Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Verso il caos

Verso il caos

di Roberto Terrosi - 22/06/2025

Verso il caos

Fonte: Roberto Terrosi

Voglio scandalizzare i pro-NATO, che sono i benpensanti di oggi. 
Io sono contrario al nucleare. Non mi fido neanche del nucleare civile anche perché la mia carriera accademica è stata stroncata dall'incidente nucleare di Fukushima. Dunque sia chiaro che il mio obiettivo è che nessuno usi il nucleare. 
Tuttavia io sono uno che non può fare a meno di usare la logica. 
L'unica volta che è stata usata la bomba atomica è stato quando ancora nessun altro la possedeva e quindi nessun altro poteva reagire con l'atomica. Se anche il Giappone avesse avuto l'atomica gli Usa non l'avrebbero sganciata. Per la semplice ragione che avrebbero temuto una reazione uguale e contraria. Anche nelle guerre in generale la condizione più pericolosa è quella del dislivello delle forze. 
Quindi se l'Iran avesse avuto l'atomica Israele non avrebbe attaccato e il mondo sarebbe più sicuro. Quando l'India si è dotata del nucleare anche il Pakistan se ne dotato (quasi in contemporanea). In questo caso la Cina ha fatto bene ad aiutare il Pakistan ad avere l'atomica, perché altrimenti la tentazione per l'India di schiacciare il Pakistan sarebbe stata irresistibile, come lo è oggi la tentazione israeliana di schiacciare l'Iran. 
Ma l'Iran è pericoloso perché ha detto che Israele non deve esistere, si dirà. Gli Ayatollah sono fanatici religiosi con cui è impossibile ragionare. Non si può dare la bomba ai religiosi. 
Qui entriamo in un punto filosofico che cercherò di esporre nel modo più semplice possibile. 
Il senso comune crede che l'Ayatollah sia pazzo e che sia da pazzo dare un'arma a un pazzo. Perché le armi non sono altro che strumenti. 
La logica della deterrenza invece ci dice che gli strumenti non sono mai solo dei semplici strumenti. Perché condizionano l'utente rispetto al loro uso. 
Heidegger sosteneva addirittura che l'uomo fosse schiavo della tecnica, che la sua volontà d'uso addirittura soccombesse alle esigenze "tecniche" impostegli dalla tecnica e dallo sviluppo tecnologico. 
La verità sta nel mezzo. Il fatto che uno creda in Allah non lo esime dal girare il volante quando guida per imboccare le curve. Non è che va dritto perché tanto ci pensa Allah. Questo poi non significa che sia l'automobile  a decidere dove andare e non lui. L'automobile ti dice che tu puoi andarci, ma a certe condizioni, e quindi anche se hai fretta devi calmarti e fare le curve perché altrimenti finisci nel burrone e non arrivi da nessuna parte. 
Lo stesso dicasi per le bombe atomiche che non sono fuochi d'artificio da accendere quando vuoi fare festa. Per la semplice ragione che se lo fai ti arrivano altre bombe atomiche che ti distruggono. 
Quindi gli Ayatollah sull'uso degli strumenti tecnologici sono né più né meno ragionevoli degli altri. Ricordiamo che oggi le bombe atomiche sono in mano a persone come Trump, come Kim Jong Un, come appunto Netanyahu, che quanto a senso di responsabilità non danno nessuna garanzia. 
Oggi la situazione è estremamente pericolosa proprio perché l'Iran non ha l'atomica. Questa è la scomoda verità. 
L'Iran stava arricchendo l'uranio ma nessun esperto del settore ha mai sostenuto che fossero nell'imminenza della costruzione di una bomba. Quindi si tratta di un ennesimo casus belli. L'AIEA che aveva constatato tale arricchimento ha dichiarato che in nessun modo c'era un'urgenza tale da richiedere un intervento armato. Netanyahu sta facendo questa campagna di allarmismo da trent'anni. Israele si è creata un arsenale nucleare in una condizione estremamente pericolosa di disequilibrio con le nazioni del Medioriente. Non ha mai consentito alcuna ispezione da parte dell'AIEA. Questo squilibrio era tanto pericoloso che infatti Israele ha deciso di dichiarare guerra a tutta quella parte di medioriente che ancora lo ostacolava nei suoi disegni espansionistici. 
Io di solito non approvo i paragoni con Hitler perché mi sembrano semplice demonizzazione. Ma da questo punto di vista la politica di Netanyahu è la copia carbone della politica di Hitler, le coincidenze sono troppe per dire che non può essere fatto in paragone: discriminazione raziale, unità di stato e razza, insofferenza per le condizioni territoriali che impediscono il maggiore sviluppo delle potenzialità economiche del paese, insistenza propagandistica sull'esistenza di un complotto internazionale ai loro danni (in questo caso da parte mussulmana), rivendicazione di uno "spazio vitale", desiderio di creare un Grande Israele equivalente alla Grande Germania. Infine destabilizzazione degli equilibri internazionali, azioni lampo, displina, organizzazione militare e aggiornamento tecnologico. Militarizzazione del paese, sospensione delle garanzie democratiche per l'emergenza, inamovibilità del leader, massacri indiscriminati dei presunti nemici della patria. È come se alcuni ebrei fossero rimasti segnati dalla politica nazista tanto da doverla ripetere per filo e per segno. 
Ora il problema che si pone sono gli esiti di tale politica. Tale politica rende allo sconvolgimento mondiale per ridisegnare tutti i confini. Ma sappiamo com'è andata ad Hitler. È ora siamo sul ciglio del baratro per colpa del novello Hitler non per colpa dei terribili Ayatollah. Di destabilizzazione in destabilizzazione si può scivolare nel conflitto nucleare. La forza delle destabilizzazioni può portare a un avvitamento incontrollabile dell'escalation militare. Siamo alla follia. Siamo a due passi dall'impensabile. Se c'è uno che andrebbe fermato con tutti i mezzi questo è Netanyahu. Qual è la chiave della destabilizzazione in atto? Come ha notato acutamente Mearsheimer, Netanyahu ha intrapreso una guerra che da solo non può vincere in nessun modo. Non ha i missili per distruggere il programma nucleare iraniano, non ha i mezzi per imporre un regime change come gli Usa hanno fatto in Iraq, potrebbe presto essere a corto di missili per l'iron dome e quindi non sarebbe neanche capace di proteggere Israele senza gli Usa. Tuttavia va avanti tutta, perché pensa che più si mette nei guai e più gli Usa non possono tirarsi indietro, perché altrimenti perderebbero il loro avamposto in Medioriente. Quello che però gli Usa non hanno capito, è che la guerra atomica potrebbe costare loro molto di più. Addio globalizzazione, sviluppo, modernità, bisognerà ripartire dai sopravvissuti. Gli Usa cancellerebbero solo il loro stesso impero. E in un momento così cruciale chi abbiamo alla guida degli USA? Trump. Certo Kamala non avrebbe dato più garanzie. Gli Usa hanno fallito nel non essere stati capaci di esprimere uno statista degno di questo nome in nessuno dei due schieramenti. Ora come dice Jumblatt "stiamo andando verso il caos", forse la civiltà finirà la dove è cominciata.