Clementina e i forcaioli che furono...
di Mario Cervi - 24/07/2007
Questo era scontato. Meno scontato era che dicesse la sua anche il capo dello Stato. Il quale, trovandosi nella sede del Csm - il «palazzo dei marescialli» - per la nomina di Vincenzo Carbone a primo presidente della Cassazione, ha voluto «lanciare un richiamo alla massima responsabilità e riservatezza nello svolgimento di tutte le funzioni proprie dell'autorità giudiziaria»; e in particolare un richiamo «a non inserire in atti processuali valutazioni e riferimenti non pertinenti e chiaramente eccedenti rispetto alle finalità dei provvedimenti».
Nulla da eccepire. Se non fosse che abbiamo assistito al massacro di questi principi e al trionfo dei processi mediatici, con i magistrati divi e i pool posti sugli altari: e inoltre alla sfacciata e mirata propalazione degli avvisi di garanzia e d'altre notizie, se infangavano personaggi «eccellenti». A chi criticava la magistratura per questi sconfinamenti dall'ambito dei suoi poteri e per l'arroganza con cui erano perpetrati si rispondeva che era bene così, che il cittadino doveva essere informato sulle malefatte della classe dirigente. Addebitate, le malefatte, o ai partiti governativi o al centrodestra di Berlusconi.
Ma adesso uomini il cui schieramento si distinse in quegli anni per furia forcaiola sono messi nei guai, e allora i Violante, i D'Ambrosio e compagnia lamentano la spregiudicatezza con cui gli sfoghi telefonici sono stati messi in piazza (solo Antonio Di Pietro e Furio Colombo, cui va riconosciuta coerenza, non rinnegano le loro passate pulsioni giustizialiste). Può darsi che Clementina Forleo - imprevedibile e ingovernabile, come s'è visto - abbia usato termini impropri, nella motivazione della sua ordinanza. Prima di lei l'hanno fatto - mossi, loro, da faziosità politica, e senza attirarsi rampogne - innumerevoli suoi colleghi. Con tutto il rispetto e la stima per Gorgio Napolitano, oso definire non pertinente, o almeno eccedente, la sua bacchettata: non ad ignoti ma a una nota, Clementina Forleo.