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Terrorismo Usa: La lunga lista di Posada Carriles

di Siro Asinelli - 08/05/2007




Ricercatori del National Security Archive (NSA) dell’Università George Washington, Usa, hanno diffuso documenti del governo statunitense relativi alle attività del terrorista anti castrista Luis Posada Carriles con particolare riferimento alla metà degli anni ’70, quando assieme ad altri esuli cubani pianificò ed attuò decine di attentati contro obbiettivi civili cubani in diversi Paesi caraibici, centro e sud americani. In particolare, dagli archivi top secret statunitensi, è emersa una lista in cui sono indicati obbiettivi sensibili, tra cui ambasciate, agenzie di viaggio, sedi di organi di informazione, consolati sparsi tra Trinidad, Colombia, Panama e Barbados.
La lista in questione sarebbe stata compilata da un altro famigerato agente anti castrista, il venezuelano Hernan Ricardo Lozano, considerato tra i principali collaboratori di Carriles, all’epoca suo impiegato presso la società Investigaciones Comercia-les y Industriales (ICA) situata a Caracas ed utilizzata come copertura. Degli obbiettivi segnalati sulla lista da Lozano, quattro furono realmente attaccati nell’estate del 1976, stagione ricordata per la sanguinaria offensiva terrorista anti cubana scatenata con il sostegno della CIA. La compagnia cubana di aviazione era nel mirino degli anti castristi: il 6 ottobre successivo due bombe esplosero a bordo di un aereo della compagnia di bandiera cubana appena decollato dall’aeroporto “Seawell” di Barbados provocando la morte di tutti i 73 passeggeri a bordo. I servizi di Caracas arrestarono Lozano ed un altro venezuelano, Freddy Lugo, ritenuti gli autori materiali dell’attentato. I documenti resi noti ieri dal National Security Archive furono sequestrati dagli agenti venezuelani nel corso di una perquisizione presso la ICA. Posada Carriles e Orlando Bosch, anche quest’ultimo un esule cubano, furono arrestati con l’accusa di essere le menti dell’attentato. Tutti furono giudicati da tribunali militari, e non civili. Molti degli attentati realizzati in quegli anni furono rivendicati dal Comando delle Organizzazioni Rivoluzionarie Unite (CORU), gruppo anti castrista fondato proprio nel 1976 da Bosch, sotto l’ala protettrice della CIA il cui direttore era appena diventato George Bush padre, ed alle cui attività terroristiche partecipava anche Carrilas. Entrambi gli esuli sono ritenuti essere stati agenti della Central Intelligence Agency statunitense fin dagli anni ’60: “La CIA ci ha insegnato tutto: ci hanno addestrati ad usare esplosivi, come uccidere, come piazzare bombe e compiere atti di sabotaggio”, dichiarò candidamente Posada Carriles nel 1998 in un’intervista concessa al New York Times.
Le coperture di cui hanno goduto questi criminali sono evidenti. Nel 1981, mentre Bosch e Carriles erano ancora detenuti a Caracas, l’amministrazione Reagan istituì la Fondazione Nazionale Cubana Americana (CANF), divenuta ben presto ricca, influente e particolarmente attiva nella copertura delle attività anti castriste e nel sostegno dei terroristi in prigione: nel 1983, su impulso della CANF, il municipio di Miami proclamò il 25 marzo “Giornata Orlando Bosch”. Nel settembre di due anni dopo Posada Carriles evase misteriosamente dal carcere di massima sicurezza di Caracas. Nel 1986 la Casa Bianca nominò ambasciatore in Venezuela un politico di origine cubana ed espressione della CANF, Otto Reich. I tempi erano maturi anche per la vergognosa liberazione di Bosch, avvenuta nel 1988. Accolto a Miami come un eroe, fu arrestato con l’accusa di violazione della libertà condizionata per fatti avvenuti in Florida nel 1976. Il ruolo dei Bush è stato fondamentale anche in quell’occasione. Difeso dal fratello dell’attuale presidente Usa, nel 1990 Bosch ottenne la liberazione grazie all’intervento diretto di Bush senior – che all’epoca era appena stato eletto a capo della Casa Bianca – e nonostante il Dipartimento di Giustizia ne avesse ordinato “l’espulsione e la deportazione” dagli Stati Uniti.
Entrambi hanno continuato per un decennio ad operare sotto copertura CIA; Posada Carriles, dopo aver avuto un ruolo attivo nell’affare Iran-Contras ed aver continuato le attività per conto CIA in America Centrale, dal 1997 è tornato a Miami da dove ha coordinato una serie di attentati portati a segno in quello stesso anno a L’Avana contro edifici civili ed alberghi. Bosch vive nella stessa città: ancora nel 2004, intervistato da Channel 22, ha rivendicato apertamente il suo ruolo in undici attacchi terroristici contro Cuba e in tre tentativi di assassinare il lider maximo durante visite in Spagna, Cile e Nicaragua.
“Questi documenti rappresentano la verità storica su cui si basano i procedimenti legali contro Luis Posada Carriles”, ha dichiarato Peter Kornbluh, direttore del Cuba Documentation Project del NSA. “Registrano l’inaudita violenza della lunga carriera di Posada come uno dei terroristi più prolifici del mondo”, ma soprattutto mettono definitivamente a nudo le strategie terroristiche attuate dalle varie amministrazioni statunitensi che hanno tentato di imporre il predominio Usa in America Latina, su Cuba in particolare. Dai tanti documenti che il NSA è riuscito a raccogliere sulle attività della CIA e degli altri servizi statunitensi – ottenuti sfruttando il Freedom of Information Act (FOIA) con il quale è garantito l’accesso a determinati documenti secretati – si evince il ruolo avuto dagli Usa non solo nella pianificazione ed esecuzione di centinaia di attentati ed aggressioni militari unilaterali, ma anche il controllo su governi “amici” grazie ad una costante pressione della diplomazia sotterranea Usa.