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Le vie della Gnosi (recensione)

di Alberto de Luca - 16/04/2007

Paolo Galiano ha scritto per i tipi di Simmetria due testi interessanti: Le vie della Gnosi e La Spada e il Sole.

Due lavori differenti sebbene accomunati dalla serietà e da una metodologia tipicamente scientifica con un ricco apparato di note esplicative e di rimandi bibliografici.

In Le vie della Gnosi, l’autore si misura con una tematica difficile e pericolosa: difficile per la fatica di reperire fonti e documenti, mentre pericolosa per l’estrema pendenza del declivio sul quale è posta la tematica stessa.

Il discorso su Gnosi e Gnosticismo è stato da sempre e sempre rimarrà un nervo scoperto. Come, infatti, lo stesso Galiano ammette, è difficile tranciare un giudizio netto e bastevole in merito: le stesse accuse di eresia mosse contro gli gnostici in qualche caso non appaiono così sicure.

La ricostruzione e la spiegazione che l’autore fornisce sul “fenomeno” gnosticismo pare equilibrata e ben fondata. Il richiamo forte alle fonti bibliche, del resto, lo pongono al riparo da fantasiose elucubrazioni (vedi Morton Smith).

Probabilmente, ma è solo una riflessione che si vuole condividere con lo stesso autore, l’eresia in sé non è falsa, ovvero il suo contenuto proprio – tranne certi casi palesemente inconsistenti – non è errato. L’eresia, quindi, sarebbe la polarizzazione estremizzata ed assolutizzata di uno degli aspetti della Realtà. Questo induce a ritenere, sempre come ipotesi, che sia riprovevole l’atteggiamento che considera Realtà uno solo dei Suoi aspetti e con ciò facendo, falsificandoLa.

Se questo risultasse vero, molti degli insegnamenti gnostici, come in realtà già succede, potrebbero essere “recuperati”, tramite una decontestualizzazione e al contempo una loro ricollocazione semantica.

In La Spada e il Sole, invece, Galiano s’immerge nella saga di Galgano e della sua spada nella roccia, ritrovandone significati e finanche localizzazioni.

L’accento posto sull’elemento architettonico e su quello storico presente nella saga, permette al lettore di scoprire tesori architettonico-artistici finora goduti, ma non appieno compresi e rende possibile anche una maggiore riflessione sul periodo medievale caratterizzato dalla grande interrelazione tra Ordini monastici e cavalieri.

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