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La sovraccrescita urbana in Europa

di European Environment Agency - 05/04/2007

20

 

L’Europa è uno dei continenti più urbanizzati del pianeta: circa il 75 % della sua popolazione vive

in aree urbane. Il futuro urbano dell’Europa è, tuttavia, fonte di notevole preoccupazione. Più di un

quarto del territorio dell’Unione Europea è ormai direttamente destinato ad usi urbani.

Entro il 2020, circa l’80 % degli europei vivrà in aree urbane. In 7 paesi, tale proporzione salirà

al 90 % o addirittura oltre. Pertanto, sta crescendo notevolmente la domanda di suoli disponibili

all’interno o nei dintorni delle città. Nella vita quotidiana, tutti noi assistiamo a cambiamenti

rapidi, tangibili e contrastanti nell’utilizzazione del territorio, che stanno rimodellando i paesaggi e

modificando l’ambiente delle città e delle zone limitrofe, come mai prima d’ora.

Le città tendono ad ingrandirsi, riducendo al minimo i tempi e le distanze che le separano le une

dalle altre, nonché i percorsi di entrata e di uscita dall’abitato. Questa espansione si sta verificando

in maniera non regolare in tutta Europa, per effetto di cambiamenti negli stili di vita e nei

consumi, ed è comunemente denominata sovraccrescita urbana o espansione urbana incontrollata.

Le testimonianze di cui disponiamo dimostrano inequivocabilmente che questo fenomeno ha

caratterizzato la crescita delle città in tutta Europa negli ultimi 50 anni.

ISSN 1830-2319

L’espansione urbana incontrollata

si verifica quando il tasso di

trasformazione e di consumo di

suolo per usi urbani supera il

tasso di crescita della popolazione

per una determinata area e in

un periodo specifico. Quello

dell’espansione incontrollata

dovrebbe ormai essere

giustamente considerato uno

dei principali problemi che oggi

affliggono le aree urbane europee.

Un recente studio pan-europeo

mostra un continuo e rapido

sviluppo spaziale delle città, con

un aumento di più del 5 % in un

decennio (figura 1), pari a tre volte

l’area del Lussemburgo. Le aree

in cui l’impatto dell’espansione

urbana incontrollata è

maggiormente visibile sono

localizzate in paesi o regioni con

elevata densità di popolazione e

intensa attività economica (Belgio,

Paesi Bassi, regioni meridionali

e occidentali della Germania,

Italia settentrionale, regione

di Parigi) e/o rapida crescita

economica (Irlanda, Portogallo,

Germania orientale, regione di

Madrid). La sovraccrescita urbana

è particolarmente evidente nelle

situazioni in cui i paesi o le regioni

hanno beneficiato delle politiche

e sovvenzioni regionali dell’UE.

Emergono inoltre nuovi modelli

di sviluppo, distinguibili attorno

a città di minori dimensioni o

in campagna, lungo corridoi di

trasporto, e in prossimità di tratti

di costa generalmente collegati con

valli fluviali.

Storicamente, la crescita delle

città, in Europa, è sempre stata

determinata dall’aumento della

popolazione urbana. Oggi,

invece, anche nei casi in cui

la pressione demografica è

irrilevante o addirittura inesistente,

il fenomeno dell’espansione

urbana incontrollata subisce

l’influenza di diversi altri fattori,

che scaturiscono dal desiderio di

realizzare nuovi stili di vita in aree

periferiche, lontane dal centro delle

città.

L’insieme di forze che danno origine

a questi fenomeni include tendenze

sia micro che macro economiche

2 La sovraccrescita urbana in Europa

Fonte: Banca dati sulla copertura del suolo Corine, AEA.

e sociali. La qualità del sistema di

trasporti, il prezzo dei terreni, le

preferenze abitative individuali,

le tendenze demografiche, le

tradizioni e i vincoli culturali,

la forza di attrazione delle aree

urbane esistenti, sono tutti fattori

che orientano e determinano il

tipo di sviluppo di un’area urbana.

Un altro elemento cruciale è

l’applicazione di politiche di

pianificazione a livello sia locale

sia regionale. Alimentata dai

fondi strutturali e di coesione

dell’UE destinati a sostenere lo

sviluppo delle infrastrutture, la

sovraccrescita urbana è stata

accelerata in concomitanza con il

potenziamento dei collegamenti di

trasporto e dell’accresciuta mobilità

delle persone.

Per loro natura, le città sono luoghi

in cui grandi masse di persone

sono concentrate in aree ristrette.

Questo presenta alcuni evidenti

vantaggi in termini di sviluppo

Figura 1 Espansione delle aree urbane e altre forme di trasformazione artificiale del suolo,

1990–2000

-10°

10°

10° 20°

20°

30° 40°

40° 40°

50° 50°

30°

0 500 1 000 km

Isole Canarie

Sviluppo aree urbane e infrastrutture

Dall’1 al 5 %

Dal 5 al 10 %

Più del 10 %

Aree urbane 1990

> 50 000 persone

Indice di verde potenziale (%)

0–60

61–100

2006 04

La sovraccrescita urbana in Europa 3

Figura 2 Fasi principali del ciclo delle politiche, sostenute da dati, informazioni e conoscenza

Fonte: AEA.

economico e sociale, e, sotto

certi aspetti, può perfino recare

benefici all’ambiente. Ad esempio,

l’utilizzazione del suolo e i consumi

energetici tendono ad essere

inferiori nelle aree urbane, rispetto

ad aree in cui la popolazione è

distribuita in maniera sparsa. Il

trattamento dei rifiuti urbani e

delle acque reflue è facilitato dalle

economie di scala. Di conseguenza,

i tradizionali problemi di igiene

ambientale derivanti da consumo

di acqua potabile da fonti non

sicure, misure sanitarie insufficienti

e condizioni abitative inadeguate

sono ormai praticamente scomparsi

dalle città dell’UE. Ciononostante,

la popolazione urbana continua

a risentire di seri problemi

ambientali localizzati, basti

pensare all’esposizione al rumore,

a situazioni di inquinamento

atmosferico ad elevato impatto,

gestione dei rifiuti, scarsa

disponibilità di acqua dolce e

insufficienza di spazi verdi.

Tuttavia, l’attuale tendenza

verso nuove aree urbane

caratterizzate da minore densità

sta determinando un aumento dei

consumi. Lo spazio consumato

per persona nelle città europee è

più che raddoppiato negli ultimi

50 anni. Negli ultimi 20 anni,

l’estensione delle aree edificate in

molti paesi dell’Europa occidentale

ed orientale è aumentata del 20 %,

mentre la popolazione è cresciuta

soltanto del 6 %. In particolare,

quello dei trasporti (mobilità)

rimane un problema di vitale

importanza per la pianificazione

e la gestione urbanistica. Le

infrastrutture dei trasporti segnano

profondamente il paesaggio, in

diversi modi, basti pensare, ad

esempio, all’impermeabilizzazione

del suolo, che aumenta gli

effetti delle inondazioni, o alla

frammentazione delle aree naturali.

La mobilità e l’accessibilità sono

fattori essenziali per la coesione

territoriale europea, nonché

elementi fondamentali per il

miglioramento della qualità della

vita delle comunità. Il numero

di chilometri percorsi nelle aree

urbane su strada è previsto in

aumento del 40 %, tra il 1995

e il 2030. Il numero di veicoli

posseduti nei nuovi paesi della UE

(UE-10) non ha ancora raggiunto,

tuttavia, lo stesso livello di

quello dell’UE-15. Tutto ciò lascia

presagire che la crescita vera e

propria debba ancora verificarsi.

Si prevede che, se non si farà

nulla, la congestione stradale

aumenterà sensibilmente entro il

2010, e i costi che ne deriveranno

saliranno approssimativamente

Individuazione

del problema

(1)

Formulazione

del problema

(2)

Individuazione

delle misure politiche

(e valutazione degli

impatti ex-ante)

(3)

Sviluppo/adozione

delle misure politiche

(4)

Attuazione

delle misure politiche

(5)

Valutazione

dell’efficacia delle misure

politiche (e valutazione

degli impatti ex-post)

(6)

Dati

Informazioni

Conoscenza

2006 04

European Environment Agency

Kongens Nytorv 6

1050 Copenhagen K

Denmark

Tel.: +45 33 36 71 00

Fax: +45 33 36 71 99

Web: eea.europa.eu

Enquiries: eea.europa.eu/enquiries

TH-AM-06-004-IT-N

Bibliografia

AEA (2006), Urban sprawl in

Europe — the ignored challenge,

relazione AEA n. 10/2006,

Agenzia europea dell'ambiente,

Copenaghen.

all’1 % del PIL UE. Tuttavia, gli

interventi sulle infrastrutture

dei trasporti non dovrebbero

essere limitati alla semplice

costruzione di nuove strade

e ferrovie. Lo sviluppo delle

infrastrutture dovrebbe essere

inserito in un approccio globale,

che tenga in considerazione

l’impatto effettivamente prodotto

dagli investimenti finalizzati

alla creazione e al sostegno

delle economie locali e urbane.

Dovrebbe essere parte di uno

sviluppo equilibrato e policentrico

che riduca i danni all’ambiente.

Le strategie e gli strumenti

destinati al controllo della

sovraccrescita urbana dipendono

strettamente dalle attuali realtà

dei molteplici livelli interconnessi di

governo, da quello locale a quello

europeo. Ciò è particolarmente

evidente in relazione ai

consistenti flussi finanziari che

influenzano i bilanci delle attività

di pianificazione del territorio.

Attualmente, le politiche di

pianificazione rispecchiano spesso

la logica del mercato. Sarebbe

auspicabile che riflettessero

piuttosto una visione di sviluppo

urbano, in cui la sensibilità alle

questioni ambientali e sociali fosse

perfettamente inserita nell’ambito

delle politiche di ordinamento del

territorio. Questo deve coinvolgere

tutte le fasi del ciclo di sviluppo

delle politiche, a partire dalle fasi

di individuazione del problema e

di formulazione della proposta,

fino all’attuazione e alle fasi di

valutazione dell’efficacia e degli

impatti. Questo potrebbe produrre

diversi vantaggi, ad esempio:

• garantire coerenza politica

in tutte le fasi del ciclo delle

politiche (si veda la figura 2);

• accrescere la cooperazione

tra le agenzie preposte

allo sviluppo del territorio

attraverso tutti i livelli di

responsabilità;

• utilizzare efficacemente i fondi

strutturali e di coesione della

UE, in linea con le normative

ambientali, al fine di evitare

e di attenuare l’espansione

incontrollata;

• correggere le anomalie

del mercato che portano

all’espansione incontrollata,

agendo sugli indicatori di

prezzo relativi ai terreni,

dentro, intorno e tra le aree

urbane;

• raccogliere e condividere

esempi di buone prassi per

sviluppare città compatte;

• creare aree verdi all’interno

delle città.