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Crimini di guerra. Di tutte le guerre

di Matthias Chang - 09/05/2007

 
E’ col cuore gonfio che mi presento a voi per parlare sull’argomento “olocausto”. Perché parlare della morte e degli orrori di una guerra avvenuta 60 anni fa, quando proprio ora distruzioni immotivate e massacri di innocenti avvengono in Iraq, in Palestina, in Libano ed in molte parti dell’Africa? Dico, perché?

Oggi sono venuto non come spettatore o osservatore indipendente. Sono venuto per rappresentare i miei concittadini che furono torturati ed uccisi nella loro eroica resistenza contro l’esercito imperiale giapponese quando occupò la Cina e la Malesia durante la II Guerra mondiale. Reclamo quindi il mio diritto di parlare quale rappresentante interessato delle vittime di crimini di guerra giapponesi. Il numero delle vittime cinesi dei crimini giapponesi si aggira dai 7,5 milioni ai 15 milioni. Io quindi condivido l’afflizione ed il dolore di coloro che hanno perduto i loro cari per mano dei criminali della II Guerra Mondiale.

Il mio principio è che l’uccisione in guerra di innocenti, in specie donne e bambini, è un crimine. Non esiste giustificazione per queste uccisioni. John Denson, un avvocato americano ed un coraggioso combattente per la verità, descrisse appropriatamente il XX secolo come: “…il più sanguinoso di tutta la storia. Più di 170 milioni di persone furono uccisi dagli Stati, 10 milioni durante la prima guerra mondiale e 50 milioni durante la seconda. In quanto a questi ultimi, è significativo che circa il 70% di essi erano civili innocenti, gran parte dei quali come conseguenza dei bombardamenti criminali delle città da parte della Gran Bretagna e dell’America”.

Le maggiori perdite civili furono sostenute dall’Unione Sovietica – 10 milioni, dalla Cina – 7,5 milioni, e dalla Polonia - 5,7 milioni. Ma il totale dei Cinesi uccisi potrebbe essere molto più alto.
Non ho motivi di contrasto con coloro che hanno giustamente condannato le atrocità inflitte dagli Stati in guerra durante la 2.a G.M. Ma non perdòno qualsiasi tentativo di cancellare i crimini di guerra delle potenze alleate, cioè Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica, che scatenarono il terrore grondante sangue con le bombe incendiarie che distrussero Dresda e Tokyo e con le bombe atomiche: “Little Boy” che vaporizzarono Hiroshima e “Uomo Grasso”, il mostro al plutonio che ridusse a desolazione Nagasaki. Non vi possono essere doppi criteri se siamo realmente interessati sull’argomento “crimini di guerra”.

Sarà il 21° secolo un altro secolo insanguinato? E’ assai probabile che sia così. Perché? Perché abbiamo mancato di recepire le lezioni che ci ha impartito la storia. In seguito all’ “11 Settembre”, il presidente Bush ha dichiarato guerra totale al terrore ed invaso l’Iraq in quanto asseriva di “avere le prove” di un collegamento fra Saddam Hussein ed Al Qaida e la distruzione delle Torri gemelle del World Trade Center. Saddam fu inoltre accusato di essere una minaccia per la pace in quanto asseritamene in possesso di armi di distruzione di massa. Ci assicurarono che le prove erano irrefutabili. Il presidente Bush accusò anche Al Qaida di avere dichiarato la guerra ai valori americani di libertà

Oggi sappiamo che Bush, Tony Blair e John Howard, l’australiano, mentirono tutti. Non c’erano “armi di distruzione di massa”. Per prolungare il conflitto, fu avanzata un’altra giustificazione: rimuovere il dittatore e stabilire la democrazia. Il rapporto appena pubblicato del gruppo di studio sull’Iraq presieduto da James Baker, il già segretario di Stato James Baker ed il già rappresentante Lee Hamilton, ha concluso che l’Iraq è un sanguinoso guazzabuglio. La conseguenza delle menzogne propagate da Bush e Blair è che 600 mila iracheni sono morti in questa guerra illegale e centinaia di migliaia mutilati o feriti. L’intero Paese è diventato zona di guerra e le vittime sono in maggioranza bambini e donne, convenientemente presentati come “danni collaterali”.

Può la distruzione delle torri gemelle del World Trade Center e la morte di circa 3.500 persone giustificare l’invasione illegale e l’occupazione di un altro Paese e l’uccisione di 600.000 civili? E’ la vendetta una risposta adeguata? Non fu nemmeno diretta contro gli autori: l’11 Settembre fu “la nuova Pearl Harbour” che fornì il pretesto per lanciare una guerra di conquista per assicurarsi le desiderate risorse petrolifere e proteggere gli interessi geopolitici di Israele.
Che cosa, chiederete, hanno a che fare le osservazioni di cui sopra con l’ “olocausto”? Chiedo alla vostra pazienza di attendere, lo spiegherò subito. E’ stato detto che la prima vittima della guerra è la Verità. In quanto tale, non dobbiamo contribuire ad eternizzare le menzogne della propaganda che servono interessi particolari.

Nella copertina interna del libro “Bodyguard of Lies” (“Guardie del corpo delle menzogne”) si trova il seguente passaggio:
“In tempo di guerra”, Winston Churchill disse a Giuseppe Stalin a Teheran nel Novembre 1943, “la verità è così preziosa, che deve essere sempre protetta da guardie del corpo di menzogne”. Il commento di Churchill è più di una battuta di spirito. E’ la descrizione di un altro fronte nella guerra contro l’Asse, una guerra clandestina di falsità e inganni, una serie di scontri che hanno avuto conseguenze sull’esito delle battaglie militari.
Ma la verità di cui parlava Churchill era ben lontana dalla verità che comprendereste quando la feroce guerra fu iniziata. Le “verità” che ci furono propinate, di “battere il fascismo”, “combattere per un mondo libero” ecc. sono in effetti le “guardie del corpo” delle menzogne per nascondere il vero scopo della guerra: proteggere in generale gli interessi globali sionisti e la creazione di Israele in particolare.

Il rabbino Felix Mendelssohn lo ha ammesso quando disse: “Stiamo combattendo la seconda guerra mondiale per la difesa dei principi giudaici. In effetti, ai primi del 1930, fu il giudaismo a dichiarare la guerra alla Germania. Vladimir Jabotinsky richiese la completa distruzione della Germania”. E fu riportato il commento del Prof. A. Kulisher: “La Germania è la nemica del Giudaismo e deve essere perseguitata con odio mortale. La meta del Giudaismo è una campagna spietata contro tutti i Tedeschi e la completa distruzione della Nazione tedesca. Chiediamo un blocco completo del commercio, la fine dell’importazione delle merci grezze e la vendetta contro tutti i Tedeschi, donne o bambini”.

Chaim Weizmann, allora presidente del Congresso ebraico mondiale, il 3 dicembre 1942, a New York, fece eco a simili sentimenti quando disse: “Non neghiamo e non abbiamo paura di confessare che questa guerra è la nostra guerra ed è stata scatenata per la liberazione della Giudea… La garanzia della vittoria si basa sull’indebolimento del nemico, nel distruggere il suo stesso paese. …E siamo il cavallo di Troia nella fortezza del nemico... Migliaia di ebrei che vivono in Europa sono il fattore principale per la distruzione del nostro nemico”.

Si può quindi dire senza paura di contraddirci che il Giudaismo richiese lo sterminio dell’intera razza e della Nazione tedesca. La Germania e la Giudea mondiale furono avvinti in una guerra il cui obbiettivo era il cambiamento demografico dell’Europa. Entrambi gli schieramenti scelsero la guerra come mezzo per risolvere le differenze e le dispute... Ed entrambi i contendenti pagarono duramente per la loro follia. L’esigenza di sterminare i Tedeschi fu interamente sostenuta dal governo britannico. Ciò risulta evidente dai seguenti passi che riportiamo: “Noi affameremo la Germania. Demoliremo le sue città. Bruceremo i suoi raccolti e le sue forze”.

Winston Churchill, 16 Maggio 1947. “Gli unici Tedeschi buoni sono i Tedeschi morti. Perciò lasciamo cadere le bombe”. Sir Robert Vansittart, 1942: “Voglio che parliate seriamente alla questione dei gas velenosi. E’ assurdo considerare immorale questo argomento quando tutti li usarono durante la scorsa guerra senza una parola di biasimo da parte dei moralisti o della chiesa. D’altra parte, nell’ultima guerra il bombardamento di città aperte era vietato. Ora lo fanno tutti come cosa naturale. E’ semplicemente un fatto di moda come le gonne delle donne che si accorciano e si allungano. Voglio un calcolo a sangue freddo se ci conviene usare i gas velenosi… Non ci si può legare le mani per sciocche convenzioni della mente. …Potremmo inzuppare le città della Ruhr e molte altre città della Germania (con i gas asfissianti) in modo tale che gran parte della popolazione dovrebbe ricorrere a continui trattamenti medici”. Winston Churchill, 1944.

Si potrebbe dibattere in sede legale se il proponimento della Germania, di fronte alla dichiarazione di guerra sionista dei primi del 1930, avesse il diritto di difendersi contro l’intenzione sionista di annichilire la Germania e i suoi abitanti. I critici possono controbattere che il proposito di cui sopra è ridicolo. Come avrebbero potuto i Sionisti, che non avevano uno Stato, dichiarare guerra alla Germania? La mia risposta è semplice. Se al-Qaida e i Jihadisti possono essere accusati di aver dichiarato guerra all’America, cosa che ha dato origine all’attuale “guerra al terrore”, il Congresso ebraico mondiale e le organizzazioni alleate possono ugualmente essere accusate per i loro crimini contro la Germania.
Le conseguenze della guerra economica non sono differenti da quelle militari: l’uccisione di massa degli innocenti.
Questa follia continua ancora oggi, disgraziatamente, nel Medio Oriente. Accecato dall’odio, l’orrore continua tuttora. La guerra continua ad essere il mezzo preferito per risolvere le controversie. Dopo la 2.a guerra mondiale gli attori hanno cambiato i ruoli, ma i crimini commessi non sono meno atroci.

Il 9 Aprile 1948, Menachem Begin ed i suoi terroristi dell’Irgun massacrarono 254 abitanti del villaggio palestinese di Deir Yassin, uomini, donne, bambini. Il terrorismo fu il metodo preferito per assicurare gli interessi geopolitici dei Sionisti. Da oltre 50 anni gli Israeliani sionisti godono della impunità e della connivenza delle grandi potenze e perseguitano la Palestina, con lo scopo ultimo di cancellarli dalla faccia della Terra.
Chiedo alla Vostra comprensione di riferirvi alla intervista concessa dal Prof. Moshe Zimmermann, capo-dipartimento di studi germanici alla Università ebraica di Gerusalemme il 28 Aprile 1995:
Domanda: “Fino a che punto si può stabilire un parallelo fra la nostra occupazione e l’imposizione del nostro dominio sui Palestinesi, e gli orrori perpetrati dal Nazismo?”
Zimmermann: “Abbiamo il pretesto migliore per agire come facciamo. Ma c’è un mostro in ciascuno di noi, e se continuiamo ad affermare che siamo sempre giustificati, questo mostro continua a crescere. ...Oggi penso ad un fenomeno che sta acquistando vaste proporzioni: c’è una gran parte della popolazione ebraica che io definisco, senza esitazioni, una copia dei nazisti tedeschi. Guardate i bambini dei coloni a Hebron: assomigliano esattamente alla gioventù hitleriana. Dalla infanzia essi sono imbevuti dall’idea che ciascun arabo è male e che tutti i non-ebrei sono contro di noi. Sono cresciuti da paranoici: si considerano una razza superiore, giusto come faceva la Hitlejugend”.
Rehevan Zeevi (un funzionario del governo Shamir) chiese la espulsione (“trasferimento”) di tutti i Palestinesi dai Territori. Questo era il programma ufficiale del partito nazista: l’espulsione di tutti gli ebrei dalla Germania.

Il 5 dicembre 2006, il neo nominato vice presidente del consiglio di Israele, Avigdor Lieberman, in una intervista esclusiva con il “Sunday Telegraph”, disse che il sistema migliore di raggiungere la pace nel Medio Oriente sarebbe stato la separazione di Arabi ed Ebrei, compresi gli arabi residenti in Israele. Tre anni fa propose di trasferire sui bus migliaia di Palestinesi sul Mar Morto e lì annegarli: un crimine simile a quelli di cui i Sionisti accusano i Tedeschi di aver commesso nella 2. guerra mondiale.
Le uccisioni gratuite recenti da parte dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza e in Libano sono giustificate dal pretesto che Israele sta difendendo il suo diritto di esistere. Incoraggiato dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, Israele andò avanti con pazza gioia a bombardare infrastrutture critiche libanesi. Israele ha ammesso di aver usato bombe a frammentazione. Ciò che è orribile, è che due giorni prima del “cessate il fuoco” decretato dalla comunità internazionale, più di un milione di bombe a frammentazione furono “seminate” in tutto il sud Libano. Esse uccidono indiscriminatamente.

Applicando i principi di Robert Jackson, se era un delitto nazista uccidere innocenti uomini donne e bambini, deve essere altrettanto un crimine che gli Ebrei uccidano innocenti Palestinesi. Eppure ci si dice che dobbiamo rispettare il diritto degli Ebrei di esistere in Israele, perché essi sono vittime della politica razziale di Adolf Hitler. Sembra che i Palestinesi non abbiano diritti. Qualsiasi critica ad Israele è immediatamente condannata come “antisemitismo”. Il sostegno ai Palestinesi è considerato “sostegno al terorismo”. Tutti sono razzisti eccetto i sionisti.

Tutte le guerre nel Vicino Oriente, dopo la 2. guerra mondiale, possono essere attribuite, in un modo o un altro, alla fondazione di Israele. E l’aver costituito Israele è intimamente connesso all’ “olocausto”. Fu usato come giustificazione per la fondazione di Israele in Palestina, nonostante la idea originale di Theodor Herzl non facesse alcun riferimento alla Palestina. Il primo “focolare ebraico” era ipotizzato in Madagascar. Come è accaduto che gli Ebrei, vittime di secoli di persecuzioni da parte degli Europei, ma che hanno trovato rifugio e sicurezza con le comunità mussulmane, stanno adesso scatenando guerre contro i loro vicini mussulmani? Io non esito a dire che è l’ideologia del Sionismo è la causa degli attuali conflitti. Inoltre, i sionisti hanno trasformato l’olocausto in una costruzione coloniale. In base al concetto di fondo del “vittimismo”, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna ed Israele hanno imposto alla comunità internazionale l’idea che la sopravvivenza di Israele ha la precedenza in tutti gli affari che concernono il Vicino Oriente. Così, Israele ha il permesso di essere una potenza nucleare e minacciare i suoi vicini con impunità. Israele ora minaccia di lanciare una guerra contro l’Iran, per il fatto che quest’ultimo sta acquisendo tecnologia nucleare, anche se (lo indicano tutte le prove) per uso civile. E nonostante l’Iran sia un firmatario del Trattato di Non Proliferazione nucleare, mentre Israele non lo è, l’Iran è indicato dai perversi mezzi di comunicazione occidentali come “nemico della pace”. Tale è la iniqua logica che dobbiamo accettare, pena una “guerra preventiva”.

...Permettere agli Israeliani ed ai sionisti di sfruttare l’olocausto per fini geopolitici è infangare la memoria di tutte le vittime del genocidio, così come i Cinesi, gli Armeni, e diversi popoli africani. E’ una ingiustizia cacciarli nel buco della memoria. Coloro che continuano a ricordare l’unicità e la eccezionalità dell’ “olocausto” ebraico, paragonato alla sofferenza delle altre vittime, come i Cinesi che furono uccisi in oltre 10 milioni, minimizzano a questo scopo le atrocità commesse da entrambe le parti in campo nella 2. guerrq mondiale. E’ un tentativo di “lavaggio sbiancante” dei crimini di guerra dei vincitori dell’ultimo conflitto. L’ “olocausto” è attualmente usato come banco di prova sul quale tutte le altre atrocità vengono giudicate, così vengono denunciati gli orrori e le devastazioni in Iraq. I media occidentali ne scartano sprezzantemente i crimini di guerra come il prezzo da pagare per l’istituzione della democrazia. Lo stesso vale per la Palestina. Mi sovviene la dichiarazione irresponsabile dell’ex segretario di Stato americano Madeleine Albright, che la morte di 500.000 bambini iracheni valeva il prezzo per “contenere” Saddam Hussein con le sanzioni economiche.
...E’ inoltre una conveniente copertura sviare l’attenzione dai crimini di guerra commessi dalle potenze coloniali negli ultimi 300 anni – il genocidio di vari popoli nel continente africano, in particolare quello causato dalla tratta degli schiavi, l’uccisione in massa e la sottomissione dei Cinesi per mezzo delle guerre dell’oppio condotte dagli Inglesi, e le atrocità commesse dal governo degli Stati Uniti in Nicaragua, Guatemala, El Salvador, ecc., nel Sud e Centro America.

Non dimenticherò, ed i miei figli ed i figli dei miei figli mai dimenticheranno, che i Cinesi hanno dovuto subire l’umiliazione di essere discriminati come i cani, durante il dominio coloniale britannico. Cartelli con la scritta “divieto d’ingresso a cani e cinesi” furono esposti in bella vista in tutta la Cina. Nemmeno gli Africani neri furono soggetti a tale discriminazione nella passata “Apartheid” in Sud Africa.
A nessuna razza o comunità dovrebbe essere consentito di arrogarsi il diritto o chiedere memoriali esclusivi delle loro sofferenze. Il diritto alla sopravvivenza non può essere monopolizzato da una razza o una comunità. Accettare che l’ “olocausto” fu un evento storico eccezionale ebraico vuol dire negare i genocidi, massacri e sofferenze inflitti al resto del genere umano lungo la storia. Non può essere giusto.
...E quando le sofferenze del popolo ebraico sono diventate un’industria, abbiamo il dovere morale verso gli scomparsi [di non permettere] che nessuno possa profittare del denaro insanguinato, ed ancor più quando le menzogne sono usate per perpetuare l’affare.
Se siamo qui riuniti per cercare la verità e condannare i crimini di guerra, allora dobbiamo condannare tutti i crimini di guerra, non soltanto quelli asseritamene commessi dagli sconfitti nella 2. guerra mondiale. Se giudichiamo Hitler, Mussolini e Tojo come criminali, non possiamo fare altro che trovare Churchill, Stalin e Roosevelt altrettanto colpevoli.
Un buon inizio è quello di rivisitare il Tribunale Militare di Norimberga. Perché? Per citare Robert H. Jackson, “gli Alleati sono ancora tecnicamente in guerra con la Germania... Come tribunale militare, questa corte è la continuazione dello sforzo bellico delle nazioni alleate”. Ne consegue che questo tribunale non era un tribunale imparziale per giudicare crimini accertati, ma uno strumento di guerra. In parole povere, era un “tribunale illegale”. Ci serve solo esaminare due articoli delle norme accusatorie (“Rules of Evidence”) di detto Tribunale, e cioè:
Art 19: “Il Tribunale non sarà tenuto (a considerare) le norme tecniche dell’evidenza. Esso adotterà ed applicherà al massimo procedure celeri e non tecniche ed ammetterà qualsiasi prova che ritterrà di valore probante”...
Art 21: “Il Tribunale non richiederà prova dei fatti di comune conoscenza ma ne prenderà nozione giudiziaria. Acquisirà altresì nozione giudiziaria dei documenti ufficiali e dei rapporti delle Nazioni Unite”...
Considerate le norme di cui sopra, non si può dire certo che il tribunale fosse imparziale. In aggiunta, vi era un clima di odio partigiano. La cosa più spregevole era l’uso della tortura per ottenere confessioni. Non sta a me in questa sede fornire i particolari sull’uso infame della giustizia nel tribunale di Norimberga. Basti dire a questo punto che procedure simili sono state applicate a Guantanamo e le prove addotte in loco contro presunti terroristi sono state considerate illegali dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel “caso” emblematico di Hamdan contro Rumsfeld. La Corte Suprema ha infitto un severissimo rimprovero alla amministrazione Bush per la sua intenzione di giudicare i detenuti di Guantanamo davanti a commissioni militari, stabilendo che le commissioni erano incostituzionali.
...Tutti dobbiamo vivere come se fossimo uno e rispettare i diritti degli altri. Non possiamo, in quanto vittime di crimini di guerra, chiedere che altri debbano soffrire e morire per far vivere noi. Insistere su tale diritto significa confonderci con coloro che condanniamo. Dobbiamo prendere il vero senso della esortazione di Martin Luther King JR. che “la catena a reazione del male – guerre che producono altre guerre – deve essere interrotta, o precipiteremo nel nero abisso dello annichilimento”.
Nel dicembre 2005, contribuii ad organizzare una conferenza a Kuala Lumpur che concluse con la emissione di una dichiarazione sostenuta dal quarto primo ministro della Malesia, Tun dr. Mahathir Mohamad, intitolata “L’iniziativa di Kuala Lumpur per criminalizzare la guerra”.

Concedetemi di illustrarvi le conclusioni di detta dichiarazione:
“...Dobbiamo condannare la guerra quale opzione per risolvere le controversie. Dobbiamo istituire una commissione internazionale di giuristi per rivedere le conclusioni del Tribunale Militare Internazionale di Norimberga. Dobbiamo istituire un Tribunale penale per giudicare tutti i crimini perpetrati dalle potenze alleate durante la II guerra mondiale.
Dobbiamo istituire un Tribunale penale per giudicare i crimini di guerra di tutti i capi sionisti, specialmente quelli presenti e passati di Israele”.