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A sbucciar cipolle

di Miguel Martinez - 06/04/2007

 

In base a cosa decidiamo che sia il caso di votare per questo o per quel candidato, oppure di sostenere o contrastare una guerra?

In base alle informazioni che abbiamo.

Ma come ci arrivano le informazioni?

Praticamente impossibile dire: ci piovono, più o meno, dal cielo.

Qualche volta, però, riusciamo a mettere a fuoco una notizia, magari piccola.

E allora scopriamo che le notizie sono come le cipolle: strato sotto strato, e il dubbio che alla fine, sotto l'ultimo strato, non ci sia nulla.

Prendiamo il caso del viaggio in Italia di un signore venezolano, che si chiama Alejandro Peña Esclusa e che i media italiani, per qualche misterioso motivo, chiamano "Presidente".

Presentandosi come "capo dell'opposizione democratica" in Venezuela, Peña Esclusa viene intervistato da Radio1 Rai (Zapping, condotta da Aldo Forbice), dal direttore del quotidiano Il Tempo, Gaetano Pedullà e dal suo redattore, Fabrizio dell'Orefice. Viene un po' da ridere, ma il Capo dell'Opposizione ha onorato con una sua intervista (per Radio Radicale) l'ineffabile Dimitri Buffa, appena alleggerito di 2800 euro.

Il Tempo mette l'intervista in prima pagina: "la situazione in Sudamerica è come quella della Germania del 1933, subito dopo l'ascesa di Hitler al potere", spiega serio Peña Esclusa. A un giornale spagnolo, annuncia invece che «Con Chávez, los venezolanos estamos como los judíos en la Alemania nazi».

Se  i venezolani in Venezuela stanno come gli ebrei, verrebbe da chiedersi chi ci sta, invece, come i tedeschi: ma la reductio ad Hitlerum non permette simili domande.

E questo è un primo strato della notizia. Il lettore potrebbe quindi concludere che l'opposizione in Venezuela sia fatta così, nel bene o nel male.

A questo punto arriva però Gennaro Carotenuto, esperto di cose latinoamericane, e ci fa sapere alcune cose molto diverse.

Il signor Peña Esclusa è in effetti a capo di un partito di opposizione in Venezuela, Fuerza Solidaria.

Ma il suo partito ha preso esattamente 2.424 voti, pari allo 0,04%, mentre il vero capo dell'opposizione è Manuel Rosales, che di voti ne ha presi ben 4,3 milioni, cioè duemila volte di più. Inoltre, Peña Esclusa avrebbe partecipato direttamente al colpo di stato dell'11 aprile 2002.

Presumo che Gennaro Carotenuto abbia ragione nell'affermare queste cose. E questo sarebbe già un secondo strato della notizia: se ci pensate, fa cambiare totalmente la prospettiva, non solo su Peña Esclusa, ma anche sui nostri media.

Pochi osano dire che il re è nudo, e quindi questa denuncia di Carotenuto merita uno speciale rispetto.

Ma a questo punto Gennaro Carotenuto scopre che Peña Esclusa milita in un'organizzazione chiamata "Tradizione, Famiglia e Proprietà" (TFP).

Mettendo insieme, sicuramente in buona fede, diverse cose trovate in rete, Carotenuto scrive che la TFP sarebbe

"a metà tra il tradizionalismo lefebvriano e l’ultradestra antisemita, fondata dal leader storico del fascismo brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira. Per esserne membri è strettamente necessario essere di razza ariana. Membri di “Tradizione, Famiglia e Proprietà” sono in quegli anni coinvolti in due oscuri complotti per assassinare nientemeno che Papa Giovanni Paolo II (a Caracas il 13 novembre 1984) e Ronald Reagan, considerati troppo morbidi con il comunismo. In particolare Lyndon LaRouche, membro della staff di Ronald Reagan e intimo di Peña Esclusa, resterà in carcere fino al 1994 per l’attentato contro il presidente degli Stati Uniti. Dopo il fallito attentato al Papa, la setta fu proibita in Venezuela ed oggi è fuori legge anche in Francia, Spagna ed Argentina."

In base a questi dati, Gennaro Carotenuto chiama Peña Esclusa ripetutamente un "antisemita" un "neofascista", un "fascista" e un "nazista".

Ora, non so nulla di Peña Esclusa. Mi occupo invece della TFP da dieci anni,  e probabilmente la TFP mi considera il suo principale nemico in Italia.

Carotenuto aveva svelato che Peña Esclusa era un millantatore e che la stampa italiana è cialtrona. Mi dispiaceva che Carotenuto togliesse forza a questa importante affermazione, con i suoi errori sulla TFP. E quindi gli ho scritto questo messaggio, sul suo blog e in privato:

"Apprezzo molto il lavoro che fai, ma qui forse un po' di ricerca in più ci stava bene. Tu scrivi:

>setta “Tradizione, Famiglia e Proprietà”, a metà tra il tradizionalismo lefebvriano e l’ultradestra antisemita

la TFP si è interessata a Lefèbvre fino alla rottura con il Vaticano, poi ha scelto il Papa. Non ha nulla di "antisemita" (non più di quanto ne abbia strutturalmente la teologia cattolica), casomai la sua caratteristica insolita nell'estrema destra cattolica è il fatto di essere sempre stata filostatunitense e aperta ai protestanti.

>fondata dal leader storico del fascismo brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira.

E' legittimo definire Plino "fascista" in senso generico, durante la guerra però simpatizzava per gli inglesi.

>Per esserne membri è strettamente necessario essere di razza ariana.

Per far carriera dentro l'organizzazione, bisogna essere bianchi in pratica vuol dire la stessa cosa, ma non c'è un elemento "nazista", solo la storica arroganza dei colonialisti.

>Membri di “Tradizione, Famiglia e Proprietà” sono in quegli anni coinvolti in due oscuri complotti per assassinare nientemeno che Papa Giovanni Paolo II (a Caracas il 13 novembre 1984) e Ronald Reagan, considerati troppo morbidi con il comunismo.

Su Reagan non saprei (anche visto che la rivista della TFP, Catolicismo, lo adorava), il complotto per uccidere il Papa mi risulta fosse una bufala e sicuramente la TFP non c'entrava nulla.

C'è confusione qui, probabilmente, con il fatto che il folle che aggredì il Papa a Fatima era stato membro della TFP, ma ovviamente la TFP non c'entra niente.

>In particolare Lyndon LaRouche, membro della staff di Ronald Reagan e intimo di Peña Esclusa, resterà in carcere fino al 1994 per l’attentato contro il presidente degli Stati Uniti.

Lyndon LaRouche è uno storico dirigente della sinistra statunitense, di formazione trotzkista (sicuramente non un "membro dello staff di Reagan"), che negli anni Settanta ha cominciato a sviluppare alcune tesi proprie, molto complesse e un po' complottiste, ed è finito in carcere dal 1988 al 1992 per evasione fiscale e altre accuse riguardanti la sua organizzazione politica. E' stato casomai LaRouche ad accusare la TFP - erroneamente - dell'attentato al Papa a Fatima.

>Dopo il fallito attentato al Papa, la setta fu proibita in Venezuela ed oggi è fuori legge anche in Francia, Spagna ed Argentina.

La TFP opera tranquillamente in Francia (http://www.tfp-france.org/), in Argentina (dove ha condotto campagne antiperoniste), in Spagna sotto il nome di Covadonga. Il problema in Venezuela fu che la TFP prendeva i figli della elite che voleva difendere e li "plagiava" per la sua setta, con ovvia reazione da parte di genitori potenti.

Forse sarebbe stato più utile parlare di altre cose: gli stretti legami tra la TFP e i think tank della destra americana, il folle settarismo interno al gruppo, i deliri apocalittici e la megalomania del fondatore, la condanna da parte del consiglio dei vescovi brasiliani, i legami vantati con i golpisti brasiliani, il tentativo di teologizzare la proprietà privata come assoluto, la scissione del gruppo in anni recenti con furibonde liti intestine, o l'attività in Italia delle "consorelle" della TFP, come quella a cui appartenevano diversi esponenti del governo Berlusconi: sarebbe stato quantomeno interessante.

A presto e tieni duro." [1]

Sicuramente Carotenuto mi avrà risposto in privato, ma ho avuto seri problemi con la posta e non ho potuto leggere la sua risposta.

Carotenuto non ha però pubblicato le mie precisazioni sul suo blog, non so perché, per cui le pubblico io qui.

La replica di Fuerza Solidaria a Carotenuto è arrivata.

Gli errori con cui avrebbero potuto inchiodare Carotenuto vengono liquidati così: "un articolo pieno di calunnie, menzogne e falsità".

Fuerza Solidaria pubblica poi quella che affermano essere una foto del "giornalista italiano Gennaro Carotenuto": si vede un giovane con una maglietta del Che.

Da questo, comprendiamo come la TFP e affini siano talmente abituati a sfuggire alle accuse e a lanciarne di altre per sviare l'attenzione, che anche quando avrebbero potuto avere ragione ribattendo alle accuse, scatta l'automatismo.

Ma c'è ancora un altro strato alla notizia. Gennaro Carotenuto risponde:

"La foto in questione ritrae un'altra persona e NON E' di Gennaro Carotenuto, che sta in queste ore preparando una denuncia alla magistratura italiana e venezuelana contro i gestori del sito di Fuerza Solidaria."

Ossia, anche la foto sarebbe falsa; anzi, come dice Carotenuto, sarebbe la "foto di un ragazzo, apparentemente addormentato o sotto l'effetto di alcool o droga".

Ma la didascalia della foto del presunto Carotenuto, sul sito di Fuerza Solidaria, dice: "Foto presa dal suo blog [di Carotenuto]".

Se fosse vero, Carotenuto farebbe la figura di quello che si lamenta perché rinnega la foto che lui stesso mette in rete. Sarebbe un altro strato ancora, insomma.

Però seguo il link nella didascalia di Fuerza Solidaria. E scopro che si tratta della foto di un signore che gestisce un blog sull'America Latina, ma che non c'entra nulla con Gennaro Carotenuto.

E questo signore, a sua totale insaputa, diventa l'ultimo strato della Grande Cipolla.

Nota:

[1] Ho introdotto due o tre piccole modifiche, per rendere più comprensibile il testo.