrorista lo stato russo! Quando ben sappiamo come questo strumento (che nasceva nel 1949 a Washington, mentre il Patto di Varsavia nel 1955, quindi sei anni dopo), non sia mai stato difensivo: è sempre intervenuto in scenari di guerra a sostegno dell’ordine americano.
La prima missione Nato ufficiale data il 28 febbraio 1994, quando caccia statunitensi abbatterono quattro aerei militari serbi, poi Kfor in Kosovo, Allied Force in Jugoslavia (con il presidente del consiglio D’Alema fiero di servire il padrone americano, ecco perché questi furono risparmiati da Mani Pulite), Isaf in Afghanistan, Ntm in Iraq, Unified Protector in Libia. Almeno quelle ufficialmente intestate alla Nato. In Ucraina infatti ufficialmente non c’è la Nato, ma sappiamo benissimo che senza di essa il governo Zelensky non sarebbe durato oltre una settimana, la Russia di fatto non combatte contro l’esercito ucraino ma contro i 30 stati facenti capo alla Nato.  
La Nato quindi ci dice che la Russia è uno stato terrorista, lei che ha benedetto tutte le peggiori nefandezze che hanno dovuto subire i popoli dei cosiddetti stati canaglia negli ultimi trent’anni. Interventi portatori di democrazia a suon di bombardamenti – umanitari – che hanno lasciato milioni di vittime che gridano vendetta.