Confermata in appello la sentenza del gup Clementina Forleo che nel gennaio scorso aveva suscitato aspre polemiche
I due coimputati tunisini condannati per reati minori Il marocchino: "Grazie alla giustizia italiana"
MILANO - Sono stati assolti dall'accusa di terrorismo internazionale i tre islamici già prosciolti in primo grado dal giudice per l'udienza preliminare Clementina Forleo. La terza Corte d'assise d'appello ha assolto il marocchino Mohamed Daki e i tunisini Maher Bouyahia e Ali Ben Saffi Toumi dall'accusa di terrorismo internazionale, il reato 270 bis del codice penale introdotto dopo gli attentati dell'11 settembre. Dopo la sentenza i tre imputati in aula hanno urlato "Allah è grande" e "Viva l'Italia".
Dopo quasi sei ore di camera di consiglio la corte presieduta da Santo Belfiore ha assolto Daki da tutte le accuse contestate, anche da quelle per cui era stato condannato a gennaio, mentre ha condannato gli altri due imputati a tre anni di carcere dopo aver derubricato il 270 bis in associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
La decisione di oggi ricalca, e per quanto riguarda Daki, supera quella presa meno di un anno fa dal gup Forleo, che li definì "guerriglieri" e non "terroristi", condannandoli solo per reati minori. Sentenza che scatenò polemiche a tutti i livelli. Ora bisognerà attendere le motivazioni dei giudici di secondo grado per capire se nell'assolvere hanno sposato in pieno la tesi della loro collega Forleo o se hanno deciso su altre basi.
Daki, l'unico uscito dal carcere ma con l'obbligo di firma e dimora a Reggio Emilia, ha detto: "Sono contento. Grazie alla giustizia italiana, grazie al giudice Forleo, grazie a questi giudici che mi hanno riconosciuto innocente. Ho sempre pensato bene perché non sono un terrorista. Ora festeggerò con il mio avvocato e altra gente. Rimarrò in Italia. Voglio continuare a studiare e trovare un lavoro". L'avvocato Gabriele Leccisi, difensore di Ali Ben Saffi Toumi, ha definito la sentenza di oggi " storica perché ha vinto la tesi Forleo". Molto soddisfatto anche il difensore di Daki, l'avvocato Vainer Burani, il quale ha annunciato che chiederà la revoca dell'obbligo di firma e di dimora per il suo assistito.
Per il gup Clementina Forleo, quella di oggi è "un'importante sentenza, una vittoria dello Stato di diritto e del principio dell'uguaglianza di tutti di fronte alla legge". Sentenza importante, ha aggiunto a caldo il magistrato, "soprattutto alla luce dei vergognosi attacchi alla mia persona e alla mia sentenza, in quanto essa è stata la prima ad aver affermato principi di diritto, anche internazionale, evidentemente sconosciuti da persone che si presume debbano avere esperienza in materia".
(28 novembre 2005) |