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Edgar Cayce: un mistico con facoltà psichiche (III parte)

di Kevin J. Todeschi - 18/04/2007


La terza ed ultima parte su Edgar Cayce riguarda il suo enorme lavoro sui sogni e la loro interpretazione, la percezione extrasensoriale e i fenomeni psichici, e la crescita spirituale, la preghiera e la meditazione.

 

Sogni ed interpretazione dei sogni

Tutti sognano, anche se molta gente non fa sforzi deliberati per ricordarsi i propri sogni e per trarne vantaggio. All’inizio del ventesimo secolo, mentre Sigmund Freud e i suoi collaboratori, come Carl Jung, dimostravano l’importanza dei sogni nella psicoanalisi, Edgar Cayce formulava un metodo semplice che permetteva di comprenderli e di utilizzarli in modo costruttivo nella vita quotidiana. Le centinaia di letture di Cayce che riguardano i sogni e la loro interpretazione rivelano che sappiamo molte più cose di quanto non immaginiamo, sul nostro corpo, la nostra personalità, la nostra individualità, le nostre abitudini o tutto ciò che ci circonda. (N.d.T. Nella terminologia di Cayce, la personalità designa ciò che gli altri vedono di noi, esibito dal nostro ego. Essa appartiene quindi al velo di illusione che dissimula la nostra essenza divina. L’individualità viene definita come “la lampada interiore”, “ciò che brilla dal di dentro, differenziandoci gli uni dagli altri” [lettura 345-2]. La nostra individualità è il nostro vero io, la nostra natura profonda, la nostra anima, l’essere spirituale che forgiamo da quando esistiamo.)

Sognando abbiamo accesso a diversi livelli del nostro subconscio, o inconscio. Questo conserva nella memoria tutti gli avvenimenti, i desideri, le speranze e i ricordi delle nostre esperienze anteriori. Esso possiede anche abbondanti risorse che, molto spesso, non sospettiamo nemmeno di avere ; in particolare, è straordinariamente abile nel risolvere i problemi, rispondere alle domande, facilitare gli esami della coscienza e svegliare le facoltà psichiche. Di conseguenza, i sogni possono darci indicazioni sulla causa delle nostre malattie, il modo di vivere in armonia con i nostri simili, i pensieri o le emozioni che cerchiamo di eludere, e molto ancora. In breve, i sogni ci aiutano ad acquisire una maggiore conoscenza di noi stessi sul piano fisico, mentale e spirituale.

Carl Jung, psichiatra svizzero contemporaneo di Edgar Cayce, dimostrò che esiste nell’inconscio un livello profondo collegato ad una realtà spirituale non riconosciuta da Freud. A questo livello, che Jung chiamò “l’inconscio collettivo”, possiamo comunicare gli uni con gli altri grazie a simboli universali o archetipi, cioè immagini che hanno lo stesso significato per tutti. Così, un leone o un grosso gatto rappresenta la forza e la vitalità ; gli uccelli corrispondono a diversi aspetti dell’amore o della compassione ; l’acqua caratterizza lo Spirito ; un anziano o un vecchio personifica il nostro essere superiore o la nostra saggezza interiore. Ciò spiega perché, attraverso i loro simboli o temi universali, numerosi miti e leggende si ritrovano in culture differenti.

A volte è possibile associare le immagini dei nostri sogni ad archetipi. Tuttavia, non è sempre così, di modo che le interpretazioni migliori di solito si ottengono analizzando ciò che ogni simbolo evoca per noi. Per esempio, un fucile significherà probabilmente cose molto diverse per un armaiolo e una vittima di guerra..

Contrariamente a ciò che possiamo presumere, non esistono sogni “cattivi”, poiché persino gli incubi contengono dei messaggi destinati ad aiutarci. Sognare le catastrofi costituisce un modo per allentare le nostre tensioni emozionali, ci incoraggia a prendere certe disposizioni, oppure ci esorta a trasformare il nostro regime alimentare, i nostri atteggiamenti o il nostro stile di vita. Se concedessimo loro l’interesse che meritano, i nostri sogni diventerebbero una fonte inestimabile di insegnamento e di ispirazione.

Menzioniamo qualcuno che aveva sognato un uomo in uniforme senza testa. Cayce gli disse in una lettura che, in vece di “perdere la testa” ostinandosi ad eseguire il suo lavoro alla perfezione nei minimi dettagli, avrebbe fatto meglio lasciarsi guidare dallo Spirito. Ad un altro che aveva sognato che un isterico correva nelle strade urlando e seminando il panico, Cayce raccomandò di dominare il suo brutto carattere. Una donna si era vista nel sogno chiacchierare con un’amica che metteva in mostra una magnifica dentiera in cui un dente su due sembrava di oro puro. In una lettura, Cayce le spiegò che i denti d’oro, simboli delle verità spirituali che ella stessa enunciava con tanta frequenza, erano in realtà falsi perché ella non metteva in pratica ciò che predicava. A una signora che aveva sognato che sua madre defunta era viva e felice, Cayce assicurò che ella non si sbagliava, poiché “la morte non è una realtà bensì una transizione dal mondo fisico al piano spirituale” (Lettura 136-33).

Alcuni sogni si comprendono molto bene in modo letterale. Per esempio, un sogno nel quale mangiamo un’insalata può invitarci a consumare più verdure crude. Allo stesso modo, succede che sogniamo una persona di cui non abbiamo notizie da molto tempo, poco prima di rivederla o di sentirne parlare.

Ciononostante, la maggior parte dei sogni si interpreta in modo più simbolico. Così, luoghi sconosciuti o stanze chiuse caratterizzano aspetti di noi stessi che non abbiamo esplorato o che ci rifiutiamo di prendere in considerazione. Un’automobile rappresenta comunemente il nostro corpo e segnala che dobbiamo modificare certe abitudini, preoccuparci di uno stato patologico o prenderci cura della nostra salute.

I sogni di nascita o morte sono ancora più simbolici. Si riferiscono spesso a situazioni inedite, all’abolizione di vecchie abitudini o a cambiamenti. Un sogno nel quale qualcuno sta per diventare genitore o si occupa di un bambino piccolo che non esiste nella realtà, annuncia in linea generale un nuovo inizio nella vita o un’idea sul punto di comparire. Un sogno funebre spesso indica la morte di un tratto della nostra personalità. Per esempio, se una persona sogna di assistere ai funerali del prete della sua parrocchia, ciò suggerisce che ella ignora i suoi attributi spirituali e le lascia “riposare in pace”.

I sogni che danno consigli o che sembrano dare un giudizio si riferiscono a qualche ideale, a norme o sistemi di valori che abbiamo adottato : sognando stabiliamo un paragone, o una “correlazione” come soleva dire Cayce, fra le nostre azioni recenti e i nostri criteri personali. A questo proposito citiamo il caso di una donna a cui era stato raccomandato, invano, di eliminare il cioccolato dalla sua dieta per motivi di salute. Una notte, ella sognò di passarne illegalmente alla frontiera messicana, segno evidente che nella vita faceva una cosa proibita.

Studi scientifici hanno mostrato che ognuno di noi sogna, anche se non ne conserva il ricordo. Per trarre profitto dei nostri sogni bisogna innanzitutto tenere un quaderno o un blocchetto per gli appunti sul nostro comodino. Se dormiamo sufficientemente e se facciamo lo sforzo di scrivere, al momento del risveglio, tutto ciò che ci viene in mente, fosse anche solo un’impressione vaga o una sensazione lieve, dovremmo ricordarci i nostri sogni abbastanza in fretta.

Siccome la stessa immagine può avere un significato differente per un individuo o per un altro, l’analisi di un sogno è generalmente personale. Il modo migliore per interpretare i simboli che vediamo, soprattutto quando si presentano in occasioni diverse, consiste pertanto nello stabilire un raffronto fra gli avvenimenti della nostra vita e i sogni che vi si ricollegano.

I cinque punti seguenti sono essenziali se desideriamo beneficiare dei nostri sogni. Essendo semplici e pratici, persino i principianti possono applicarli con facilità.

1. Crediamo che ci ricorderemo i nostri sogni. Impegniamoci ad annotarli ogni giorno.

2. Sappiamo che le nostre impressioni e i nostri sentimenti relativi ad un sogno sono           fondamentali per ricavare il suo significato profondo. Rendiamoci inoltre conto che quasi sempre esistono varie interpretazioni possibili, secondo il piano di coscienza o il livello di conoscenza sul quale ci poniamo.

3. I personaggi dei nostri sogni corrispondono, per la maggior parte, a delle sfaccettature della nostra personalità o della nostra individualità. Rivediamo il loro stato d’animo, le loro espressioni, conversazioni ed azioni nel sogno e paragoniamoli ai nostri pensieri, alle parole e alle azioni nella vita.

4. Stiamo attenti ai simboli, ai personaggi e alle emozioni che ritornano nei nostri sogni. Scriviamoli in un “dizionario dei sogni” personale, specificando il senso e l’importanza che attribuiamo ad essi.

5. Non dimentichiamo mai che i nostri sogni possono esserci di grande utilità, anche se non li comprendiamo immediatamente Il segreto risiede tutto nell’assiduità e nella perseveranza.

I sogni hanno un ruolo fondamentale nel farci distinguere ciò che avviene dentro ed intorno a noi, tramite la correlazione che stabiliscono fra il nostro comportamento abituale ed i valori che costituiscono il nostro ideale. Essi ci segnalano le necessità del corpo, ci rivelano i nostri desideri nascosti e ci permettono di condurre un’esistenza più positiva. Ci aiutano a prendere delle decisioni cominciando da ciò che conosciamo. Così possono indicarci come migliorare i nostri rapporti con qualcuno quando, a livello cosciente, abbiamo già fatto tutto il possibile a questo riguardo.

In poche parole, se fissiamo degli obiettivi precisi ed agiamo di conseguenza, i sogni diventano chiari e orientano la nostra vita. Cercare di trarre beneficio dai nostri sogni è analogo all’intavolare una conversazione con un confidente che sa tutto di noi ed è sempre a nostra disposizione per affrontare i nostri problemi o le nostre preoccupazioni. Di solito esso si limita ad ascoltarci, ma, molto spesso, ciò è sufficiente per far sorgere le risposte che albergano da sempre nella nostra coscienza senza che noi ce l’aspettiamo.

Le letture ci spronano a non trascurare i nostri sogni. Edgar Cayce ripeté che non esiste nulla di importante per noi che non ci appaia prima in sogno. Egli affermò: “I sogni sono una manifestazione del subconscio. Tutto quello che diventa realtà è dapprima visto in sogno. (Lettura 136-7)

Opere consigliate :

“I sogni” (“Dreams, Tonight’s Answers for Tomorrow’s Questions”)   - Mark Thurston

“Edgar Cayce on Dreams”   - Harmon Bro

Percezione extrasensoriale e fenomeni psichici

La storia di Edgar Cayce abbonda di esempi di percezione extrasensoriale e di fenomeni psichici. La sua capacità di effettuare delle letture proveniva dalla percezione extrasensoriale, poiché questa gli permetteva di conoscere nozioni e fatti che non aveva mai studiato, o di vedere persone, luoghi ed avvenimenti che non si trovavano nel suo campo visivo normale. Nello stato di sonno auto-ipnotico, egli poteva dissertare su qualsiasi materia, rispondere a qualsiasi domanda, descrivere qualsiasi scena e parlare di tutto ciò che riguardava una persona : la sua salute, le sue emozioni, le sue qualità, il suo ambiente, la sua vita attuale e le sue incarnazioni precedenti.

Dato che esistono vari tipi di facoltà paranormali e molti modi per esprimere questa comunicazione al di fuori dell’ambito dei sensi psichici, gli specialisti hanno diviso la percezione extrasensoriale in diverse categorie, al fine di definire meglio i fenomeni implicati.

In modo generale, la percezione extrasensoriale si riferisce alla capacità di ricevere o di inviare delle informazioni con dei mezzi estranei ai cinque sensi. Si tratta quindi della possibilità di entrare in contatto con qualcuno o qualcosa senza l’intervento di vista, udito, tatto, olfatto o gusto. Secondo le letture di Edgar Cayce, è un attributo che noi tutti possiamo coltivare e utilizzare, perché esiste, latente, nella nostra anima.

Un primo genere di percezione extrasensoriale è la telepatia. Essa richiede che ci sintonizziamo con la mente di un’altra persona. Mentre abitava nel Kentucky, Cayce eseguì una lettura per un avvocato newyorchese (lettura 740-1). Lo vide fumare un sigaro, lo udì fischiettare una certa melodia ed assistette al suo appuntamento con un cliente; in seguito lo vide leggere tre lettere e parlare per telefono con qualcuno di cui menzionò persino il nome. Queste azioni vennero verificate più tardi. Grazie alle sue facoltà extrasensoriali, Cayce descrisse tutto ciò che l’uomo faceva a New York. Un altro esempio di telepatia è quando pensiamo improvvisamente ad un amico di cui non abbiamo notizie da molto tempo, ed egli si manifesta dopo poco.

Un secondo genere di percezione extrasensoriale è la chiaroveggenza, definita come la capacità di accedere ad un sapere che nessuno possiede. Così, possiamo prendere delle carte da gioco, mescolarle e provare a indovinare quello che rappresentano o, per lo meno, il loro colore. Mostriamo delle capacità di chiaroveggenza quando il numero di risposte corrette è superiore a quello previsto dal calcolo delle probabilità. Il risultato non deve essere giusto al cento per cento, bensì superare nettamente l’attesa matematica. In compenso, se chiediamo a qualcuno di guardare ogni carta e di concentrarvisi prima che ne determiniamo la natura, si tratta di telepatia.

Per illustrare la differenza fra telepatia e chiaroveggenza, consideriamo una lettura realizzata a Virginia Beach per un ragazzo di dodici anni ricoverato in un ospedale dell’Ohio. (lettura 2826-1)

Cayce menzionò che il ragazzo aveva la febbre, ed indicò la sua temperatura. Il medico curante confermò in seguito l’esattezza dell’informazione. A seconda dell’ora in cui si prese la temperatura del ragazzo, prima o dopo la lettura, Cayce diede prova di telepatia o di chiaroveggenza. In effetti, nel primo caso, egli aveva potuto leggere il pensiero di una persona, dottore o infermiera, che conosceva il dato.

Una terza categoria di percezione extrasensoriale è la precognizione, ossia la capacità di vedere gli avvenimenti in anticipo, di fare predizioni o di emettere degli avvertimenti riguardo al futuro. Un esempio consiste nelle impressioni di “déjà-vu” che molti hanno in un momento o l’altro. Si tratta della sensazione di aver vissuto in precedenza ciò che stiamo attraversando. Così possiamo entrare in un luogo sconosciuto e constatare che esso ci è pur tuttavia familiare; o discutere con uno dei nostri simili e accorgerci che sappiamo in anticipo ciò che sta per dire. Le letture di Cayce spiegano che sogni premonitori sono spesso all’origine di tali fenomeni. Anche se li abbiamo dimenticato, ne riviviamo certi episodi sotto forma di sensazioni di “déjà-vu”.

La precognizione è frequente nell’opera di Cayce. Un giorno, terminando una lettura per un ragazzino che stava morendo a New York, (Lettura 4599-1) Cayce ne diede spontaneamente un’altra sui problemi di salute di una donna del Missouri che aveva fatto ricorso a lui in varie occasioni. Dopo aver inviato a quest’ultima il testo dattilografato della sua lettura (lettura 5700-6), egli ricevette una lettera la cui data era posteriore alla lettura stessa, nella quale questa signora gli chiese di nuovo aiuto per i suoi malanni. Quando eseguiva letture per i bambini, Cayce rivelava i loro talenti nascosti, prevedeva il loro modo di essere o di agire da adulti, e, a volte, indicava decisioni che essi avrebbero preso nella loro vita privata o professionale. Nel 1929 Cayce presagì il crollo della Borsa di New York più di sei mesi prima dell’evento (vedi lettura 900-425). Annunciò anche la dichiarazione della seconda guerra mondiale, e sapeva che sarebbe deceduto mentre i suoi figli combattevano ancora in terra straniera.

Benché qualcuno abbia qualificato Cayce un profeta, egli non ebbe mai questa pretesa. D’altronde, si descrisse in una lettura come “uno strumento umile, debole e senza merito” (lettura 254-76). Realizzò solo poche predizioni sugli eventi mondiali, essenzialmente perché tali pronostici dipendevano da molteplici fattori e da influenze esterne. Notiamo che, quando un veggente tenta di discernere il futuro, la sua previsione si basa sui fatti attuali : egli percepisce ciò che si produrrà se la situazione continuerà sulla stessa linea e se la gente disdegnerà di cambiare le proprie abitudini e gli atteggiamenti. Ma l’essere umano può, in ogni momento, trasformare la sua esistenza usando il libero arbitrio. Quando un numero sufficiente di persone migliora se stesso, il corso della storia si trova modificato e le predizioni perdono la loro validità. La Bibbia racconta come il profeta Giona venne inviato nella città corrotta di Ninive per annunciare la sua distruzione prossima e per l’esortare a pentirsi. Gli abitanti credettero negli avvertimenti di Giona e abbandonarono la loro cattiva condotta, in virtù di cui Dio li risparmiò (vedi Giona 3)

Di conseguenza, i risultati delle profezie e le informazioni ottenute tramite la precognizione dipendono da numerosi elementi a cui né la telepatia né la chiaroveggenza sono subordinati.

Un quarto genere di percezione extrasensoriale è la retrocognizione, o facoltà di vedere gli avvenimenti passati. Quando Cayce effettuava una “lettura di vita”, gli specificavano generalmente la data e il luogo di nascita dell’interessato. Egli cominciava a regredire nel tempo fino alla nascita della persona, elencando all’occasione qualche fatto importante della sua presente incarnazione. Per esempio, in una lettura pronunciata nel 1938, commentò: "1936, anno agitato; dal 1935 al 1932, periodo di disturbi; dal 1931 al 1926, poca pace [...].” (Lettura1650-1) Un’altra volta, Cayce ricevette dei dati scorretti riguardo ad una giovane di diciotto anni. Tornando a ritroso fino alla sua nascita, egli disse: “Ella non si trova qui !” Dopo una breve pausa proseguì: “Ora l’abbiamo collocata; sembra che ci sia stato un errore sulla data e sul luogo indicati.” In seguito ci si rese conto che la persona era nata il 23 gennaio 1919 a New York e non il 24 a Cleveland, nell’Ohio, come era stato comunicato a Cayce (vedi lettura 1462-1).

Più di undici anni prima della scoperta, nel 1947, dei manoscritti del Mar Morto, le letture menzionarono una setta ebrea allora molto poco conosciuta dagli studiosi : gli Esseni. Cayce fornì ampi dettagli sul loro modo di vivere e di lavorare. Fra l’altro, egli segnala che tanto gli uomini quanto le donne facevano parte della loro comunità. Ciò era in contrasto con le convinzioni degli esperti, i quali credevano che gli Esseni formassero un ordine monastico composto unicamente da uomini. Tuttavia, nel 1951, sei anni dopo la morte di Cayce, scavi archeologici effettuati a Qumran, vicino al luogo in cui erano stati trovati i manoscritti del Mar Morto, portarono la prova che uomini e donne fossero ammessi nella società essena.

Abbiamo citato alcuni casi di percezione extrasensoriale riscontrati nelle letture di Edgar Cayce le quali enunciano che le facoltà psichiche costituiscono delle qualità dell’anima. Esse sono quindi inerenti nella natura umana ed esistono in ognuno di noi.

Risulta relativamente facile avere delle esperienze paranormali ricorrendo a diversi metodi o a stimoli esterni. Ciononostante, le letture ci mettono in guardia che le esperienze che non si fondano su un ideale elevato si rivelano spesso ingannevoli o pericolose. Inoltre insistono sul fatto che lo sviluppo delle nostre facoltà extrasensoriali non deve essere un fine a se stesso, bensì un mezzo per crescere spiritualmente, conoscere meglio noi stessi e aiutare il prossimo.

Molta gente ritiene che i fenomeni psichici siano strani, singolari, insoliti, perfino spaventosi. Secondo le letture si tratta in realtà di una cosa del tutto naturale, tanto semplice quanto un’ispirazione o un presentimento. D’altra parte, non è necessario che l’informazione “psichica” sia esatta al cento per cento. Attribuendole lo stesso credito dei nostri amici leali o dei nostri sensi fisici, possiamo utilizzarla per acquisire nuove nozioni, amplificare la nostra comprensione e prendere delle decisioni.

Coscienti del suo valore, accettiamo il nostro sesto senso, l’intuizione. Consideriamola un attributo normale del nostro essere, e facciamo in modo che essa diventi un’alleata fedele nella vita, un mezzo prezioso al servizio del bene.

Opere consigliate :

“Il risveglio dei poteri psichici” - Henry Reed

“Edgar Cayce on Channeling Your Higher Self”   -   Henry Reed

Crescita spirituale, preghiera e meditazione

Uno dei temi fondamentali che compaiono nelle letture riguarda il nostro rapporto con la Forza Creatrice. In considerazione di ciò, durante un periodo di undici anni, dal 1931 al 1942, Edgar Cayce realizzò una serie di centotrenta letture per un gruppo di persone interessate alle leggi spirituali (il “gruppo di studio n°1”). Bisogna sapere che all’inizio certi membri del gruppo desideravano sviluppare i propri poteri psichici. Cayce disse loro che dovevano piuttosto occuparsi del progresso della loro anima. Spiegò loro che, a seconda delle loro necessità personali e del motivo della loro presente incarnazione, le loro facoltà extrasensoriali sarebbero scaturite dalla loro perseveranza nell’analizzare e nel mettere in pratica i principi universali.

Le informazioni compilate dal gruppo di studio n°1, a cominciare da questa serie di letture, diede origine al libro “Alla ricerca di Dio”. Esso espone concetti spirituali applicabili nella vita quotidiana. Ci desta alla verità, ci fa comprendere la nostra autentica natura divina e ci conduce verso la Luce. Ci rivela lo scopo dell’esistenza e ci aiuta a compiere la nostra missione sulla Terra. Ci porta la pace, la speranza e la sublime felicità di sentirci in armonia con il Creatore nonché con i nostri simili. Mostrando che facciamo parte di Dio e che siamo uno in Lui, esso ci sprona a contribuire all’edificazione di un mondo migliore e a diventare nobili strumenti della volontà del Signore, espressioni pure dell’amore universale. I precetti che offre sono stati accolti da persone di ogni tendenza religiosa. Essi continuano ad ispirare e a trasformare innumerevoli persone, permettendo loro di elevare il proprio livello di coscienza attraverso la preghiera, la meditazione, la cooperazione, la fede, la pazienza e l’altruismo. Oggigiorno esistono nel mondo molti “gruppi di studio” - nome generico dei gruppi di discussione che si riuniscono periodicamente presso dei privati per approfondire i temi affrontati nelle letture di Edgar Cayce.

Secondo Cayce, siamo degli esseri spirituali attualmente incarnati sulla Terra. In effetti, l’uomo non è un corpo fisico dotato di un’anima, bensì un’anima che si trova nella materia per trarre vantaggio dalle sue esperienze e per ritornare alla Fonte suprema. Anche nella Bibbia vediamo che l’essere spirituale (Genesi 1) fu creato prima dell’essere fisico (Genesi 2). Dato che comprendere e manifestare il nostro vero rapporto con Dio e la Creazione costituisce la finalità della nostra presenza sulla Terra, dovremmo meditare regolarmente. Notiamo che Cayce menzionava e raccomandava la meditazione già nel 1921, quando nel mondo occidentale spesso si ignorava ancora di cosa si trattasse. Fu negli anni ‘70 che si cominciò a parlarne, benché per molti essa continuasse ad essere una nozione sorprendente o curiosa, propria alle religioni orientali. Da allora, ricerche cliniche hanno dimostrato la sua influenza salutare. Numerosi medici la riconoscono ormai come un mezzo efficace per ridurre l’ipertensione, per diminuire lo stress e per raggiungere la serenità.

Meditare consiste nel calmare il nostro corpo e la nostra mente, e nel cessare di concentrare la nostra attenzione sul mondo esteriore, al fine di unirci a Dio nel silenzio del nostro santuario interiore. La meditazione opera favorevo