Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Pericoli. In Calabria il "terrorismo islamico" è più pericoloso dell'ndrangheta?

Pericoli. In Calabria il "terrorismo islamico" è più pericoloso dell'ndrangheta?

di Miguel Martinez - 25/04/2007

 

La Repubblica oggi ci presenta un interessante servizio di Curzio Maltese su Reggio Calabria:

"La mafia più ricca del mondo domina senza oppositori la regione più povera d'Europa.

Si legge in 'Fratelli di sangue', grande inchiesta sulla 'ndrangheta firmata dal magistrato Nicola Gratteri e dallo scrittore Antonio Nicaso: 'Nel rapporto tra affiliati ai clan e alla popolazione, la densità criminale in Calabria è pari al 27 per cento, contro il 12 della Campania, il 10 della Sicilia, il 2 della Puglia'.

A Reggio Calabria siamo al 50 per cento, significa che una persona su due è coinvolta, a vario titolo, in attività criminali.

La 'ndrangheta era fino a quindici o vent'anni fa ancora una mafia rurale, specialista nei sequestri di persona. Oggi controlla 40 miliardi di euro all'anno, il 3,5 per cento del Pil italiano (Eurispes) e quasi tutta la cocaina d'Europa, possiede quartieri di città a Bruxelles e Toronto, a San Pietroburgo come ad Adelaide, da Reggio ad Aosta; siede nei consigli di amministrazione di innumerevoli multinazionali. Secondo la polizia tedesca, è il principale investitore italiano nella Borsa di Francoforte e controlla una quota rilevante del colosso energetico russo Gazprom."

Lascia perplessi la precisione delle cifre, ma presumo che sia sostanzialmente corretto il quadro generale.

Roba che, per i danni che fa al resto del mondo, dovrebbe meritarci un'invasione da parte della NATO, o almeno una solenne dichiarazione di status di failed state.

E che fa lo Stato italiano?

"Sei anni fa, il pool antimafia reggino di Salvatore Boemi, che aveva indagato su 64 cosche e portato a 400 ergastoli, fu smantellato pezzo per pezzo, con i magistrati distaccati sul fronte della guerra al terrorismo islamico".

Avete capito bene.

Hanno deciso che in Calabria, con esattamente zero attentati, il "terrorismo islamico" era un problema più grave della 'ndrangheta.

Poi uno si chiede a chi fa comodo l'islamofobia.