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Interrogazione sui fatti di Herat

di Fosco Giannini - 03/05/2007



Al Ministro della Difesa

Premesso che:

Il 30 aprile, la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha sferrato uno dei più cruenti attacchi in Afghanistan, provocando la morte di 136 presunti militari talebani nel corso di tre giorni di combattimenti nella Valle di Zerkoh nella provincia occidentale di Herat;

questa battaglia ha scatenato l'ira e la reazione dei residenti, secondo i quali le vittime sono state civili e non militari. In circa cinquecento si sono radunati di fronte alla stazione di polizia e al quartier generale del governo nella vicina città di Shindand;

nella citta' di Herat si trova uno dei due contingenti italiani in Afghanistan: i militari sono complessivamente circa 2000;

su questa vicenda il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha espresso la sua preoccupazione "per un eventuale coinvolgimento dei militari italiani in azioni estranee alla missione autorizzata dal parlamento";

Considerato che:

Il 1° maggio, intorno alle 6,30, lungo la strada che collega la base del contingente italiano all'aeroporto, al passaggio di una pattuglia è avvenuta un'esplosione che ha investito un 'Vm Torpedo' con terriccio e sassi. I tre uomini a bordo del veicolo sono rimasti leggermente contusi, con escoriazioni al volto, e sono stati curati all'ospedale militare spagnolo;

in seguito all'attentato il presidente della commissione Difesa al Senato,ha dichiarato che "vanno attivate tutte le dotazioni di emergenza e i piani di contrasto per tutelare la sicurezza dei nostri militari. Non siamo più in missione di pace, ciò è evidente dall'aggressione subita dai militari italiani con il ferimento di tre uomini";

il 2 maggio Mohammad Homayoun Azizi, capo del consiglio provinciale, riportando quanto riferitogli da due consiglieri che si sono recati in visita nella zona dei combattimenti, ha confermato che almeno 51 civili figurano tra le vittime dell'attacco compiuto dall'esercito americano e afgano lo scorso fine settimana nella provincia di Herat;

il ministro degli esteri D'Alema, in seguito a questa notizia, ha dichiarato che operazioni militari di questo tipo, che finiscono per colpire la popolazione civile, "rischiano di alienarci il consenso della popolazione afgana".

Per sapere:

se il governo italiano era stato informato per tempo dell'attacco che gli Stati Uniti intendevano portare nella provincia occidentale di Herat;

qualora il governo non fosse stato informato, quali siano i motivi di questo grave deficit di comunicazione;

se il ministro ritenga che le condizioni venutesi a creare ad Herat non comportino un cambiamento de facto dell'impegno italiano in quella zona;

quale sia il ruolo che i militari italiani stanno avendo in questi frangenti e quali rischi corrono, anche alla luce delle manifestazioni di scontento da parte della popolazione;

se a seguito di quanto accaduto ad Herat sono previste modificazioni nelle dotazioni dei militari italiani in Afghanistan.

Roma 02/05/07

Sen. Fosco Giannini (PRC)