Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Un’ intero bosco di querce, l’isola nel fiume, il fuoco e le api della Dea

Un’ intero bosco di querce, l’isola nel fiume, il fuoco e le api della Dea

di Etain Addey - 28/03/2020

Un’ intero bosco di querce, l’isola nel fiume, il fuoco e le api  della Dea

Fonte: Etain Addey

 

Quel che disse Iside

 

Anche questo seguito della storia della Sibilla inizia con la quercia, albero profetico e rivelatore. Questa volta sono cinquemila querce, un’intero bosco di querce, quelle che costituivano il tetto di Notre Dame di Paris, chiesa iconica del cristianesimo europeo, andato a fuoco in modo drammatico la sera del 15 aprile del 2019. Mentre bruciava la cattedrale i parigini, sgomenti, cantavano l’Ave Maria nel buio della notte illuminata dalle fiamme, per l’angoscia di vedere consumarsi il cuore della loro città.

Trenta metri sotto il tetto, sopra la sacristia sul lato sud della cattedrale, c’erano  200,000 api in tre alveari, installati nel 2013.

La sera del 15 aprile, le fiamme hanno iniziato a distruggere il tetto e la torre della cattedrale sull’isola nel fiume Seine. La cattedrale, costruita a partire dall’anno 1163 fu dedicata alla Madonna, ma la storia di quel luogo circondato dalle acque era già da lungo tempo improntata dalla venerazione del feminile.

Secondo il geografo greco Strabo, che scrisse all’epoca di Cesare Augusto, la tribù dei Parisii, un popolo celtico della’età del ferro, vivevano attorno al Seine “su una isola nel fiume”. Ci sono speculazioni che il nome della tribù derivi dal termine egizio Per-Isi “il tempio di Iside".  Vengono nominati per la prima volta da Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico. L’insediamento dei Parisii si chiamava Lucotocia ma fu rinominata Civitas Parisiorum “la città dei Parisii” nel 360 dC all’epoca dell’Imperatore Giuliano in onore dei fondatori.

Questi Parisii portarono dai loro luoghi di origine la loro religione e i loro riti segreti alla Dea Iside e si ha notizia di una statua originaria di Iside che fu conservata nella Abbé di St. Germain fino al 1514 quando L’Arcivescovo di Meaux la fece distruggere.

Il crepitio delle fiamme che divorarono le cinquemila querce del tetto fu forte e il bagliore del fuoco nella notte assolutamente spettacolare.

Quando l’incendio fu dominato, ci fu una donna che si domandò se fossero sopravvissute al grande calore, ai fumi tossici e all’acqua dei pompieri le api sopra il tetto, di cui si occupava.

Le api furono trovate vive. Il nome della donna che ne ha cura è Sibyle Moulin.

Ci si può domandare: cosa disse Iside, cosa disse Notre Dame con quelle fiamme?