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L'era della comunicazione

di Chierico Vagante - 24/04/2007

   
  

Siamo nell'era in cui si vive per comunicare. Sembra quasi che la comunicazione non sia qualcosa che serve a noi per relazionarci agli altri ma siamo noi che serviamo alla comunicazione.
"Con 90 euro ti do il telefonino, 100 minuti di chiamate al giorno, 14000 sms, otto milioni di mms, telefoni adesso e paghi nel 2033, moltissimo."
"Puoi comunicare con chi vuoi, quanto vuoi, anche se non vuoi."
Poi se ho finito il credito ti mando una mail, ma siccome non ho il tuo indirizzo prima ti chiamo a casa e tu scrivi su un foglio il tuo indirizzo di posta elettronica poi gli fai una foto e mi mandi un mms, io ti mando una mail di conferma alla tua posta elettronica e tu quanto ti arriva la mail mi fai uno squillo. Ecco a quel punto affacciati alla finestra perchè dovrei già essere arrivato. Anzi, forse me ne sono anche già andato.
Non ci ricordiamo più come sia stato possibile incontrarsi, darsi degli appuntamenti senza prima darsi ottocento conferme telefoniche. Voglio dire: se di colpo perdessimo tutti assieme i telefonini, perderemmo di vista il 90 per cento delle persone che abitualmente incontriamo.
Prima c'erano dei luoghi che sentivamo nostri in un certo senso, luoghi che non erano casa nostra ma dove c'era sempre qualcosa di familiare. Il bar per esempio. In verità c'è ancora ma non vi trovo, siete andati via da ormai cinque minuti. Aiuto, vagherò per l'universo solitario perpetuamente.
Ora siamo dappertutto e dappertutto ci inseguiamo e raggiungiamo grazie a qualche stratagemma tecnologico che ci permette di sapere... dove siete, cosa fate, come siete vestiti, la vostra temperatura corporea, quella del cane che avreste dovuto portare in giro ma avete lasciato a casa davanti al pc, portando a pisciare il vostro mouse. La differenza la noterete solo quando tentando di fare doppio click sul vostro Yorkshire, questi vi guarderà con sguardo languido e costipato pregandovi di portarlo a passeggio. Lui non ha un telefonino ma alzando la coda riuscirà comunque a comunicarvi che se non lo portate in fretta a fare la passeggiata, esso vi cagherà immancabilmente il tappeto persiano, comprato da vostra madre dopo una lunga serie di televendite, radiovendite e aste internettiane. Voi trovate l'immagine del vostro cane molto simpatica, decidete di fargli una foto e spedirla via mms a tutti vostri amici che mostreranno il più totale disinteresse mandadovi una preconfezionata risposta con l'immagine di un deretano che ride. Non hanno capito quanto possa essere divertente e profonda l'immagine disperata di un cane che cerca a tutti i costi di comunicare col padrone. Anche Fruffy (il vostro Yorkshire) mostra di non comprendere l'urgenza di comunicare a tutto il mondo civilizzato quell'immagine e vi scagazza tutto il tappeto persiano.
Non sapete come comunicarlo a vostra madre. Questo vi mette in crisi con l'era in cui vivete. Ve ne farete una ragione. Col tempo.