Il carisma di Putin
di Immanuel Wallerstein - 18/07/2007
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Da circa un anno a questa parte, Putin non è stato trattato molto bene dalla stampa americana o da quella dell’Europa occidentale. E’ stato accusato di essere dispotico, di voler ricreare un controllo imperiale sugli stati confinanti e di rinfocolare, nell’ONU, il vecchio ostruzionismo da Guerra Fredda. Il sito coreano era il favorito ed in effetti era in testa al primo turno. Ma una volta eliminata Salisburgo, Sochi si è aggiudicata il secondo e definitivo turno. A sentir Killy raccontare la storia, è stato il personale carisma di Putin a fare la differenza. Ha parlato sia in inglese che francese, cosa che non fa mai in pubblico. Ed ha sfruttato il suo fascino, che Killy chiama carisma. A dirla tutta, le vittorie ottenute nel processo decisionale del CIO possono anche essere gratificanti e simboliche, ma dopotutto si tratta di questioni secondarie che riflettono, più che creare, influenza politica. Quindi, ci si dovrebbe chiedere: si tratta dell’unico caso in cui Putin ha esercitato il suo carisma ? E la risposta dovrebbe essere negativa. Comunque, addirittura più importanti sono i traguardi politici ottenuti da Putin a livello mondiale. Si è opposto, finora con successo, a qualsiasi tentativo degli Stati Uniti di ottenere il beneplacito ONU per una concreta azione punitiva contro l’Iran, la Corea del Nord e il Sudan. Ha ritardato qualunque passo in avanti verso l’indipendenza del Kosovo. Ad esser precisi, le posizioni della Russia su tali questioni sono le stesse della Cina, perciò la Russia non è isolata. Tuttavia, negli anni ’90, simili e, fin qui, efficaci posizioni politiche russe non erano neanche immaginabili. Poi ci sono le relazioni della Russia con l’Europa. Putin si è opposto ai progetti americani per l’installazione di strutture antimissilistiche in Polonia e Repubblica ceca, e su questo ha ricevuto sostegno (sebbene moderato) dall’Europa occidentale. Ha regolamentato le esportazioni di gas e petrolio dalla Russia stessa e dai paesi centro-asiatici e caucasici non soltano per ottenere maggiori profitti per la Russia ( e di conseguenza maggiore potere mondiale) ma anche, più o meno, per imporre all’Europa occidentale le sue condizioni a proposito di politiche energetiche. Se un giudice neutrale dovesse assegnare dei punti alle azioni di Putin in base ad un criterio di conseguenze positive/negative, penso che un osservatore equo dovrebbe dire che Putin ha fatto bene in qualità di stratega geopolitico. Chiamatelo carisma o come volete, la vittoria di Sochi a Ciudad de Guatemala riflette questa valutazione positiva e la rinforza.
Originale da: http://www.binghamton.edu/fbc/213en.htm [Copyright by Immanuel Wallerstein, distributed by Agence Global] L’autore |
AUTORE: Immanuel WALLERSTEIN
Tradotto da Diego Traversa